Vorrei cantare come Biagio Antonacci
Vorrei pesare come Biagio Antonacci
Firmare autografi alle fan, riempire i palasport
E fare quel che fa Biagio Antonacci
(Simone Cristicchi)
E se un tempo le dediche erano tutte manie degli altri … per lui … adesso anche lui, il mito inarrivabile della canzone italiana, prova quasi piacere nell’andare alla ricerca di quel qualcosa da conquistare, che gli manca da morire, e che forse … lo aspetta.
Il tour del suo ultimo album, partito il 15 dicembre dal Nelson Mandela Forum di Firenze, è stata una botta di musica così pregnante da fare addirittura registrare un triplo sold out al Pal’Art Hotel Acireale per le date del 29, 30 dicembre e 2 maggio.
In effetti, quell’eterno baldo giovane di Rozzano sembra mostrare una particolare predilezione per la Terra del sole:
Lassimi cantari chista è sulu na canzuni
Calatili tutti li occhi se vi truvati davanti a li specchi
Ca tuttu chiddu ca nun si po’ ammucciari
Agghiorna come la luci do suli
<< Dediche e Manie lo ritengo uno dei capolavori più riusciti della mia carriera. Lo amo perché ne segna una maturità letteraria e di sperimentazione esistenziale senza precedenti. E’ scritto senza accanimento, senza illusioni e senza un progetto preciso.
Non l’ho cercato … è arrivato come sempre “inaspettato”. Un regalo della vita, da cui bisogna prendere quel che viene, perché lei, la vita, è furba e non ti aspetta mai.
A lei frega relativamente di noi. Se ci giochi infatti vince sempre, se la prendi per il culo, bene che vada pareggi. Adesso muoviti, muoviamoci … qualcuno ci aspetta. >>
E così il Natale bussa a tutte le nostre porte … con una canzone bella come il mare di Acireale:
<< SALVO L’UOMO CHE BUSSA ALLA MIA PORTA
SALVO L’UOMO CHE CANTA ALLA FINIESTRA
SALVO L’UOMO CHE SCRIVE
SALVO L’UOMO CHE RIDE
SALVO L’UOMO E SARA’ UN GIORNO DI FESTA
MAI PIU’ MAI PIU’ MAI PIU’ MAI PIU’ DOLOR >>
(“MIO FRATELLO” – Biagio Antonacci Feat. Mario Incudine)