La verità cerca casa e aedi: li troverà?

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di Guido Di Stefano

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    A giudicare dai fatti (intesi come parole, opere e omissioni) itali-euro-atlantici restano ben poche possibilità di domiciliazione e proselitismo per detta luminosa espressione del Supremo che ci ha lanciato  un semplice e  impegnativo messaggio: “Io sono la via, la verità e la vita”.

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     Si può intendere che senza verità (luce) non c’è via e non c’è vita. E si può altresì intendere che la grafica vvv  (via, verità, vita) sia il simbolo del Bene in contrapposizione al numero del diavolo 666 o meglio al segno del diavolo www.

      E’ già grave che frequentemente la verità venga occultata sotto i “teli” dei segreti di stato o similari: per il bene comune (a chi?) e per un opportuno e breve periodo dicono tutti i potenti in transito. Però il bene  comune, enunciato come paravento,  facilmente coincide con l’interesse inconfessabile di pochi e il breve periodo si dilata fino ai millenni; o peggio ancora diventa eterno grazie a “comode” barbariche o belliche distruzioni oppure in virtù di inesplicabili ma provvidenziali  incendi, dichiarati alla bisogna.

      Anche gravi sono l’occultamento a vista o la rivisitazione artistica delle verità legate alle documentazioni  archeologiche in genere, quando addirittura non si arriva alla sparizione per “mercato nero”  o distruzione “in situ”.

     Che dire poi delle indebite appropriazioni delle altrui conquiste e culture e della  cancellazione delle altrui identità?

     Continuiamo con le opere dei nemici della verità, delle genti, dell’umanità!

     Troviamo sovrinformazione, disinformazione, falsificazione, demonizzazione, terrore, esaltazione e quant’altro da tempo immemore è utilizzato dai regimi (più perniciosi)  per annichilire ogni virtù dei popoli e  incatenarli fino al macello. E parlandi di regimi intendiamo qualsiasi “tipo” qualunque sia la sua origine e la sua motivazione, visibile o invisibile, materiale o immateriale.

     L’occidente (nei piccoli o nei grandi confini in cui ha operato e opera), a nostro avviso, nelle sue ripetute guerre alla verità, ha scavato i baratri più profondi per seppellirla: però, a causa di modesti intelletti, vi ha precipitato dentro i popoli.

    Quante centinaia di milioni di esseri umani hanno perso la vita tra le tenebre della menzogna? I potenti di ora cercheranno probabilmente di coprire i devastanti errori di chi li ha preceduti, colpevoli entrambi per “volontà” di errare e vivere nelle tenebre.

    Noi Siciliani in particolare siamo stati le vittime di tutti i menzogneri di Occidente. Anche a costo di essere ripetitivi procediamo a un rapido excursus.

    Avevamo i nostri megaliti e le nostre costruzioni i pietra (dal livello terreno alla copertura) già ai tempi dei faraoni; ai tempi di Abramo coltivavamo l’ulivo, la vite e i tre cereali; i Greci non erano (nel Mediterraneo) e i nostri artigiani producevano ceramiche; i nostri popoli si sono ripetutamente ribellati alla schiavizzazione soprattutto ateniese  (Ducezio, Ermocrate da Siracusa …), subendone genocidi e deportazioni di massa; probabilmente il “mitico oricalco”, di cui parla Platone, si produceva il Sicilia: non ricordiamo nessun accenno a queste “frivolezze” nei testi scolastici che a noi ha imposto il regime imperante allora.

      Pochi sanno delle ricorrenti scomuniche romane perché i nostri regnanti cercavano in qualche modo di separare politica e religione (Ruggero II, Federico II di Svevia) o di applicare leggi uguali per tutti (controversia liparitana); nulla hanno potuto per non essere coinvolti nelle ingiuste crociate, tanto bramate da Roma fino alle terre alte.

       Nostro malgrado e solo per interessi “romani”, abbiamo subito la tirannia angioina, per cui abbiamo dovuto ricorrere agli iberici e accompagnarli in molte disgrazie: quale per esempio è stata la grande inquisizione, la cui documentazione in parte potrebbe essere stata “secretata e tombata” dopo la fine dell’orribile strage. Diceva qualcuno che erano descritti crimini di estrema efferetezza, regolarmente compiuti in nome di Dio.

     Per i capricci dei guerrafondai di oltralpi fu sballottata dai Piemontesi agli Asburgo (entrambi ritualmente esattori e non investitori in Sicilia) per essere poi donata ai Borbone, finchè questi  rimasero nelle grazie (o agli ordini) di quelli di oltre-manica.

