Un urlo di eleganza per dire NO alla violenza di genere. Enza Mignacca premia eccellenze siciliane al Duomo di Acireale

Condividi questo articolo?

di Giuseppe Stefano Proiti

Pubblicità



È stato un urlo di eleganza, lanciato con la spontaneità dei bambini, i colori dei palloncini, la scenografia della moda, verso tutte quelle donne a cui la vita si è annerita o nel peggiore dei casi si è atrocemente spezzata.
Sembrava di essere fra le nuvole: la leggerezza e la grazia dei corpi delle modelle che si muovevano in quella candida atmosfera da sogno, ha fatto volare in alto i propositi di una donna intraprendente e coraggiosa: <<Non avrei mai immaginato di poterne uscire viva, dopo 17 anni di violenze fisiche, verbali, psicologiche. Se a distanza di 7 anni dall’ultimo episodio stasera sono qui a festeggiare con voi, lo debbo in primo luogo a mia sorella Giusi >>, dichiara commossa Enza Mignacca. Parole confermate qualche minuto dopo sul palco da Adriana Prazio, (presidente dell’associazione “La Nereide”)  la primissima ad aver ricevuto la richiesta d’aiuto e ad essersi attivata per metterla sotto protezione.
Nel ritirare la targa assieme alla vicepresidente Rita Disco, a suor Elaita Xavier (direttrice del convento in cui è stata ospitata la Mignacca) ed Elena Majorenco (altra vittima di violenza), Adriana Prazio ha manifestato il suo ottimismo riguardo la lotta a questo fenomeno:  “Le cifre relative al femminicidio sembrano ad oggi essere diminuite rispetto all’anno precedente: contiamo neanche 50 decessi contro gli oltre 150 del 2016. Vuol dire che siamo sulla strada giusta. La donna si sente più tutelata, e quindi è più portata a denunciare. Si sono fatti passi in avanti anche a livello normativo nell’ambito delle Politiche delle Pari Opportunità con la Convenzione di Instanbul – firmata dalla maggior parte dei Paesi europei – nel segno della prevenzione e della promozione di una cultura del rispetto a partire dalle scuole materne”.
A Seguire, con sorrisi freschi di vittoria, le considerazioni del legale difensore Graziella  Pappalardo: “Il successo non è solo della mia assistita ma di tutte le donne che come Enza Mignacca credono nel valore della loro forza interiore. Non abbiate paura di parlarne con le persone di competenza. Soprattutto all’inizio se non siete voi stesse a decidere di uscire da quel tunnel, ci rimarrete per sempre. Il lavoro dell’avvocato non è facile, soprattutto quando si tratta di violenza domestica. Sono procedimenti che per sua natura soffrono dello stesso difetto: la difficoltà probatoria. Per portare alla luce quanto si è consumato all’interno delle mura di casa serve una collaborazione attiva e interattiva non solo da parte delle autorità giudiziarie e delle forze dell’ordine, ma anche e soprattutto a livello sociale. Chiunque disponga di informazioni utili, in questi casi occorre sempre che denunci”.
E in effetti ormai sono diversi gli sportelli antiviolenza attivi nei vari comuni, con l’assistenza del personale specializzato (avvocati, psicologi, assistenti sociali). A ricordarlo, l’assessore al comune di Pedara Marina Consoli, che ha parlato a nome dell’associazione Galatea: “Ci tengo a che ci sia una voce sempre più forte ed unanime contro la violenza di Genere. Ed è per questo che stasera sono anche io qui. Il nostro numero è sempre attivo: 333/9000312”.
Ma esistono numeri che non hanno a che fare con le cifre, come quello che ci ha regalato “le dame de l’avenir” Roberta Pennisi Taormina.
La serata, condotta brillantemente da Antonello Musmeci e Paola Parisi – alla cui realizzazione hanno contribuito l’assessore e il consigliere acesi Antonio Coniglio e Gaetano Di Mauro – si è svolta lo scorso 4 agosto in un alternarsi di momenti di moda, esibizioni artistiche, riconoscimenti alle eccellenze siciliane, senza mai annoiare il pubblico.
A sorpresa sulla passerella, la vincitrice morale della scorsa edizione di Miss Italia, Chiara Esposito, fascia Miss Sicilia e Miss Eleganza Joseph Ribkoff.
Sfilare … come danzare. Passi leggiadri … come richiami di sirene dal mare …balzavano agli occhi con la sincronia di un pendolo che oscillava tra l’evanescenza del bianco etereo e la plasticità della cornice barocca in pietra lavica sullo sfondo. Spuntava un quadro di bellezza lucente, un’onda spumeggiante di classe e femminilità.

