Nel panorama della miriade di dipendenti regionali, bisogna anzitutto dire che, grazie alle ultime norme ultimamente riguardanti il pensionamento di coloro che hanno almeno raggiunto il 61 ° anno di età ed i 37 anni e 3 mesi di servizio, si otterrà , entro il 31/12/2020, la diminuzione di circa 5.000 unità di personale in possesso di detti requisiti.
Bisogna precisare a tal uopo, che ad andare in pensione, saranno, ovviamente, Funzionari e Istruttori anziani ne servizio, le cui competenze non saranno compensate da un ricambio generazionale così come logica impone, ma si sopperirà con risorse interne, visto che numericamente, in ogni caso, la macchina amministrativa regionale rimarrà ben fornita, almeno numericamente, ma certamente non altrettanto ben fornita per qualifiche e funzioni possedute da chi resta.
Buona norma imporrebbe, un avvicendamento tramite nuovi concorsi, tenuto anche conto dell’età media anagrafica di chi resta in servizio, che supera i 50 anni, e quindi non si potrà che affrontare in futuro, problematiche legate a due fattori ineluttabili: una mancanza di qualifiche confacenti alle reali esigenze di una amministrazione che ha tra i suoi obiettivi il miglioramento dei rapporti con il cittadino utente e, dall’altra parte, una platea di dipendenti rimasti in servizio con oltre vent’anni di anzianità alle spalle ed una prospettiva di lavoro di almeno altri venti anni che , per fare fronte all’ambizioso piano di ammodernamento sostenibile, necessitano, condito sine qua non, di una riqualificazione seria, programmata e finalizzata all’acquisizione di competenze basilari chiare ed, ora più che mai , indifferibili, per evitare confusione e sconcerto tra chi vuole aumentare le proprie competenze e si sente pronto per le sfide derivanti dall’applicazione dei dettati normativi si vanno susseguendo, ed una politica di gestione della cosa pubblica pressappochista ed insensibile alle necessità di formazione ed aggiornamento continuo ed al passo con i tempi, ad un processo di informatizzazione e semplificazione coerente ed attinente con le necessità di un utenza sempre più esigente ma allo stato diffidente vista l’attuale deficit di ammodernamento nel quale versa la pubblica amministrazione in Sicilia.
Bisogna non tergiversare più su questi argomenti, e se le cose continuano in questo empasse, bisognerà individuare i veri responsabili, cioè coloro ai quali conviene che le cose continuino ad andare così.
Quando nel calcio una squadra va male in corso d’anno, si cambia modulo, si cambia allenatore e metodi di allenamento, la pubblica amministrazione siciliana oggi è una squadra che va male, e non c’è mercato di riparazione perché non sono previsti rinforzi, si deve fare fronte con quello che si ha.
Quindi più formazione mirata all’assunzione di nuove e più attuali competenze, nuove qualifiche funzionali e un più nuovo ed attento esame dei risultati e delle performance dei dipendenti impegnati, nuova forma di coinvolgimento attivo e premialità legate ad effettivi e tangibili risultati ottenuti anche attraverso un maggiore coinvolgimento dell’utenza che consenta di evitare di fare di tutta l’erba un fascio ed, in conseguenza, un ulteriore decadimento della qualità del servizio reso.
La formazione continua e specifica del personale, deve essere esclusivamente indirizzata a ciò, un diverso modo di vedere la propria attività lavorativa totalmente al servizio dei cittadini, con l’orgoglio di chi fa bene il proprio lavoro e, tornando a casa, sia assolutamente a posto con la propria coscienza perché rende un servizio utile ed imprescindibile.
Concludendo, sono le motivazioni che spingono ad andare avanti, desideri che si sostanziano nel raggiungimento di obiettivi personali, quali la progressione di carriera oggi inesistente, con obiettivi comuni quali la semplificazione ed il miglioramento della macchina amministrativa regionale oggi vittima di se stessa ed avviluppata in una parabola discendente i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti.
Orazio Zappalà
Segretario Provinciale di Catania
Sindacato Autonomo Dipendenti Regione Sicilia