L’odiato Trump festeggia il 2 giugno: l’Italia e la Sicilia servono…militarmente

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Trump con l'ambasciatore Armando Varricchio
Trump con l’ambasciatore Armando Varricchio

di Salvo Barbagallo

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L’imprevedibile (ma poi, è proprio vero?) Donald Trump, con un “fuori programma” tutto particolare, ha festeggiato l’Italia del 2 giugno alla Casa Bianca. Fra gli invitati dell’evento promosso dal Presidente degli Stati Uniti d’America l’ambasciatore italiano in Usa, Armando Varricchio e personalità di origini italiane tra cui la consigliera Kellyanne Conway, il governatore del New Jersey Chris Christie e l’ex sindaco di New York Rudy Giuliani. Evento più che rilevante, estremamente significativo considerando che le correnti governative italiane anti Trump (attuali e precedenti) sono forti e (quasi tutte) ancora allineate alla “linea politica” di Barack Obama che, non a caso, ha effettuato un tour personale in Italia proprio nei giorni in cui lo stesso Trump era presente (visita al Papa, partecipazione al G7) sullo stesso territorio.

Una “Festa” dedicata all’Italia alla Casa Bianca che ha sorpreso e spiazzato premier e ministri di casa nostra, dai quali (tranne che a noi sia sfuggito, ed è possibile) non è venuto alcun commento.

Melania e Donald Trump a Sigonella
Melania e Donald Trump a Sigonella

Ma ecco quali sono state le frasi più emblematiche del discorso di Donald Trump, appunto nel corso di questa eccezionale “trovata” politica: I vincoli tra Italia e Usa si estendono al di là dei legami sentimentali e culturali. La nostra alleanza militare è più forte che mai mentre continuiamo a combattere il terrorismo (…) Non vediamo l’ora di proseguire la partnership con il nostro grande alleato nello sforzo comune di rendere il mondo più sicuro. (…) Sono profondi i legami tra i nostri Paesi, la nostra storia condivisa e le nostre comuni tradizioni politiche e culturali (…).

Se dobbiamo dare spazio alle personali interpretazioni sull’evento e sulle parole pronunciate da Donald Trump, dobbiamo dire che il Presidente USA ha lanciato un forte segnale all’Italia e a chi attualmente la governa. Per noi (ma possiamo essere in errore, e forse sicuramente lo siamo) Donald Trump ha voluto dire: …Cari amici Italiani, pensatela come volete sul mio conto, ma i legami esistenti fra i nostri due Paesi non si sciolgono se non quando li sciolgo io e a modo mio… Ovviamente, questa è solo un’opinione “interpretativa” e nulla di più.

La first lady USA a Sigonella
La first lady USA a Sigonella

Ovviamente restano i fatti, e i “fatti” ci dicono e ci dimostrano che gli USA in Italia hanno una settantina di basi militari, un numero imprecisato di uomini fortemente armati, velivoli tecnologicamente avanzati, depositi di armi mucleari (?), il Muos. Un apparato (pre)bellico da far paura, investimenti di miliardi di dollari (vedi quanto è costato il Muos di Niscemi) in personale e attrezzature, il tutto in base ad accordi bilaterali dei quali molte norme mai rese pubbliche.

Italia e (soprattutto) Sicilia sono indispensabili alla politica degli States a stelle e strisce sull’area del bacino del Mediterraneo: il passaggio di Donald e Melania Trump a Sigonella (in occasione del G7) ha mostrato come la coppia presidenziale USA si sentisse a “casa propria”, e non in territorio “straniero”. E ciò la dice lunga…

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