G7, un maggio in “rosso” per Taormina, dintorni e oltre

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di Salvo Barbagallo

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Maria Elena Boschi a Taormina

Per il Sottosegretario di Stato Maria Elena Boschi – che sarà certamente eccellente “anfitrione” per le “first ladies” dei Capi di Stato che prenderanno parte ai lavori del G7 – il soggiorno a Taormina (anche se per lei sarà un vero tour de force) costituirà una “vacanza siciliana” indimenticabile e tranquilla. L’apparato di sicurezza che il Governo Gentiloni (nei Dicasteri interessati) ha messo a punto (ed è già operativo) può considerarsi una macchina con ogni ingranaggio collaudato, perfetto e funzionale. E’ marginale la circostanza che i residenti della cittadina jonica subiranno limitazioni non certo indifferenti nel loro modo di vivere: le motivazioni che riguardano la sicurezza complessiva degli illustri ospiti giustificano i disagi temporanei. Sarà un maggio all’insegna del colore “rosso”, quello che si sta avvicinando a lunghi passi: “rosso” come segno dei possibili pericoli contro il vertice, Pericoli che vanno prevenuti e scongiurati grazie a una capillare organizzazione di uomini e mezzi pronti e preparati ad ogni evenienza.

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Elicotteri di Maristaeli per il G7

Il “sistema sicurezza” nei suoi elementi basilari è stato attuato sabato scorso nella Capitale, in occasione del 60° anniversario dei Trattati di Roma: i cortei anti Unione Europea non hanno provocato incidenti (al di là delle presunte intenzioni di qualche facinoroso) poiché le forze dell’ordine presenti in massa (oltre seimila uomini) non davano ai manifestanti alcuna possibilità di “sconfinamento” in atti inconsulti. Sempre che chi protestava avesse avuto in animo di compierli, gli “atti inconsulti”. Merito, dunque, di una accurata prevenzione. Che a subirne i “danni” siano stati soprattutto i commercianti dei quartieri attraversati dai cortei, nell’insieme e visti i risultati è ben poca cosa.

Per il G7 di Taormina si stanno mettendo in moto ulteriori “accorgimenti” preventivi. Il ministero degli Interni ha disposto dalle ore 00.00 del 10 maggio alle 24.00 del 30 maggio 2017 il “Ripristino temporaneo dei controlli alle frontiere interne in occasione del Vertice G7 di Taormina (26-27 maggio 2017). Saranno temporaneamente ripristinati i controlli alle frontiere interne all’Area Schengen, presso i punti di ingresso terrestri, aerei e marittimi nel nostro Paese. La sospensione delle regime ordinario di libertà di movimento all’interno dell’Area Schengen è attivata in applicazione dell’articolo 25 del Codice frontiere Schengen (Regolamento UE 2016/399 del 9 marzo 2016). Si tratta di una misura adottata per prassi consolidata dagli Stati Schengen in occasione di eventi analoghi”.

Misure ritenute opportune per evitare i rischi legati all’imprevedibilità di azioni terroristiche come quelle verificatisi a Nizza, Berlino e Londra. Per il G7 di Taormina, infatti, è la minaccia subdola del terrorismo di marca jihadista a preoccupare, che non eventuali cortei di protesta che, in ogni modo, non avrebbero alcuna chance di raggiungere la cittadina, in quanto resterebbero fermati dai numerosi blocchi stradali della Polizia predisposti a chilometri di distanza nelle arterie costiere. A essere “blindata” non è solo Taormina, ma l’intero territorio e le vie di comunicazione dagli aeroporti di Fontanarossa e Sigonella dove atterreranno le delegazioni straniere e italiane. Misure, pertanto, ad hoc per un avvenimento che porrà la Sicilia all’attenzione mondiale. Fra le 6.500 unità delle forze dell’Ordine (Polizia, Esercito, Carabinieri, Guardia di Finanza, Guardia Costiera, Elicotteri di Maristaeli, eccetera) anche tiratori scelti sui tetti, unità cinofile ed in particolare cani anti-esplosivo, artificieri, metal detector, uomini per l’utilizzo di droni e per il controllo di centinaia di telecamere.

A fronte di questo formidabile apparato (terrificante, in un certo senso), l’imprevedibilità delle azioni terroristiche.

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