di Salvo Barbagallo
A chi serve la Sicilia? Domanda retorica alla quale non si risponde poiché la risposta è più che nota: la Sicilia serve a tutti, ma non certo a tutti i Siciliani. Forse solo a “pochi” e privilegiati Siciliani che ne sanno fare buona merce di scambio. E forse è giusto così dal momento che gli stessi Siciliani hanno da tempo delegato (direttamente o indirettamente) a quei “pochi “ e privilegiati conterranei l’uso del loro passato e del loro futuro.
![Aeroporto di Milano Malpensa](http://www.lavocedellisola.it/wp-content/uploads/2017/06/Aeroporto-di-Sigonella-400x286.jpg)
Illustri personaggi nati ed espressi da questa Isola hanno occupato e occupano anche oggi posti di rilievo nelle Istituzioni nazionali, nell’economia, nella cultura, nell’informazione: molti di questi avrebbero potuto fare la “differenza” e ribaltare le ataviche condizioni della perenne precarietà in cui versa la collettività. Così, purtroppo, non è stato e la responsabilità non si può di sicuro affibbiare solo a costoro.
Alla Sicilia non manca nulla: pensate, ha anche il petrolio… Eppure non c’è sviluppo, le risorse depauperate (dal turismo all’agricoltura, al commercio), la disoccupazione e la sottoccupazione dilagano, si vive di clientelismo.
Analisi superficiale, si potrà dire, ma le cose più banali alla fine sono le più vere.
![Milano](http://www.lavocedellisola.it/wp-content/uploads/2017/06/Milano.jpg)
Antonio Calabrò sul blog di Huffington Post ieri (24 giugno) riferendosi ad un’analisi della Liuc, Università di Castellanza, ha scritto: Milano cuore dell’Europa. E Milano mediterranea (…). Milano metropoli resta, comunque, anche in questo caso centrale. E conferma il valore d’un ruolo che bisogna insistere a costruire: quello d’una “Milano mediterranea” che ha ben salde le radici al centro dell’Europa e fa da punto di riferimento di un’area che, tra conflitti e confronti, sta cercando di definire una nuova centralità (…).
Punto di vista indiscutibilmente valido quello della Milano metropoli come “hub della logistica” tra il cuore dell’Europa e il Mediterraneo, valido soprattutto in riferimento ai ruoli che Antonio Calabrò che veste: da giornalista a saggista, a responsabile Cultura di Confindustria, vicepresidente di Assolombarda e consigliere delegato della Fondazione Pirelli, docente alla Bocconi e alla Cattolica di Milano, consigliere d’amministrazione dell’Università di Genova, di Nomisma, dell’Orchestra Verdi, della Fondazione Teatro Parenti, del Touring Club e di alcune altre società e fondazioni, vicepresidente del Centro per la cultura d’impresa.
Antonio Calabrò è “un” Siciliano doc: nato a Patti 67 anni addietro, ha avuto e continua ad avere un carriera brillante e non ha mai dimenticato la sua terra per la quale si è battuto quando scriveva sui quotidiano L’Ora o La Repubblica. Oggi la sua visione è quella di una Milano asse di congiunzione tra Europa e Mediterraneo. Una posizione che “naturalmente” avrebbe dovuto ricoprire la Sicilia e che, per altri versi, ricopre.
![Palermo](http://www.lavocedellisola.it/wp-content/uploads/2017/06/Palermo.jpg)
La Sicilia di oggi è l’hub preferito dai trafficanti di esseri umani che sbarcano migliaia e migliaia di disperati negli accoglienti porti dell’Isola; la Sicilia è l’hub esclusivo delle forze armate USA di stanza in forma stabile sul territorio; la Sicilia è l’hub dell’intelligence statunitense con il Muos di Niscemi; la Sicilia è l’hub di un enorme Internet exchange point, con un apparato logistico attraverso il quale passa una mole immensa di informazioni, dai social media ai motori di ricerca, dalle informazioni finanziarie a quelle commerciali ed economiche, con nodi a Palermo, Catania, Trapani e Mazara del Vallo dai quali si diramano 16 cavi transcontinentali che raggiungono gli Stati Uniti, l’Africa, il Mediterraneo Orientale e l’Asia fino all’Estremo Oriente.
La Sicilia è, insomma, l’area geografica che riceve tutti e che tutti utilizzano a secondo delle loro esigenze.
La Sicilia è, insomma, il vero hub. Peccato che i Siciliani non lo capiscono, e non si accorgono che uno su due è a rischio povertà…