di Guido Di Stefano
Ancora nel secolo scorso sopravviveva il detto e il “costume” che “il mondo è bello perché è vario”! No si può relegare al rango di semplice aforisma: è la sintesi della vita!
Le testimonianze scritte che ci sono pervenute possono considerarsi un “peana” al “vario”, o diversità, di quel “quid” che, capito e valorizzato, diventa il tutto fonte di unione, vita e civiltà. Probabilmente nell’occidente ormai nichilista e materialista nessuno dei potenti, nessuno di quelli che (meritatamente o immeritatamente) esibisce funzioni di comando ha mai studiato o, peggio, niente affatto ha capito la storia vitale dei grandi imperi sviluppatisi tanto a occidente quanto a oriente: le varietà o diversità hanno tenuto in vita gli imperi, declinati nel lassismo del caos e della confusione e/o negazione dei valori.
Le narrazioni storiche del mondo intero raccontano, con i fatti più che con le parole, le conquiste conseguite con la sapiente interazione delle diversità; e raccontano altresì con ipocrite parole ed “edulcorate” rielaborazioni i tragici e/o sanguinosi tentativi di cancellare sulla terra tutto ciò che è “vario” soprattutto il libero pensiero.
In ogni epoca purtroppo sono nati dei folli che hanno tentato di imporre un “pensiero unico” per avere un popolo “monocefalo”. Sempre uguali le procedure: martellamento verbale (alias lavaggio del cervello), scomuniche, anatemi, menzogne, calunnie e, soprattutto, violenza “senza confini e limiti” fisica e/o spirituale-mentale-culturale, secondo le possibilità di forza bruta o “morale”, secondo i tempi, secondo le vittime designate. Per meglio comprenderci: sembra che Caligola, già colpito dalla follia, abbia espresso il desiderio che tutto il popolo avesse una sola testa.
Più volte l’umanità ha “visto” il quasi trionfo della blasfemia corroborata dalle calunnie demonizzanti e accompagnata dal tintinnio dei “metalli”.
Oggi siamo civili e informatizzati e forse per questo siamo ancora più vittime di potenti (ig)noti che provano a instaurare un nuovo ordine mondiale fondato sul pensiero unico che, stranamente, sembra volere imporre il ricorrente culto del divo Pluto, anch’esso reso virtuale e invisibile.
Oggi “imperano” in occidente e altre lande di pertinenza democrazia , progresso, edonismo e si usa la violenza fisica contro i capi e i popoli che difendono l’identità, ovverosia il “vario” detto anche identità e dignità.
Oggi trionfa la demonizzazione e (sembrerebbe) la calunnia e dove non “urge” la guerra armata i normali cittadini vengono esposti alla “gogna mediatica”, dove non si risparmiano gli epiteti umilianti, anacronisti e financo folli.
Eppure si parla tanto di bio-diversità da salvare per il bene del mondo intero! Strano atteggiamento! Non sono bio-diversità le varie culture? Se sì, perché l’occidente deve rinnegare le sue origini e le sue culture?
Se è vero tutto quello che ci è stato “inculcato” con i nostri riferimenti culturali (testi sacri, poemi, arti, musica, storiografia, ecc.) ci chiediamo: ma i signori delle istituzioni (tutte) che cercano di livellarci verso il “nulla” hanno letto (e in subordine capito) veramente quello di cui dovremmo essere a conoscenza?
La “lotta” contro il vario o diverso (forse sempre più positivo) trova cenni già nelle narrazioni bibliche e a essa fa da corollario la mendacità dei colpevoli (per lo inferiori d’animo). Tanto per esplicitare le nostre impressioni vi invitiamo a ripercorrere criticamente il racconto biblico di “Giuseppe venduto dai fratelli”.
Analogamente si potrebbe ragionare in merito alla “accettazione” di certe forme culturali. Sì, Gesù di Nazareth ha detto di porgere la guancia sinistra a chi colpisca la destra: ma se vi tagliano la testa cosa porgerete? E poi non è stato Lui che nel Getsemani ha chiesto al suo aggressore “perché mi colpisci?”. E poi rivolto a Pietro ha detto “chi di spada ferisce, di spada perisce”. Sembrerebbe volere dire: va bene il perdono e la comprensione, ma a tutto c’è un limite.
Anche i “fatti quotidiani” ricordano a tenere in alto conto la varietà o diversità! Lo dice anche la scienza. Sorvoliamo sulle bio-diversità, vegetali, animali, umane. In uno stesso oceano le acque possono avere diverse identità ed età. E nello stesso deserto (il Sahara a esempio) le sabbie non sono tutte uguali: un tempo abbiamo letto che un salvataggio ha avuto successo perché il “disperso” ha descritto per radio con esattezza la sabbia che lo circondava sicché l’esperto in ascolto ha indirizzato i soccorsi nell’area interessata (infinitesima parte rispetto ai nove milioni di chilometri quadrati di tutto il deserto).
Forse c’è troppa confusione, specie in occidente: il mondo è vivo perché è vario in tutte le manifestazioni e realtà. Soprattutto nell’umanità che è il coronamento del Creatore, che ha sancito la bontà della varietà nel momento in cui ha donato a ogni essere umano (o vivente?) il libero arbitrio. E su questo mondo non ci sono creatori e quindi nessuno ha potestà di revocare quello che il Sommo ha donato!