di Salvo Barbagallo
Vigilia di votazione per il Referendum, in Sicilia molte aspettative per un risultato che non è ritenuto già “scontato”, nonostante le numerose visite del premier Matteo Renzi nell’Isola, ultima tappa oggi (venerdì 2 dicembre) a Palermo. Di certo giocheranno un ruolo gli indecisi fino all’attimo di opporre il loro segno sulla scheda elettorale, così come potrà essere determinante il numero di coloro che si asterranno. Un Referendum Costituzionale di fondamentale importanza per il futuro del Paese che presenta molte incognite, ad una manciata di ore dall’apertura dei seggi. Una campagna “elettorale” che si è svolta all’insegna di una imperdonabile tracotanza da parte dei componenti del Governo nazionale (Renzi in testa) che non trova riscontri nella storia italiana: dalle “intimidazioni” indirette (“Se vince il NO chiudono numerose banche”), alle ingerenze straniere (dagli USA alla Germania), dalle promesse alle bugie, eccetera. E’ mancata indispensabile serenità per una consultazione “popolare” che avrebbe dovuto percorrere un cammino pacato, e dove si sono registrate ambiguità da parte di illustri personaggi, ambiguità che hanno fatto rima con chiari opportunismi del momento.
Come andranno le cose in casa nostra? Lo abbiamo chiesto al Presidente di Confcommercio Sicilia Pietro Agen, ed ecco cosa ci ha risposto: “La scelta di Confcommercio è unica sul piano nazionale ed è quella di lasciare la libertà di voto ai nostri associati. Riteniamo che la spaccatura che purtroppo divide l’Italia non potesse lacerare la nostra organizzazione…”.
(A seguire l’intervista di Salvo Barbagallo, riprese video e audio di Orazio Bonfiglio)