di Guido Di Stefano
Abbiamo letto in passato un trattato su “Il problema cronologico dell’uniformità delle date” del Padre Gesuita Pietro Di Rosa (Siciliano). Pensiamo che tutti dovrebbero averne una copia per assimilarne i contenuti. Lungi dall’essere il classico “mattone” è un testo di scorrevole lettura grazie al “pathos” dello spirito dell’autore, da lui trasfuso in ogni passo della trattazione. Tratta in sintesi la “relatività” intercorrente tra tutte le datazioni e i calendari umani, finché essi non si incontrano su un fatto storicamente provato e comune alle narrazioni dei popoli. E narra il sogno di tutti gli studiosi di potere “infallibilmente” e uniformemente stilare la cronologia delle umane genti, per le porzioni temporali che non sono state investite dal male “damnatio memoriae” e dalla partigianeria dei vincitori.
Ovviamente si tratterebbe in ogni caso di “relativismo” temporale, poiché ben altri strumenti occorrerebbero per una datazione “assolutistica”, applicabile ai reperti (ove reperibili) e alle tracce tramandate dalla natura.
Già, quali strumenti e quali tecnologie? E con quale scarto o approssimazione? Verosimilmente si potrebbero avere oscillazioni anche di qualche secolo nelle datazioni più brevi e di qualche milione (o centinaia di milioni) di anni in quelle più remote. Questo è il messaggio che abbiamo letto in un passato ancora più passato in un “quaderno” (non proprio un libro), di un autore straniero, tradotto in italiano con la titolazione “La creazione continua”. Per l’esattezza il titolo sintetizzava l’idea (dimostrata nella trattazione) che la creazione non si è mai fermata e continua tuttora. Nella trattazione era illustrata una interessante indicazione sull’origine violenta e umana dei buchi nell’ozono e sulle possibilità di errore insiti negli usuali sistemi di datazione, specie quando non si possono o non si vogliono tenere in conto le “possibili” origini dei reperti: dai quattrocento ai milioni di anno.
Abbiamo anche letto interessanti ipotesi sulle sparizioni di popoli e civiltà: cataclismi meteo-climatici pur in assenza di inquinamento umano!
Ove ciò non bastasse, l’uomo ci ha sempre aggiunto qualcosa di suo!
“La storia viene scritta dai vincitori” si dice sempre. Forse sarebbe opportuno integrare il detto: “La storia viene scritta dai vincitori e viene divulgata dai detentori dei poteri, previe eventuali rettifiche richieste dagli stessi per conciliarne le esigenze di potenziamento e perpetuazione”. Immaginate voi quali possono essere le riscritture e dettature della storia nel grande abbraccio “riservato” tra i poteri politici, militari, economici, finanziari e religiosi! Noi ipotizziamo che più forte è l’intesa più l’attendibilità storica ufficiale (o del nuovo regime) tende a zero.
Tanto per fare un esempio di abbraccio mortale tra poteri diversi: le sante inquisizioni e le crociate. Certo se ne parla ancora perché ci sono popoli non “obbligati” al silenzio o all’edulcoramento dei misfatti compiuti. Ma se riuscisse a prendere vita quel nuovo ordine mondiale auspicato e/o incoraggiato da tanti vertici (tanto miopi per inesperienze storiche quanto lungimiranti per millenaria tradizione) in virtù del desiato e realizzato unipolarismo, verrebbe imposto il “pensiero unico” con appiattimento di culture, cancellazione delle identità e accollamento di tutti i crimini non cancellabili a quei “reprobi” che sarebbero stati eliminati pur se mai esistiti! Meta finale: una dittatura unica mondiale diretta da pochi (o uno solo?) illuminati autonominatisi pastori infallibili di un unico amorfo gregge di pecore da macello!
E l’occidente ha la spudoratezza di definisti cristiano, liberale e progressista!? Ma se le “menzogne” volano basse e gli insegnamenti di Gesù di Nazareth sono sistematicamente disattesi.
“Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio”, disse: Vi risulta qualche periodo storico in cui non ci siano state “strattonate” e violazioni?
