di Guido Di Stefano
È sempre bellissima la Sicilia pur in lotta con tutte le disgrazie e calamità piombate su di Lei dai poteri ostili e mendaci al di sopra di Eboli e al di là dell’oceano.
Ogni giorno soffriamo i misteriosi effetti della “gratuita” invasione armata straniera, che mal si addice in una “ignara nazione” a Statuto Speciale perché imposta sulle labili basi di “ignoti” trattati bilaterali.
Oggi parliamo delle sofferenze inferte a noi con la disinvolta e allegra applicazione della ormai ventennale riforma della pubblica amministrazione. Assordanti furono gli squilli di trombe e di tromboni diffusi dal mainstream di regime. Fu declamata una svolta epocale! Finalmente l’azione amministrativa era (dichiarata) svincolata dall’azione politica! Finalmente i dirigenti erano responsabili delle proprie azioni! Finalmente i contratti “privatistici” per i dirigenti” Finalmente eliminata la progressione di carriera per anzianità! Nessuno si soffermò a considerare che le dirigenze apicali (e non solo) restavano nelle mani degli “amministratori pubblici di turno” ovvero dei POLITICI e in essi,“ope legis”, anzi nel loro “ego” si sviluppò e brillò il magico “intuitus personae”.
Così, stabilizzato e forte dell’ infallibilità e (a ogni buon conto) “tutelato da legittima e vantata “impunibilità” l’ìintuitus personae ha disintegrato ogni contrario ostacolo.
I risultati? Si presentano “spontaneamente” alla nostra attenzione, quotidianamente!
Tanto per esemplificare nel “visibile”: non si è ben apprezzata la netta separazione tra “azione politica” e “azione amministrativa”. Noi la inquadriamo come “teoria dei giuramenti confliggenti” che vi sottoponiamo con un semplice quesito: “se uno di noi venisse prescelto da un “potente” potrebbe giurare congiuntamente fedeltà al popolo sovrano (che è il padrone datore di lavoro!) e al divino amico potente di turno (cioè l’amministratore pro tempore elevato a padrone)? “. Noi concordiamo con CHI disse : “Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro”.
Insomma la decretazione “dirigenziale” relativa al bilancio ha accompagnato ripetutamente i manifestati malesseri o “stop” politici .
Nel recente appena trascorso periodo 14-18 agosto 2017 sul sito istituzionale del “Dipartimento del bilancio e del tesoro – Ragioneria generale della Regione” abbiamo constatato la pubblicazione di appena nove decreti dirigenziali per complessivi Euro 575.707,44.
Nessuna notizia dalla GURS (Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana) che doveva esse del 18.08.2017: il sito non risponde! Guasto tecnico o fermo per mancata o ritardata solvenza?
Però a dispetto di nemici (occidentali per primi), invidiosi, detrattori, mistificatori, figli ingrati e indegni la Sicilia resta la bellissima nostra madre, dea tra le dee, orgoglio dei creatori.