di Luigi Asero
Non sono soltanto le opere pubbliche siciliane a rimanere eterne incompiute. In Sicilia non si riesce a completare nemmeno l’iter di nomina di organismi importanti per provare a dare una spinta all’economia isolana. Ironicamente verrebbe da chiamare la stessa Isola “Sic” perché di compiuto in questa landa del Mediterraneo non c’è nulla. A stento, appunto, il nome.
Lunedì doveva, terzo tentativo, insediarsi la nuova “super Camera di Commercio”, meglio denominata Camera di Commercio del Sud Est, voluta dal Ministero dello Sviluppo Economico già nel 2015 e da quel momento “ostaggio” del commissariamento regionale. Uno dei tanti commissariamenti di Rosario Crocetta, “il commissariatore” per eccellenza. Cosa spinga il presidente della Regione a impelagarsi in questa sorta di balletto non è dato sapere, vorremmo tanto credere nella sua buona fede ma temiamo che giochi al “potere” più di tutti i suoi predecessori messi insieme. Tant’è. Eppure la cosa è abbastanza grave, in una recente intervista ci ha spiegato bene la situazione l’ormai dimissionario presidente di Confcommercio Sicilia, Pietro Agen, che ha legato la questione alla gestione dell’importante scalo aeroportuale di Fontanarossa. L’accorpamento delle Camere di Commercio che va a formare la nuova Camera del Sud Est consegna infatti a quest’Ente il 63% della proprietà dello scalo, con tutti i conseguenti interessi che vi “svolazzano” (è proprio il caso di dirlo) intorno.
Dicevamo quindi che lunedì, 31 luglio, doveva insediarsi il nuovo CdA della Camera del Sud Est, dopo due rinvii decisi unilateralmente dalla Regione. E invece… sorpresa! Nuovo rinvio a data da destinarsi.
A questo punto la Confcommercio non ci sta e invia alle redazioni il seguente comunicato stampa:
Comunicato stampa Confcommercio 28.07.2017
Oggetto: Camera di Commercio del Sud Est, la Regione revoca la convocazione del 31 luglio
I consiglieri nominati al Consiglio della Super Camera del Sud Est appartenenti alla cordata facente capo a Confcommercio si autoconvocano alle ore 10,00 di Lunedì 31 luglio, presso la Camera di Commercio di Catania, con l’intento di insediarsi, nonostante la comunicazione dell’assessore Mariella Lo Bello con la quale, per la terza volta, ingiustificatamente, revoca l’insediamento che aveva precedentemente previsto per lo stesso giorno.
Le associazioni ricordano che il decreto di costituzione della Super Camera risale all’ormai storico settembre 2015. Per due anni la regione ha impedito la nascita dell’ente
Proviamo allora a capirci qualcosa di più. Già ieri il quotidiano online SudPress annunciava che “La Conferenza Stato Regioni, convocata questo pomeriggio con al 13° punto all’ordine del giorno l’intesa sulla revoca del famoso decreto del 25 settembre 2015 in merito all’accorpamento delle Camere di Commercio di Catania, Siracusa e Ragusa, non ha raggiunto la maggioranza per deliberare. Il che significa che lunedì prossimo il consiglio camerale si dovrebbe insediare regolarmente nella sede di Catania, come stabilito dall’assessore regionale alle Attività produttive Mariella Lo Bello con la lettera di convocazione del 18 luglio scorso“.
Giustamente ricorda lo stesso quotidiano SudPress che sulla questione pendeva un ricorso al TAR che mirava a sospendere gli atti relativi all’operazione. Proprio ieri, 27 luglio però il TAR avrebbe respinto la richiesta presentata dalle associazioni contrarie all’accorpamento capeggiate da Confindustria di Ivan Lo Bello, di sospendere gli atti relativi all’operazione, compresa la convocazione dell’assessore Lo Bello per giorno 31.
Appare legittimo pensare che a questo punto si sia “dovuto” trovare un nuovo escamotage (del quale manca alcuna motivazione) per prendere tempo rinviando ulteriormente l’insediamento.
Sempre nella giornata di ieri (giornate molto calde non solo meteorologicamente parlando) è il quotidiano La Sicilia a occuparsi della vera “gallina dalle uova d’oro” per cui si combatte a colpi di rinvii e carte bollate la questione. E il principale quotidiano isolano lo fa con un articolo a firma di Mario Barresi dall’Illuminante titolo: “CamCom e Sac, le carte dell’inchiesta «Fontanarossa gallina dalle uova d’oro». Fra le righe dell’articolo possiamo leggere tra l’altro: Un controspionaggio da manuale. Uno degli episodi della saga in stile “Il Trono di spade”. (…) Nelle carte dell’inchiesta della Procura di Catania il dato più evidente è che la guerra – di fango e di carte bollate – per impadronirsi della nuova Camera di Commercio del sud-est, s’intreccia (anzi: è funzionale) alla brama di mettere le mani sulla Sac, la società che gestisce l’aeroporto di Fontanarossa. Ma nelle 159 pagine dell’informativa della Squadra mobile di Catania c’è un’antologia del potere siciliano. Scontri fra bande agguerrite, accesi derby confindustriali, pressioni su Palazzo d’Orléans.
Invitiamo a leggere attentamente lo stesso articolo (per chi volesse approfondire) certo è che su Fontanarossa oltre ad aerei civili e militari, low cost e postali stanno svolazzando troppi avvoltoi. Gli stessi poi per cui quest’Isola è l’eterna incompiuta. SIC appunto. Altro che Sac…
INTERVISTA A PIETRO AGEN SU CAMERA DI COMMERCIO DEL SUD EST RISALENTE ALLO SCORSO FEBBRAIO
INTERVISTA A PIETRO AGEN SU CAMERA DI COMMERCIO DEL SUD EST RISALENTE ALLO SCORSO MAGGIO