Disse pure: “Ci sono altre pecore che non sono di questo recinto; eppure sono pecore mie, un giorno le chiamerò ed esse riconosceranno la mia voce ed esse mi seguiranno”. E’ indubbio che accettava il pluralismo e la necessità dei recinti (o confini) a tutela delle identità. Tant’è che ebbe a dire anche che il padrone entra dal cancello, mentre il ladro scavalca (o abbatte) il recinto.
Ed ancora: “il vostro parlare sia sì (per il) sì, no (per il) no”.
Decisamente sembra proprio che i potenti di occidente (in massima parte) non hanno ben compreso (ammesso che li abbiano letti) i nostri testi sacri, a giudicare dalle sofferenze e menzogne rovesciate sui popoli in ogni epoca, con il complice silenzio della storiografia di regime e gli osanna dei rituali mainstream di turno. Tanto per esemplificare citiamo qualcosa su cui studiosi e storici “non di regime” hanno più volte ritenuto discutibile: la donazione di Sutri (anno 728 E.V.).
Ricordiamoci che il “potere difende il potere” anche (o soprattutto) nelle sue aberrazioni, cancellando ogni ostacolo e opposizione, siano memorie, verità e persone. E confonde i popoli seminando vento, perché il peso delle conseguenti tempeste ricadrà sugli innocenti e sui popoli e non su loro o i loro eredi e sodali, pronti a “farsi” scudo con le vite altrui. Riesce a stravolgere anche le verità più recenti: l’occidente, in coro, a momenti nega il decisivo contributo di sangue pagato dai Russi per fermare la follia hitleriana; però non vuole chiarire se e quali compiacenti menti occidentali spinsero in quella direzione.
Le terre di Sicilia si prestano bene all’esemplificazione delle manipolazioni storiche e dei perversi effetti degli abbracci e scontri tra poteri.
Crociate, scomuniche, “occupazioni” ordinate dal papa, persecuzioni, sante inquisizioni, guerre, interferenze di oltremanica ab antiquo, annessione “manu militari”, ancora guerre e sangue, colonizzazione di oltreoceano e di tutti gli oppressori d’Europa, espulsioni, fughe, assassini, torture, castighi “divini” peggiori delle crudeltà naziste, ruberie e distruzioni economiche reiterate da tutti gli “assegnatari” della Sicilia, violazioni di ogni diritto internazionale e nazionale, etichettature di brigantaggio e mafia appiccicate dagli annessionisti, tutto insomma e di più abbiamo ascoltato e letto ma non dagli aedi ufficiali. I regimi tutti ci hanno “comunicato” poche scarne e vaghe notizie, confinando tutte le angherie e sofferenze inflitteci al rango di accidentali e limitati eventi calamitosi senza colpevoli, o meglio con unici colpevoli noi Siciliani che da “mafiosi” e forse miscredenti ci ostiniamo a restare attaccati alla nostra grande e meravigliosa Madre.
E se disgraziatamente dovesse trionfare il pensiero degli occidentali neoliberisti (o meglio neocoloniali o forse neo-medievali) sarebbe la fine per noi Siciliani, per il bacino del Mediterraneo, per i popoli sia allineati sia non allineati, per l’intera umanità.
Altre prove? Tutto l’occidente denigra Trump per le sue restrizioni immigratorie definendolo razzista; ma perché allora non parlano mai degli Stati in cui non è consentito l’ingresso degli Ebrei?
Tutta l’Europa di fatto sottostà ai teutonici ordini e al teutonico Euro; ma perché solo il 29 gennaio 2017, grazie al giornale online ImolaOggi e a firma di Maurizio Giustinicchi, si è potuto apprendere l’esistenza di un documento della CIA datato 1978 e relativo ad analisi sull’ingresso dell’Italia in una unione monetaria con la Germania? Gli italiani Pandolfi e Carli avanzarono riserve contro “legami troppo stretti” con il marco prevedendone gli effetti collaterali e cioè la nostra distruzione. Percchè i politici successivi ci hanno trascinato “obtorto collo” in questa disastrosa (finora) avventura?
Ed ancora temiamo che sia tragicamente fondata l’accusa di interessamento di Obama nell’abdicazione di Benedetto XVI e successiva elezione. La notizia è così esplosiva che merita piena lettura come è apparsa su “Il Giornale” a firma di Claudio Cartaldo e come è stata ripresa da “ImolaOggi” al titolo “Golpe Vaticano, accusa dei tradizionalisti Usa: “Così Obama ricattò Ratzinger”.”
