Mistero temporale ovvero il ritorno del passato

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di Guido Di Stefano

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Chissà,  forse a breve i più grandi fisici  (per quanto ne esistono) invaderanno la Sicilia per scoprire la causa delle deformazioni temporali che opprimono l’isola, primo fra tutti il ritorno del passato e gli effetti connessi quali possono considerarsi l’adattamento ai tempi attuali e la la cancellazione del futuro, ridotto a un miraggio.

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Comunque conducano i loro studi temiamo che le loro conclusioni punteranno alla fine contro il dilagante abuso nell’applicazione del “sistema” (non classificabile come parte delle scienze universali) introdotto dalla legislazione (forse travisata) relativa al rapporto fiduciario, più volte sbandierato dai potenti di turno come “intuitus personae”, ovvero “nuovo dogma” indiscutibile in mano a chi non mostra di avere come primo obiettivo il “potere ogni giorno più giusto”.

Negli anni cinquanta del secolo passato non erano infrequenti i casi in cui gli “addetti” allo spegnimento di incendi rurali e/o montani (fossero essi vigili del fuoco o volontari con varie motivazioni) dovevano recarsi a piedi con “attrezzature” leggere o di occasione fin nei posti più remoti: la viabilità (o rotabilità) rurale lasciava troppo a desiderare e i mezzi meccanici erano semplicemente quelli che erano e in numeri non sovrabbondanti. Correvano in tanti, se in “forma”: a piedi!

Oggi nel XXI secolo è successo un po’ di tutto: si sono ripetute  le stesse spedizioni appiedate per indisponibilità di mezzi; addetti immobilizzati per il mancato accertamento preventivo della loro “forma”; ritardato intervento perché l’allarme deve necessariamente partire dal signor “Tizio” (magari distante ma ligio all’iter codificato) e non dal signor “Caio”  (magari a due passi ma “possibile” esibizionista e/o isterico). Dove sono i “decisori” che si assumono le responsabilità correlate all’anticipazione e prevenzione dei disastri?

E ancora: negli anni cinquanta, quando la corrente elettrica divenne di moda ed entrò in tutte la case anche dei paesini montani, capitava che con le piogge si soffrisse il disagio dell’interruzione della fornitura. Con un pizzico di sana ironia si diceva che si erano bagnati i fili; d’altra parte materiali, attrezzature e impianti  soffrivano dei limiti dell’epoca.

Oggi XXI secolo è di gran moda “internet” che, secondo l’amaro umorismo attuale, che va in tilt quando i “fili” asciugano troppo. A meno che i montanari di Sicilia non meritano poi tante attenzioni.

Ma bando alle “lamentazioni” e passiamo ai fatti e cioè alle “parole” scritte sui siti istituzionali della Regione Siciliana: perché (ricordatelo e non dimenticatelo) parafrasando un detto altrui “solo le parole sono importanti, tutto il resto sono chiacchiere”.  D’altra parte molti nostri visibilissimi “capi” ce ne danno dimostrazione continua.

Tuffiamoci ora nei “vortici temporali” delle patrie pubblicazioni!

Scorriamo velocemente la  (GURS) GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA (p. I) n. 27 del 30 giugno 2017 per angosciarci, senza entrare nel merito, su alcune pubblicazioni abbinate (testo originario e testo modificato o corretto).

A cura  dell’ Assessorato dellʼeconomia sono state pubblicate due circolari “conseguenti”:

  • la CIRCOLARE 15 giugno 2017, n. 10 – Verifica del rispetto dei vincoli di spesa: rendiconto 2016 e previsione 2017;
  • e la CIRCOLARE 19 giugno 2017, n. 11Modifica della circolare n. 10 del 15 giugno 2017: “Verifica del rispetto dei vincoli di spesa: rendiconto 2016 e previsione 2017” .

Nel Supplemento ordinario n. 1 (numero d’ordine 23) alla GURS l’Assessorato delle attività produttive ci “angoscia” con  due decreti “conseguenti:

  1. il DECRETO 31 maggio 2017 – Approvazione dell’Avviso relativo all’azione 3.5.1-2 del PO FESR 2014/2020 Aiuti alle imprese in fase di avviamento – Procedura valutativa a sportello – Regolamento UE n. 1407/2013 “De Minimis”.
  2. Il DECRETO 23 giugno 2017 – Approvazione, nella versione corretta, dell’avviso relativo all’azione 3.5.1-2 del PO FESR 2014/2020 Aiuti alle imprese in fase di avviamento – Procedura valutativa a sportello – Regolamento UE n. 1407/2013 “De Minimis”.

Il Supplemento ordinario n. 2 (numero d’ordine 24) potrebbe anch’esso essere considerato di alto pregio temporale. L’ Assessorato del territorio e dellʼambiente ci presenta il DECRETO 19 giugno 2017 – Approvazione dei moduli unificati e standardizzati per la presentazione delle segnalazioni, comunicazioni e istanze in materia edilizia“Appena” 148 pagine di compilazioni e adempimenti “cadenzati” a carico di chi le leggi vuole rispettarle! E, somma gioia, è stata recuperata l’antica dicitura “Permesso di costruire” “trucidata” circa 40 anni addietro (su tutto il suolo nazionale ora come allora).

Il sito istituzionale del “Dipartimento del bilancio e del tesoro – Ragioneria generale della Regione” sembra mantenere il suo “trend” ormai abituale di sorprese e ovvietà.

