di Guido Di Stefano
Soffiano ormai da troppo tempo: sono i venti del potere sempre più ingannevoli, tumultuosi, ruggenti, fiammeggianti!
Trasportano un turbinio di parole che inneggiano al “sommo di tutto e di niente”: trasparenza, sapienza, giustizia, legalità, economicità, benessere, pace, amore, comprensione, responsabilità, competenze, ecc. Insomma tutte le virtù e il bene universale sono oggetto continuo di trattazione e proclama: noi siamo i soli buoni, noi siamo i più forti, siamo “la via, la verità, la vita”; chi non crede in noi rappresenta il male, è un demone, è quantomeno “geneticamente” mafioso.
I venti però generano tempeste e le tempeste lasciano rovine e sofferenze: questo raccontano i ripetuti scandali e condanne (variamente “ponderate” per nemici ostili e amici fedeli), le reiterate ripubblicazioni e/o rettifiche di leggi e decreti nonché (ci sembra) la sistematica carenza nei riferimenti normativi, le infinite micro e macro operazioni sui conti pubblici che riescono a “unire” passato-presente-futuro.
Limitandoci al solo vento della trasparenza chiediamo:
–quale indice di trasparenza si può attribuire a ogni scelta “collaborativa” giustificata con il solo intuito della persona (altrimenti detto intuitus personae);
-se esistono ancora e/o hanno qualche potere i controllori.
Qualcuno magari obietterà che tutto il mondo è paese! Dissentiamo perché è storicamente provato che le follie dittatoriali prosperano grazie al “lassismo” generale dei popoli, quel lassismo stimolato e ingigantito dai cultori dell’ingiusto potere.
Sempre per le dovute esemplificazioni settimanali curiosiamo velocemente tra le ultime pubblicazioni ufficiali della nostra umiliata, offesa e violata Regione Siciliana, da sempre e da tutti gli occidentali.
Nel “sacro” testo della GURS (Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana) ParteI, n. 5, del 03.02.2017 abbiamo notizia di un altro capitolo della infinita saga dedicata alla “pioneristica” eliminazione delle province. Troviamo infatti nel Suppliemento Ordinario n. 1 (n. 5 d’ordine) la LEGGE 26 gennaio 2017, n. 2 – Norme transitorie in materia di elezioni degli organi dei liberi Consorzi comunali e delle Città metropolitane. Omettiamo qualsiasi ulteriore commento se non “è passata quasi una legislatura”.
Sui contenuti del sito istituzionale del “Dipartimento del bilancio e del tesoro – Ragioneria generale della Regione” concettualmente siamo costretti a essere ripetitivi.
Intanto continuiamo a notare come anche nel DDS n. 85 del 31.01.2017 e nel DDS n. 99 del 01.02.2017 tra le fonti normative relative alla trasparenza non troviamo riportata la L.R. n. 10/91. Forse non esiste più?
Leggiamo poi ulteriori 6 decreti dirigenziali “datati .. 2017 per il .. 2016” con cui vengono variamente rivisitati 46 decreti emanati nell’anno che fu per un importo complessivo superiore a circa 670.000,00 euro.
Non annoverati tra i decreti di variazione troviamo anche DDS corposi (nn. 93, 94 e 95 del 31.01.2017) che movimentano un bel poco di milioni e precisamente: il primo Euro 4.410.359,10 per debiti fuori bilancio, il secondo Euro 86.429.596,00 per regolazione contabilità fondi ordinari e fondo sanitario 2013 e il terzo Euro 7.739.400,00 per liquidazione per rimborsi della Regione di somme relative a manovre fiscali 2012.
Sorvoliamo su “notizie” minori e torniamo alle variazioni di bilancio (in esercizio provvisorio) pubblicate questa settimana (30 gennaio – 03 febbraio), che superano gli Euro 11.000.000,00.
Sic fugit spes Syculorum!
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