Dove stanno la verità e la storia?
ALLEGATO
Golpe Vaticano, accusa dei tradizionalisti Usa: “Così Obama ricattò Ratzinger”
ESTERI, NEWS giovedì, 2, febbraio, 2017
Donald Trump e papa Francesco. Che non corra buon sangue tra i due non è una novità. Il primo tira dritto sui muri anti-immigrati e i blocchi ai rifugiati, il secondo non nasconde di preferire chi apre le porte al prossimo, secondo le indicazioni del Vangelo. Bene. Eppure nella relazione tra i due potrebbe inserirsi un nuovo capitolo interessante e che dagli Usa arriva diritto nelle segrete stanze del Vaticano: l’accusa mossa da alcuni cattolici sulle mosse di Obama nell’abdicazione di Ratzinger.
Il 20 gennaio scorso la rivista cattolica tradizionalista “The Renmant” ha scritto una lettera aperta al nuovo Presidente americano per chiedergli di fare chiarezza sulle mosse di Barack Obama Oltretevere e il suo ruolo nell’abdicazione del papa emerito, Benedetto XVI. A firmare la missiva sono stati David Sonnier, ex tenente colonnello dell’esercito Usa, Christopher Ferrara, presidente dell’associazione avvocati cattolici americani, e da Michael Matt, direttore di The Renmant. Il fulcro della missiva, che prende spunto da alcune rivelazioni e documenti pubblicati da Wikileaks, è il sospetto che “il cambio di regime [in Vaticano] è stato progettato dall’amministrazione Obama. Niente più e niente meno. Si tratterebbe di uno scandalo.
“Durante il terzo anno del primo mandato dell’amministrazione Obama – si legge nella lettera aperta – il segretario di Stato Hilllary Clinton, e altri funzionari del governo, hanno proposto una “rivoluzione” cattolica il cui obiettivo era la scomparsa definitiva di ciò che che restava della Chiesa cattolica in America”. I sospetti nascono da una e-mail che John Podesta, consigliere della Clinton, inviò a Sandy Newman. Nella e-mail Podestà spiega al suo interlocutore che sta cercando di realizzare una “primavera cattolica” in Vaticano simile alle “primavere” che hanno ribaltato i regimi del Nord Africa.
Secondo i firmatari della missiva, l’elezione di Papa Francesco sarebbe servita a “dare un appoggio spirituale al programma ideologico radicale della sinistra internazionale”, tanto che oggi il pontefice sarebbe ormai diventato “il leader della sinistra internazionale”. La rivista The Renmant, quindi, chiede a Trump di aprire una inchiesta che spieghi “per quale motivo la NSA ha monitorato il conclave che ha eletto papa Francesco”, “quali operazioni segrete sono state effettuate dal governo Usa sulle dimissioni di Benedetto XVI” e renda conto delle “transazioni monetarie con il Vaticano sospese pochi giorni prima delle dimissioni di Ratzinger”. In effetti nel dicembre 2013 Deutsche Bank chiude i bancomat all’interno della Santa Sede con la scusa delle indagini sulle norme anti-riciclaggio dello Ior, ma poi il giorno il giorno dopo le dimissioni dell’ex pontefice il Vaticano e la banca trovano subito un accordo. Riaprendo i bancomat.
(Come lo Swift (banche) ricattò Benedetto XVI per costringerlo a dimettersi, ndr)
Infine, i firmatari chiedono al presidente di chiarire il ruolo di Podesta in quella che lui stesso avrebbe definito “primavera cattolica”, quale influenza abbia avuto il finanziere George Soros e se l’amministrazione Obama sia entrata in qualche modo in contatto con quella che è stata chiamata la “mafia di San Gallo”, ovvero il consesso di cardinali e vescovi (Carlo Maria Martini, Adriaan Van Luyn, Walter Kasper e Karl Lehman, Achille Silvestrini eBasil Hume) che già nel 2005 avrebbe individuato in Bergoglio il papa perfetto per la riforma della Chiesa in senso progressista.
Claudio Cartaldo – – il giornale