Pubblicità

Quegli abiti, che sembrava averli cuciti addosso, portavano le firme “Impero” di (Luigi Auletta) e “Sposa Magnani”, sponsorizzati dall’atelier Lady Grazia, nella persona di Grazia Crimi.
Ad essere premiati, oltre a Ruggero Mariani (responsabile commerciale della ditta Impero), anche gli stilisti Luca Conti Taguali (per i suoi 20 anni di attività), Marco Di Franco (della storica Sartoria “Giustolisi”, sin dagli anni ’80), il grande maestro di pittura simbolo d’intensa sicilianità Alfredo Cavallaro, l’originale artista Salvatore Montanucci che ha esteso il suo stile pittorico anche agli accessori di moda. E poi gli attori Fabio Costanzo e Carmen Longo, la giornalista e critico d’arte Maria Teresa Prestigiacomo, lo scrittore Mirko Vecchio, il “Re del selfie” Salvo Mannino, l’imprenditore agricolo Calogero Mignacca.
Poi d’un tratto, un piacevole colpo di vento ci trasportava tutti in alto con la voce di Ylenia Aquilone …       eri sulla porta ad aspettare che tornassi/ e ricordo a memoria/ è vivida negli occhi la tua immagine“.

Insomma … “Musica e Armonia” … come la collezione cui ha dato il nome Rosaria Alberti (di Creativa Accessori). Lei non si rassegna a veder morire il settore manifatturiero.
Il suo progetto è infatti quello di dare valore alle arti siciliane antiche e tramandarle ad un vasto pubblico come testimonianza delle tradizioni e della nostra cultura.
Gli accessori “Creativa” riprendono dunque il filet a tondo, l’uncinetto, il chiacchierino, gli sfilati, le reti , il tombolo, e li propone sotto forma di gioielli impreziosendoli con pietre, legno, fogliame e monili realizzati con nuove tecniche ‘’ecologiche’’.
È ricorrente nel suo brand trovare l’unione del filet con la fibra e il fiore di ficodindia, il chiacchierino siciliano con la pasta di frutta, la ginestra siciliana con l’oro vegetale del Brasile, la carta antaimoro del Madagascar  con la fibra di banano, il corallo vegetale dell’India, le Tillandsia del continente sud Americano.

E a proposito del materiale, si passa dall’oro vegetale del Brasile, all’oro del Premio Golden consegnato alla “donna della serata” dal maestro di danza Pietro Gorgone (direttore dell’ Accademia “Balletto Siciliano”).

La serata si è conclusa con l’urlo più straziante: quello di una mamma (Vera Squatrito) a cui è stata uccisa la figlia ventenne (Giordana Di Stefano) per mano dell’ex convivente.
“Urlare tutto il dolore che si ha nel cuore è impossibile, ma troviamo ugualmente tutte le forze possibili per gridare giustizia, perché spesso non si viene tutelati a partire dalle istituzioni, perché mia figlia, pur avendo denunciato, è stata uccisa con 48 coltellate. Tutto questo mi fa molta rabbia, ma sono sempre fiduciosa e confido nel cambiamento, che però, potrà avvenire, solo se saremo tutti insieme a gridare. Dobbiamo farlo per il futuro dei nostri figli; educhiamoli all’amore e alla non violenza. Spesso i carnefici sono molto giovani (dai 25 ai 30 anni) che hanno un’infanzia difficile alle spalle. Quindi poniamoci delle domande prima di tutto noi genitori, in cosa sbagliamo e cosa possiamo fare: prevenire è l’unico mezzo che ci porta a non subire. La lotta è per chiunque venga ucciso senza rispetto e dignità: non soltanto le donne, ma anche i bambini e gli uomini.

La violenza non ha sesso … e assieme a te … Enza … grido: io sono Giordana“!

e io penso alla lunga vita della rosa

che aspetta senza angoscia

di diventare eterna

(Alda Merini)

 

Potrebbe interessarti

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.