di Alessandra Leone
“La scena del potere”: questo il tema scelto per la 54° edizione del Festival al teatro greco di Siracusa, in cui si mira a sottolineare la mutevolezza e la precarietà della sorte degli uomini, di tutti gli uomini, anche dei sovrani e dei potenti, che magari si ritengono invincibili e incolumi ai giochi del destino.
Le opere scelte per la prossima stagione teatrale dell’Istituto del Dramma Antico, che andranno in scena dal 10 maggio all’8 luglio 2018, sono le tragedie “Edipo a Colono” di Sofocle e l’”Eracle” di Euripide e la commedia “I Cavalieri” di Aristofane. Dopo il grandissimo risultato della scorsa stagione, con la presenza record di 140 mila spettatori, il commissario straordinario Pier Francesco Pinelli e il direttore artistico Roberto Andò tentano di ripetere il successo dell’anno scorso, grazie all’affiatamento e all’abilità di tutti coloro che vi lavorano, all’esperienza, ai sogni, alle ambizioni e alla sete continua di tenere alto il nome della fondazione, nata nel 1913 da un’idea del conte Mario Tommaso Gargallo.
Regista dell’”Edipo a Colono”, rappresentato per la quinta volta nella città archimedea, sarà Yannis Kokkos, nato in Grecia e naturalizzato francese, il quale nel tempo ha curato produzioni d’opera lirica, di teatro musicale e di prosa in varie parti del mondo; accanto a lui a curare la traduzione e a dare voce al re Edipo e alle sue tremende sventure sarà Federico Condello. Per quanto riguarda l’”Eracle”, messo in scena finora solo nel 1964 e nel 2007, toccherà per la regia alla siciliana Emma Dante e per la traduzione a Giorgio Ieranò, reduce dal successo dello scorso anno nei “Sette contro Tebe”. Infine il regista Giampiero Solari e Olimpia Imperio per la traduzione si occuperanno della commedia “I Cavalieri”, messa in scena per la prima volta ad Atene nel 424 a.C. e mai rappresentata finora a Siracusa.
Ha affermato Andò che “nell’affidare alle mani sapienti di questi registi gli spettacoli del prossimo anno, l’Inda offre al Teatro greco di Siracusa il ruolo nevralgico di laboratorio da cui rimodellare il linguaggio dei classici, tramandandone il patrimonio alle nuove generazioni e ad un pubblico sempre più contraddistinto dall’assenza di confini e di steccati”.
Piccola grande novità: dopo ben 14 anni gli spettacoli dell’Inda, oltre alla rappresentazione nei teatri di pietra italiani, torneranno in Grecia, proprio lì dove nel V secolo a.C. è nata la magia dell’arte teatrale.