di Luigi Asero
Il Regno Unito e la sua capitale Londra in particolare, vivono ore di angoscia e disperazione per l’improvviso rogo che dalla notte scorsa ha devastato la “Grenfell Tower”, un edificio popolare abitato da circa 600 persone.L’incendio -che si ipotizza essersi originato da un frigorifero difettoso ai piani bassi- ha rapidamente avvolto l’intero edificio nelle fiamme. Il bilancio, destinato ad aggravarsi come ha già dichiarato il sindaco di Londra Shadik Khan, è di 12 vittime e 69 feriti di cui 18 in gravi condizioni. A queste persone vanno aggiunte decine di dispersi, fra cui una coppia di italiani, originari del Veneto: Gloria Trevisan, 27 anni, di Camposampiero (Pd) e il fidanzato Marco Gottardi, coetaneo, di San Stino di Livenza (Ve) che da tre mesi erano nella capitale inglese per lavoro.
Potrebbero aggiungersi altre famiglie di italiani, alcune con bambini. La preoccupazione è stata espressa a Radio24 dalla responsabile di un’agenzia immobiliare londinese che ha dichiarato di avere cinque appartamenti affittati nella Grenfell Tower e fra questi alcuni clienti italiani con bambini. La donna, anch’essa italiana Beatrice Antonini ha dichiarato “Ho saputo che gli allarmi anti incendio non hanno funzionato. Mi sembra grave e incomprensibile perché la torre è sempre stata controllata perfettamente…noi facciamo ogni tre mesi dei controlli negli appartamenti e ci aggiorniamo coi proprietari e col sindacato che gestisce la torre. Tutti i controlli erano normali e non si capisce cosa sia successo”.
L’edificio, costruito negli anni ’70 e ultimato nel 1974 appena due anni fa era stato ristrutturato e proprio su questi lavori un comitato di inquilini aveva protestato lamentando carenze proprio sul fronte della sicurezza e paventando il rischio di un incendio disastroso. A loro dire infatti non erano stati utilizzati materiali idonei e c’erano gravi errori di cablaggio degli impianti elettrici. A tal proposito avevano anche dato vita a un blog per raccogliere testimonianze e informazioni e sensibilizzare così le autorità competenti a intervenire.
Inquietante, a tal proposito che proprio lo scorso anno sul citato blog a un certo punto si dichiarasse: “Solo un grande incendio nel grattacielo, con conseguenze devastanti, dimostrerà le vostre responsabilità“, rivolgendo l’accusa contro l’impresa aggiudicataria dei lavori.
Il fuoco sembra essersi originato tra il quarto e il quinto piano, qualcuno ha parlato di esplosione (gas?), altri di possibile corto circuito e malgrado il tempestivo intervento delle prime squadre dei vigili del fuoco ha continuato a propagarsi favorito dal fatto che il getto d’acqua delle autobotti non riusciva a raggiungere i piani alti, continuando così a bruciare per tutta la notte. Tra fumo e fiamme molte persone avrebbero preferito lanciarsi nel vuoto, anche perché l’unica via di fuga del palazzo era impenetrabile.
Non andiamo oltre sulla “cronaca del dolore” e ci auguriamo che si possa ritrovare in vita le decine di dispersi. Ma qualche dubbio, da queste ricostruzioni ci assale.
L’edificio aveva criticità perfettamente evidenziate, anche su un blog appositamente creato. La sua criticità maggiore era proprio il “rischio incendio”, evidenziato già da due anni. Il fatto di evidenziare un rischio di tal portata però non fa derivare automaticamente il concretizzarsi del peggior evento prospettato. Così però è stato.
Malgrado la violenza del fuoco, dobbiamo comunque rilevare che si tratta di un edificio in cemento armato e che non conteneva certo carburanti come accaduto per le Twin Towers (11 settembre 2001) quando dentro le torri gemelle si schiantarono due aerei Boeing con il loro carico di carburante e la loro violenza d’impatto.
Senza voler apparire a tutti i costi complottisti, non è presto per escludere a priori l’evento doloso e classificare questo disastro (quarto in men di 4 mesi nel Regno Unito) come incidente?
E l’agenzia di cui abbiamo riferito, di quali controlli parla se invece un gruppo di inquilini denunciava l’esatto contrario? Abbiamo un timore, a nessuno conviene adesso azzardare altre ipotesi, e forse nella memoria rimarrà soltanto una espressione: “l’incidente della Grenfell Tower”…
Già pubblicato su Sapere Italia
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