Dal terrorismo all’economia, come fidarsi di una maggioranza che non esiste?

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di Luigi Asero

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Sono i fatti a parlare, mica le opinioni. E sui fatti poi crescono e si sviluppano le opinioni. Gli italiani non ne possono più di essere governati da un manipolo di incapaci. Su tutti i fronti.

Le colpe sono, se vogliamo, degli stessi italiani. Troppo dediti a faccende ben scollegate dalla gestione della cosa pubblica e quindi per troppo tempo distratti dal controllare cosa faceva in assenza del popolo la politica, che quella cosa pubblica era destinata a gestire. Adesso qualcuno dà timidi segni di risveglio, prova a alzare la testa da sotto la sabbia dove per troppi anni ha badato a custodirla bene e si accorge che siamo governati da un manipolo di incapaci. A volte, spesso a dir la verità, anche corrotti. Ma sovente e facilmente incapaci. Da buona parte dei parlamentari (di qualsiasi colore politico) alla maggioranza di (s)Governo, da buona parte dei sindaci, dai funzionari della Pubblica Amministrazione.

Come fidarsi di quanti rassicurano sul rischio terrorismo? Uno degli attentatori di Londra era italo-turco ormai radicalizzato, era stato fermato ma poi (bontà dei cavilli giuridici messi lì a proteggere chiunque delinqua da una classe politica dell’ultimo cinquantennio) rilasciato. E dov’era tornato il terrorista di Berlino se non in Italia? Qui si sentiva evidentemente al sicuro. Direte “è stato ucciso subito dalla Polizia”… un caso. A dir la verità non lo avevano nemmeno fermato pensando fosse chi poi si è rivelato.

Come fidarsi di un sistema che a parole si definisce “sicuro” (a detta dei soli politici) e poi promette tre giorni “massimo” per prendere l’imprendibile “Igor il russo” e due mesi dopo inizia a tacere capendo che un solo latitante (per giunta ferito) ha battuto oltre 1.200 persone impegnate nella sua ricerca?
Dovremmo stupirci? E di cosa? Il “fu” Provenzano sfuggì per 43 anni alla cattura, l’attuale Matteo Messina Denaro sembra ormai essere una figura mitologica (tanto appare imprendibile) sebbene da anni dichiarino “il cerchio si stringe”.

Ma si può definire incapace una classe politica sol perché non gestisce correttamente l’ordine pubblico? No. Infatti potremmo ricordare le tangenti, i grandi appalti per cui oggi si muore sotto ponti improvvisamente crollati, le promesse mancate. Sparisce Equitalia, fisco più equo, fisco vicino ai cittadini. Intanto dal primo luglio potranno prelevare direttamente dai conti correnti eventuali importi non pagati (e poco importa se la vostra scelta era di mera sopravvivenza) il fisco è veramente più vicino così. Peggio di un esattore del racket, letteralmente col fiato sul collo.

Dell’economia rilanciata e della “luce in fondo al tunnel” ne vogliamo parlare? I numeri sono impietosi.

Ma fidarsi di chi? Di un Parlamento che già nel 2014 la Corte Costituzionale ha tacciato di esser “abusivo” perché eletto sulla base di una legge elettorale poi giudicata incostituzionale, Parlamento che tre anni dopo ancora sta lì a discutere di come rovinare l’Italia?
Ce ne sarebbero per tutti, da destra a sinistra, compresi i pentastellati. Ma forse anche solo parlarne da fin troppa importanza a personaggi che in uno Stato civile non sarebbero nemmeno assunti come lavapiatti. Tant’è.

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