Di promesse i Siciliani ne hanno sentite tante nel corso dei decenni, le promesse pre elettorali ora non fanno più storia. Nella recente trasferta nell’Isola il premier Matteo Renzi ha inteso dare alle collettività che ha visitato speranze di un futuro migliore fatto di sgravi fiscali, di incentivi, di investimenti, eccetera. Quanto di meglio, insomma, è giusto che i Siciliani abbiano. In fondo si è trattato di un tour elettorale per campagna Referendaria a favore del “Sì”, nella quale è stata tirata in mezzo pure Sant’Agata. A questo tipo di “trattamento” i Siciliani sono abituati, e forse alle “promesse” non credono neppure i “renziani” della prima ora ma solo quelli che si sono accodati strada facendo.
Diversa ottica quella del presidente di Confcommercio Sicilia, Pietro Agen, che parla con dati di fatto in mano e che esamina la realtà per quella che è, con i suoi chiaroscuri e con le concrete prospettive. Lo sviluppo è possibile, sostiene Agen: bisogna solo saperlo programmare e realizzarlo. Uomini e risorse che possono cambiare lo stato delle cose la Sicilia ne possiede in abbondanza. Non è questione d’ottimismo ma di volontà e capacità politica.
Nell’intervista del direttore del nostro Giornale a Pietro Agen la “realtà” della Sicilia, senza promesse e falsi proclami.
[*riprese di Orazio Bonfiglio]