di Salvo Barbagallo
I puri direbbero “C’è il caos nel mondo”, noi diciamo semplicemente “Il mondo è incasinato”, però ci ostiniamo a non ammettere che le responsabilità sono ben individuabili e individuate.
Ricordate le “Primavere arabe”? Chi le ha provocate? Noi non lo diciamo, anche se lo sanno tutti.
Iraq, Afghanistan, Libia? Ci sono i nostri militari che tutelano la pace, mentre fanno gli “addestratori”. Chi favoriamo? Noi non lo diciamo, anche se lo sanno tutti.
Gli USA hanno un nuovo Presidente? Le donne (e non solo) di mezzo mondo (anche in Italia) scendono in piazza con forti proteste: ma quale interesse c’è a manifestare contro la sua elezione (comunque “democratica”) e contro questo personaggio? Noi non lo diciamo, anche se lo sanno tutti.
In Libia c’è un Governo voluto e “imposto” dall’Onu e spalleggiato in prima linea dall’Italia? La Libia, dopo l’eliminazione di Gheddafi, è un arcipelago che mostra gruppi contro gruppi armasti gli uni contro gli altri e non si capisce chi ha il “vero” diritto a governare. Così è: perché l’Italia si è sbilanciata con uno stretto rapporto con Fayez al Sarraj? Noi non lo diciamo, ma lo sanno tutti. Certo, c’è il problema dei migranti, ma non si “impone” a Fayez al Sarraj di bloccarlo, l’Italia manda i suoi esperti e danaro (tanto danaro) per addestrare uomini della Guardia costiera, magari (forse?) gli stessi che mitragliano e catturano i pescherecci di Mazara del Vallo. Eppure dalla Sicilia l’assessore regionale all’Agricoltura e Pesca Mediterranea, Antonello Cracolici dichiara “Il governo della Regione Siciliana sosterrà ogni sforzo per costruire canali di dialogo con il popolo libico, al fine di tutelare la sicurezza e di avviare percorsi di pace e di cooperazione (…) Le storiche incomprensioni sul piano del diritto internazionale del mare che ancora oggi non hanno permesso una definizione chiara dei limiti delle zone di pesca, non possono giustificare un’escalation di tensione che possa mettere a rischio l’incolumità dei pescatori siciliani. La Regione Siciliana è impegnata al fianco del Governo italiano nel confronto con le autorità libiche per favorire una distensione che possa normalizzare i rapporti e incoraggiare gli scambi economici tra le filiere ittiche di entrambi i Paesi (…)”. Eppure, a quel che risulta, il recente accordo Italia-Libia sottoscritto a Roma e sancito nel vertice del Consiglio Europeo a Malta, riguarda quasi esclusivamente la questione migranti ma non contempla nulla (sempre a quanto risulta) in merito alla “sicurezza” dei pescherecci siciliani che pur operano in “acque internazionali”. Con quale criterio l’assessore regionale Cracolici ritiene che si possa favorire una distensione che possa normalizzare i rapporti e incoraggiare gli scambi economici tra le filiere ittiche di entrambi i Paesi? Noi non lo sappiamo, probabilmente altri lo sanno…
In Italia si torna a parlare di elezioni anticipate, ed ecco che rispunta qualche “fantasma” dal passato per dire che se ciò dovesse verificarsi, l’Italia andrebbe considerata un Paese “non civile”. Ovviamente in queste discussioni le polemiche sono soltanto strumentali, là dove la volontà della collettività nazionale (come è avvenuto per il Referendum Costituzionale) non ha alcun peso e alcun valore.
Sì, l’Italia è “incasinata” al pari di molti Paesi vitali alla sopravvivenza di questa Terra che dovrebbe appartenere a tutti, ma che pochi vogliono tenere sotto il loro “comando”.
Le manifestazioni anti-Trump? Fatevi il conto quanto “costa” (in energie umane, in soldi per spostare una massa consistente di manifestanti) mettere insieme organizzazioni di “protesta”. Ma questi sono problemi di Trump, perché se così non fosse dovremmo (volenti o nolenti) (ri)assegnare agli Stati Uniti d’America la leadership mondiale. E così, oppure no? Noi non rispondiamo, anche se tutti (più o meno) hanno consapevolezza dello stato delle cose.
Sì, l’Italia è “incasinata” al pari di molti Paesi vitali alla sopravvivenza di questa Terra, ma l’Italia non ha mai avuto (e probabilmente non l’avrà mai) la leadership del mondo. L’Italia è un Paese al servizio di…? Noi non lo diciamo, ma lo sanno tutti. Certo è deprimente (solo deprimente, o vergognoso?) vedere questo Paese governato da personaggi che appartengono a un partito in disfacimento, un partito che registra feroci lotte interne, dopo le rottamazioni imposte dall’ex premier Matteo Renzi. Ma così vanno le cose.
Le responsabilità del “caos”? Diciamo che tutto è orchestrato e non casuale? E chi lo può affermare senza prove in mano? Crediamo… nessuno…in verità…