di Salvo Barbagallo
Era previsto ed era prevedibile, dopo il drastico “NO” del Governo Spagnolo al Referendum per l’Indipendenza: la Guarda Civil ha fatto irruzione nei seggi elettorali organizzati dal Governo Catalano, impedendo di fatto agli elettori la votazione. La tensione è alta, anche se gli agenti della Guardia Civil hanno ricevuto l’ordine di non “usare la forza”, ma impedendo con la loro massiccia presenza di non accedere ai luoghi dove sono allocate le urne. Centinaia di indipendentisti hanno trascorso la notte a sorvegliare i seggi che hanno tentato di aprire stamane alle ore 9, anche se la Guardia Civil ha bloccato gli ingressi. La polizia catalana – i Mossos di Esquadra – al momento non ha sequestrato il materiale elettorale, come gli aveva ordinato la Procura spagnola, limitandosi alla conta delle persone presenti e a controlli sulla sicurezza, per poi allontanarsi.
Alle prime ore di questa giornata che si presenta fluida nell’evoluzione dei fatti, non sono mancate già cariche e blitz della Guardia Civil nelle scuole della Catalogna. A Barcellona, alla scuola “Jaume Balmes”, nel centro storico della città, sono giunti poliziotti antisommossa e con un blitz hanno portato via le urne. Gli elettori che aspettavano di votare hanno fatto resistenza passiva, ma sono stati allontanati dagli agenti. Ci sono almeno 43 feriti di cui tre in gravi condizioni. Forti tensioni anche a Girona nel seggio dove dovrebbe votare il presidente della Generalitat Carles Puigdemont. Innalzate barricate contro la Guardia Civil, mentre la Polizia catalana rifiuta di agire contro i propri concittadini.
Migliaia di poliziotti sono stati spediti da tutta la Spagna per impedire il referendum e tenere sotto controllo la situazione. Un convoglio di circa 30 furgoni della polizia non contrassegnati e un camion pieno di poliziotti hanno lasciato il porto di Barcellona poco dopo le 5 di stamane diretti verso le sezioni elettorali.
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