di Salvo Barbagallo
Curiosità, interesse o quant’altro: Donald Trump (come previsto) sarà la “star” del G7, con tutto ciò che ne consegue. A Taormina saranno personaggi illustri, ma di secondo piano Theresa May, Angela Merkel, Justin Trudeau, Shinzo Abe, il prossimo Presidente francese (Macron? Le Pen?), e, ovviamente Paolo Gentiloni che dovrà fare gli “onori di casa”. L’attenzione da tempo è concentrata (e maggiormente lo sarà nei giorni del summit) sul Presidente degli Stati Uniti d’America, che sarà in Italia, per la visita al Pontefice, diversi giorni prima dell’incontro con gli altri Potenti nella cittadina jonica.
Giorni addietro si era animata una sorta di polemica sul soggiorno siciliano di Trump, allorché si era appresa (e divulgata) la notizia che avrebbe “dormito” a Sigonella. Notizia, fra l’altro, diffusa dalla stessa Casa Bianca. Il sindaco di Taormina Eligio Giardina in merito si era mostrato drastico, affermando che tutti i Potenti avrebbero trascorso il periodo del G7 nella “Perla dello Jonio”, anticipando la presentazione di querele a chi avesse sostenuto il contrario. In merito il capo della polizia Franco Gabrielli, è stato esplicito: Donald Trump può dormire sonni tranquilli a Taormina. Siamo un grande Paese, un Paese che riesce a garantire livelli di sicurezza non sempre riscontrabili in altri territori del mondo, quindi il presidente Trump alloggerà dove riterrà di alloggiare (…) Sicuramente la decisione non sarà collegata a motivi di sicurezza, ma magari al fatto che gli piace più Sigonella che Taormina…. Polemiche, dunque, inutili. Inizialmente si era ipotizzato il trasferimento del Presidente USA dall’aeroporto di Sigonella su una nave della marina americana che sarebbe stata ormeggiata a largo di Giardini e sulla quale avrebbe dovuto dormire per poi trasferirsi in elicottero a Taormina per le due riunioni principali al “San Domenico” (26 maggio pomeriggio e 27 maggio mattino). Soluzione più semplice quella di Sigonella, tenuto conto che nella base “americana” Donald Trump, consorte e seguito possono usufruire di tutti i confort in completa sicurezza, sotto “tutela” di tutti gli “armati” marines di cui la Naval Air Station dispone da sempre in Sicilia…
Preoccupazioni per le annunciate manifestazioni di protesta contro il G7? Marginali, nella realtà, con diecimila uomini (Esercito, Carabinieri, Polizia, Finanza, eccetera) predisposti come apparato per la sicurezza. Il questore di Messina, Giuseppe Cucchiara, si è espresso chiaramente: Ritengo che il vertice si possa svolgere in sicurezza. Così come ritengo sia fisiologico che ci siano delle manifestazioni di dissenso che tuttavia si svolgeranno al di fuori dell’area circoscritta. Ho già ricevuto preavviso da parte dei movimenti che hanno ufficializzato l’intenzione di svolgerla a Giardini Naxos. È chiaro che il corteo dovrà svolgersi secondo le regole tipiche di una democrazia. La posizione geografica di Taormina, visto il capillare apparato delle forze dell’Ordine, garantisce “naturalmente” la sicurezza del vertice.
Intanto da giovedì prossimo sino al 30 maggio, su disposizione del Ministero dell’Interno, sarà sospeso il Trattato di Schengen nell’occasione del G7 di Taormina: dal 10 al 30 maggio saranno ripristinati i controlli alle frontiere terrestri, marittime e aeree. La Stazione ferroviaria di Taormina-Giardini è chiusa già da qualche settimana. Punti nevralgici a partire dalla settimana prossima saranno gli aeroporti di Catania Fontanarossa e Sigonella. Tante le attese previste: oltre alle 7 delegazioni che ufficialmente sono parte del G7 ci saranno anche le altre per un totale di circa 20 rappresentanze. Tra le varie delegazioni del G7, che saranno tutte concentrate nel territorio di Taormina, le uniche che avranno anche altri rappresentanti fuori dalla zona rossa sono quelle degli Stati Uniti e del Giappone. Ai componenti delle delegazioni ufficiali vanno aggiunti anche i cinquemila giornalisti accreditati provenienti da tutto il mondo.