G7 Taormina: tutti si preparano, anche i contestatori

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di Salvo Barbagallo

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Taormina è già da diverse settimane in fibrillazione, in vista dell’appuntamento di maggio del G7, quando i “grandi” che rappresentano Paesi altrettanto “grandi” si incontreranno al Palazzo dei Congressi (chissà per decidere cosa…).

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Il sottosegretario Maria Elena Boschi a Taormina

Il sindaco della “Perla dello Jonio”, Eligio Giardina, afferma: “Stiamo passando dalla fase della preoccupazione a quella del fare. Bisogna accelerare e andare più veloci ma sono prevalentemente ottimista“. E la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi, quattro giorni addietro (23 febbraio) nel corso del sopralluogo nella cittadina si dichiara convinta che “Saremo pronti per il G7: abbiamo tutte le autorizzazioni necessarie per realizzare le due elipiste, i lavori cominceranno lunedì (27 febbraio, n.d.r.). Il Consiglio dei ministri ha stanziato 15 milioni per il G7. Proseguiremo rapidamente e saremo pronti per maggio (…)  La sicurezza è uno dei temi oggetto della riunione che una volta a settimana teniamo a palazzo Chigi sul G7. Saranno 6 mila le persone impegnate, tra forze dell’ordine e militari, e siamo già a buon punto (…)”. E il Questore di Messina, Giuseppe Cucchiara, facendo il punto sulla situazione, evidenzia: Ci saranno disagi non banali per i cittadini ma non rimarranno reclusi vivi in casa. Stiamo dando ogni energia per fare le cose bene. Ci sentiamo come una squadra di provincia che si trova a giocare la finale di Champions League (…) Lo svolgimento di un vertice di importanza straordinaria sotto il profilo della sicurezza e dell’ordine pubblico come il G7, in un luogo non strutturato per la gestione di un grande evento, ha reso necessario risolvere una serie infinita di problemi. Dalla mancanza di un luogo idoneo a gestire tecnicamente l’evento (sala operativa), alla mancanza delle elisuperfici, dalla difficoltà di alloggio per le Forze dell’Ordine impegnate, alla difficoltà di comunicare via radio in maniera fluida. Sono soltanto alcuni dei problemi che ci siamo trovati a dover affrontare e a risolvere, grazie alla grande capacità di coordinamento espressa dal Prefetto Francesca Serrandino e dalla professionalità e spirito di collaborazione dei colleghi delle Forze dell’Ordine e di tutte le altre componenti (…) I numeri e l’evento in sé e per sé richiedono uno sforzo eccezionale. Con me lavora uno staff di personale e di colleghi che si dedica al G7 praticamente per 24 ore 24. Si susseguono riunioni su riunioni, diverse volte nel corso della giornata e il filo con Taormina è praticamente ininterrotto (…).

Anche il “fronte” della contestazione si prepara da tempo ad affrontare l’evento G7/Taormina, ma la Digos ha espresso già un chiaro divieto alla richiesta di manifestare avanzata dai cosiddetti movimenti antagonisti che hanno tenuto  il 18 febbraio scorso una prima riunione nella biblioteca comunale di Giardini Naxos, per un confronto tra tutte le realtà siciliane “impegnate per la costruzione di un percorso di mobilitazione contro il G7”. In precedenza un altro gruppo di opposizione al G/, quello di “Sicilia Ribelle”, aveva tenuto un’assemblea il 29 gennaio nella sede di Officina Rebelde a Catania, e dopo aveva diramato un comunicato con il quale si esprimeva come si stesse “delineando il profilo delle contestazioni al vertice G7 di Taormina: una contestazione che non vuole essere il classico “contro-vertice” ma che vuole comunque riprendere il meglio della storia della protesta dei movimenti contro la globalizzazione. In primo luogo si è assunto collettivamente che si vuole essere presenti a Taormina nei giorni del 26 e 27 Maggio, pur con qualche resistenza espressa da qualche comitato territoriale, in modo da contestare l’assurda militarizzazione di quel territorio in virtù delle esigenze dei sette Paesi che vorrebbero “governare” il mondo (…).

Intanto a Palermo un gruppo di studenti ha occupato la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università per tenere l’assemblea “Fora u G7” con l’obiettivo “di utilizzare i locali sabato e domenica, giorni di normale chiusura, per organizzare dibattiti, assemblee e approfondimenti «miranti a sviscerare e discutere collettivamente la contrarietà al meeting del G7”.

Alla fine, contestazioni e proteste non incideranno granché, come i precedenti summit hanno dimostrato: i “grandi” alla fine continueranno ad operare così come sempre hanno fatto, e proteste e contestazioni impegneranno solo le forze dell’ordine predisposte alla sicurezza dei partecipanti al vertice, per le quali questo appuntamento non sarà di sicuro una passeggiata o un week end vacanziero.

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