Ban Ki Moon e Segolene Royal, presenti, accanto a Schulz e La Via, alla cerimonia per la firma
Oggi, con la ratifica nella casa dei cittadini europei, è stato oltrepassato il tetto del 55% delle emissioni mondiali, consentendo l’effettiva entrata in vigore dell’accordo
Tra Parigi e la Cop 22 di Marrakesh. L’accordo sul clima, con l’obiettivo prioritario di limitare il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2°, è una sfida che l’Unione europea non intende perdere: dopo il voto in sede ENVI (Commissione Ambiente, Salute, Sicurezza alimentare) di ieri, sulla scorta delle modifiche al testo richieste venerdì scorso dal Consiglio dei ministri Ambiente, oggi il Parlamento europeo ha dato a larghissima maggioranza, con 610 si su 679 votanti, 38 no, 31 astenuti, il proprio consenso definitivo alla ratifica.
“Dopo la ratifica di Cina e Usa, l’UE non poteva restare indietro, non dopo tutti gli sforzi profusi in questi anni per la conclusione dell’accordo di Parigi lo scorso dicembre. Oggi possiamo dire con certezza che l’accordo entrerà in vigore proprio grazie alla ratifica dell’Unione europea, con questa cerimonia non a caso svoltasi nella casa dei cittadini europei”, ha commentato il Presidente della Commissione Ambiente, On. Giovanni La Via (Ap\Ppe), che oggi (vedi foto) ha partecipato insieme con il Segretario generale dell’Onu, Ban Ki Moon, e con la Presidente di COP21, Ministro Segolene Royal, alla celebrazione solenne di firma in plenaria. Ad oggi infatti, 62 Parti hanno ratificato l’accordo, pari al 51.9% delle emissioni di gas serra a livello mondiale.
L’accordo di Parigi entrerà in vigore il trentesimo giorno successivo alla data in cui almeno 55 parti della convenzione, che rappresentano un totale stimato di almeno il 55 % delle emissioni mondiali di gas a effetto serra, avranno depositato presso l’ONU i loro strumenti di ratifica, accettazione, approvazione o adesione.
“Grazie al 4.51 % portato in dote dall’UE – sono infatti 7 i Paesi in Europa che hanno completato il processo nazionale di ratifica (Francia, Ungheria, Austria, Germania, Malta, Portogallo e Slovacchia ) – sarà possibile oltrepassare il tetto del 55% e consentire quindi l’effettiva entrata in vigore dell’accordo”, continua La Via.
L’UE mantiene la sua leadership “e lo dimostra con fatti concreti, dall’adozione di politiche ambiziose, al lavoro diplomatico svolto negli scorsi mesi. Il Protocollo di Kyoto era stato azzoppato dal Senato americano quasi vent’anni fa, nel 1997, mentre oggi il Parlamento europeo e i suoi deputati, grazie al lavoro sinergico con gli Stati membri e l’impegno instancabile del Commissario Arias Canete, consente all’UE di fare un passo decisivo in avanti verso un mondo più pulito, più sano e più giusto da lasciare in eredita alle future generazioni” conclude l’europarlamentare siciliano, capo delegazione del Parlamento Europeo alla prossima COP22 di novembre a Marrakesh.