di Nello Cristaudo
I carabinieri di Francavilla di Sicilia, nei giorni scorsi, hanno tratto in arresto con l’accusa di lesioni personali con circostanze aggravanti (artt. 582 e 585 Codice Penale) il quarantenne Massimiliano Scarpinato di Palermo, residente a Francavilla di Sicilia e già conosciuto dalle forze dell’ordine. L’arrestato, già detenuto ai domiciliari per altri reati, sarebbe venuto alle mani con il proprietario della propria abitazione, D’Arrigo Francesco, per il mancato pagamento del canone di locazione spesse volte richiesto.
A quanto risulterebbe da evidenze dibattimentali, la convivente con il figlio di sette mesi e sua sorella, intorno alle ore 11,15, sarebbero state fermate dal D’arrigo nei pressi di un supermercato e le si intimava di provvedere al pagamento arretrato della locazione. La donna rispondeva che non poteva pagare, in quanto aveva effettuato delle spese per delle riparazioni alla casa. A quel punto, sembrerebbe che il Signor D’Arrigo abbia iniziato ad insultare ed a strattonare ambedue le sorelle e non abbia desistito neanche dinnanzi alla minaccia di chiamare i Carabinieri. Le due riuscivano a dileguarsi mentre la convivente chiamava Scarpinato raccontandogli il fatto che allertava i Carabinieri del luogo. Dopo di che le due signore si recavano presso il PTE di Francavilla dove venivano giudicate guaribili in 3 e 5 giorni. Del fatto informavano gli uomini dell’Arma recandosi personalmente in caserma. Verso le 13,50 , mentre erano nella propria abitazione di via Silvio Pellico, di cui il D’Arrigo è proprietario, lo videro avvicinarsi rapidamente iniziando a sfondare la porta colpendola con l’asta esterna staccata e rompendo i vetri. La madre della donna, che si trovava al piano terra, si riparava con una sedia dai frammenti del vetro che schizzavano per la casa, le altre si rifugiavano ai piani superiori ed intanto Scarpinato affrontava il D’Arrigo, del che ne nasceva una colluttazione dove il D’arrigo aveva la peggio e veniva bloccato dallo Scarpinato sino all’arrivo dei Carabinieri chiamati nel frattempo dalla signora.
Gli uomini dell’Arma riportavano alla normalità la situazione conducendo però, lo Scarpinato in caserma e arrestandolo per poi tradurlo a Messina per il rito direttissimo.
Intanto il D’arrigo veniva soccorso al Pronto Soccorso presso l’Ospedale di Taormina, per trauma cranico e contusivo braccio e parete addominale destra guaribile in 5 giorni.
Massimiliano Scarpinato, difeso dall’avvocato Andrea Lo Presti del foro di Catania, è stato rimesso in libertà dal giudice del Tribunale di Messina che ha disposto la non applicazione della misura cautelare dando ragione alle argomentazioni della difesa.