Tra le pubblicazioni dal 26 al 30 giugno 2017 sono aumentati i decreti che non siamo risciti ad aprire per una completa lettura. Quali  le cause? Problemi di “hardware”? Problemi di software? Problemi di connessione? Problemi misteriosi? Non avanziamo nessuna ipotesi: la spiegazione potrebbe essere così ovvia da risultare anche banale.

Nel sottoporre alla vostra attenzione i decreti dirigenziali più significativi vi preghiamo di notare le difficoltà di alcune nostre supreme menti “astro-fisiche” nel computare il numero degli anni nella “programmazione triennale”, come raccontato (o meglio ammesso sottovoce) nel corpo di qualche decretazione.

Ecco a voi i gioielli della settimana in ordine di concepimento ed esposizione.

Il DAS n.1156 del 26.06.2017 tratta la  “indizione gara telematica di Servizio di lavanolo per le Aziende del Sistema Sanitario Regionale della Regione Siciliana”. Si tratta di appena   Euro 63.017.915,67 in 6 lotti territoriali per  mesi 60 messi in   gara telematica con  procedura aperta per la fornitura  di servizio di lavanolo. A proposito: anche stavolta lamentiamo la solita carenza della L.R. n. 10/91 tra le fonti normative.

Il DDG n. 90117 del giorno 26.06.2017 pubblicato il giorno 27.06.2017 alle ore 14.03 – annullamento reiscrizione effettuate al 30.04.2017.  Ci siamo “stancati” in ripetuti tentativi di aprire il file (e non è il solo)!

Una certa perplessità ci ha lasciato il DRG n. 1165 del 27.06.2017.  Istituzione un nuovo capitolo di entrata per il Dipartimento Turismo e cioè  il capitolo 7498 titolato  Proventi da multe, ammende, sanzioni e oblazioni a- carico delle imprese. Boh?

Non è da meno il DRG n.  1166 del 27.06.2017 che tratta la  istituzione capitolo di spesa  (dotandolo con Euro 31.645,57)e cioè il capitolo tolo 417354 titolato “Interventi per la realizzazione di moduli informativi  in materia di protezione degli animali utilizzati a fini scientifici”.

Con rito mensile si ripete l’iscrizione dell’anticipazione somme del FSN. Questa volta troviamo il DDG n. 1164 del  27.06.2017  relativo al mese di di giugno  (capitoli 215217-4219) con Euro 198.308.693,27.

Il successivo decreto esposte è preceduto nel sito da un “cappelletto” così concepito “ azione 5.1.1. capitolo 842440 euro 52.413.539 es. 2018 – euro 104.827.078,80 esercizio 2019 azione 6.5.1 capitolo 842441 euro 22.000.000,00 esercizio 2018 – euro 31.136.031,50 esercizio 2019 azione 6.6.1. capitolo 842442 euro 21.000.000,00 esercizio 2018 – euro 16.583.745,16 esercizio 2019”. Tutto chiarissimo, vero? Trattasi del DRG n.  1191 del 27.06.2017  – Dipartimento ambiente – annullamento D.R.G. 1069 del 13.06.2017 – iscrizione PO FESR 2014-2020. Per non confonderci con i numeri  ci limitiamo a trascrivere che il predetto DRG 1191 tra l’altro recita: “…  RITENUTO, per quanto sopra esposto, che non può essere disposta l’iscrizione nell’esercizio 2020 della somma complessiva di euro 69.273.427,73 …” . Magari qualcuno avrà notato che il 2020 non rientra nel triennio 2017-2018-2019: ci stupiamo che nessuno abbia chiesto il sistema informatico della NASA per meglio affrontare tali “calcoli complicati”. A ogni buon conto recita ancora il decreto che “potrà procedersi con successivo provvedimento a seguito dell’approvazione del bilancio 2018/2020 alle corrispondenti iscrizioni;…”

Comunque gioite: il DRG n. 1211 del 28.06.2017  decreta l’ iscrizione somme al capitolo 273707 per Euro 111.535.920,00 per il  Dipartimento Infrastrutture. Per quali anni?  Boh: abbiamo rinunciato dopo diversi tentativi di apertura del file andati a vuoto.

Volentieri avremmo letto il DRG n.  1212 del giorno 28.06.2017 dedicato alla  istituzione capitolo d’entrata 7499  e con esso il DRG n. 1213 del 28.06.2017 volto allo  spostamento capitolo 284333 dal soppresso ufficio Speciale alla rubrica 1 – Dipartimento Infrastrutture.

Il DDG n.  1242 del  29.06.2017  dedicato alla  “iscrizione somme P.O. FESR 2014-2020”  richiama il precedente DRG n. 1191  e tra l’altro recita: “… RITENUTO, per quanto sopra esposto, che non può essere disposta l’iscrizione nell’esercizio 2020 della somma di …”. Insomma alla fine ridistribuisce per il triennio 2017-2019 poco più di circa Euro 45.000.000,00 di cui “ben” 400.000,00  Euro circa per il 2017.

Che dite ci appoggiamo alla NASA o ad altri?

Comunque per non dilungarci troppo vi esponiamo che tutte le altre variazioni sin qui non menzionate e variamente relative al triennio 2017-2019 si attestano  al totale di circa Euro 166.900.000,00.

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