     Poi fummo annessi, non uniti, al regno dei Savoia, in certo senso protetti da Albione, che fino ad allora aveva vegliato sulla casa di Borbone: misteri, tanto per dire, della geopolitica secondo la visione imperiale d’oltremanica. E noi Siciliani diventammo (secondo ilmainstream di allora e di sempre) velocemente briganti prima e mafiosi poi. Sarebbe interessante leggere nei vari e secretati acrchivi se rispondono al vero i grossi numeri di briganti fucilati con processi sommari e i “fuggitivi”: in ciascuno dei due casi le leggende metropolitane parlano di centinaia di migliaia di “liberati” da ogni isolana e/o terrena preoccupazione.

      E in ogni epoca i potenti “pro-tempore” hanno sempre preso senza corrispettivo, mentre i loro cantoni hanno ossequiosamente buttato fango sull’isola e sugli isolani.

     Menzogne e morte, morte e menzogne, per secoli: con questo per secoli gli ipocriti di oltre-stretto, oltre-manica hanno contraccambiato le predazioni imposteci.

      Agli amici-nemici del continente si sono aggiunti nel secolo passato i figli dell’aquila dalla testa bianca, molto solerti e attivi: ci hanno fatto conoscere gli scudi umani, le esibizione di immotivati bombardamenti a tappeto e morti, tanti morti assurdi; e il tutto ha aperto la via a una catena di morti i cui mandanti ed esecutori non saranno mai noti perché protetti dai segreti di stato, gravanti su tutti per il bene di tutti beninteso e non per semplici interessi singoli o di parte o di bottega.

      Ma il peggio incombe su di noi.

      Dopo la grande “trovata” (non proprio) democratica regionali di non dare contributi alle testate on-line   che non rendono note ai “governanti”  gli estremi identificativi dei commenti (sgraditi) ecco levarsi vigorose alcune voci autorevoli (per volontà non proprio popolare) che di fatto auspicano drastici e incontestabili interventi straordinari contro gli estensori e i divulgatori di espressioni definite “bufale” spesso aprioristicamente “se e in quanto in contrasto” con le verità di “fede” dei potenti o anche se solo volte a richiedere scomode spiegazioni. Insomma esistono tutte le leggi necessarie per “punire” i rei per la diffusione di notizie false e tendenziose.  Non servono leggi speciali che danno il sommo e discrezionale potere di censura e revisione ad alcuni autoproclamati giudici infallibili: abbiamo già circa 150.000 leggi varie, quindi rispettiamole e facciamole rispettare con responsabilità e intelletto.

      I fatti parlano chiaro e sempre clamorosamente demoliscono e smentiscono tante pseudo-verità piovute dall’alto. A volte basterebbe una semplice analisi di “piccoli” o grandi numeri per spazzare via i castelli fatti di vuoto magico.

    Sono esistiti nel passato remoto e recente grandi statisti che ambivano e operavano perchè i loro connazionali fossero molto istruiti, affinchè nessun potente “non legittimato” potesse circuirli e ipnotizzarli con chiacchiere avulse da reali contenuti  di libertà, legalità e uguaglianza (in una parola umanità a tutti gli effetti).

     Le versioni “ufficiali” della  storiografia e delle cronache non evidenziano poi tanto   che di grandi esseri umani si tratta, ma lo furono e lo sono come testimoniano anche i loro limiti, proprio umani.

    Insomma qual è attualmente il valore medio “ponderale” dei potenti di occidente? e di quelli nostrani?  Dove troverà casa e aedi la verità? Eppure la Sicilia sarebbe il luogo ideale: lo fu a volte! Fu la Sikelia, fu la patria di Ducezio, Ermocrate, Archimede, Gorgia da Lentini, dei “gattopardi”, dei tanti eroi (innamorati) morti per lei e per il suo splendore!

     Intanto su di noi incombe un grande  pericolo, non idoneamente percepito e perciò non temuto dalle corti del mainstream del nuovo ordine e del nuovo culto plutocratico: la riproposizione dei tribunali di una nuova grande inquisizione, i cui giudici opereranno al grido “nel nome e per il potere del dio Pluto noi vi giudichiamo e vi condanniamo”. Prepariamoci dunque ai roghi, agli squartamenti, alle sepolture dei vivi nella nuda terra; prepariamoci a piangere le sorti dei vari Giordano Bruno, Galileo Galilei, Martin Lutero e le centinaia di migliaia (o milioni?) di vittime innocenti, donne, uomini, bambini, di cui tanti (si pensa e si dice) nelle terre di Sicilia!

      Questo producono i deliri avvolti dalle tenebre della menzogna!

     Magari sarebbe ora che tanti eredi dei passati potenti occidentali chiedessero scusa alla dea Sicilia e le restituissero tutto il maltolto, dalla dignità all’oro,  liberandola dalle residue e attuali catene di schiavitù ideologica, culturale, identitaria, umanitaria,  economica, finanziaria, politica, militare.

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