L’avventura de Il sabato italiano continua a suon di musica … a ritmo di danza … perché
La notte è piccola per noi, troppo piccolina
ma per chi canta come noi, insieme a noi
per mille ore durerà un’ora sola.
È proprio vero. I sogni, per chi ci crede si avverano, ma anche gli antichi proverbi: “non c’è due senza tre”. Tappeti rossi sulle scale dello studio radiotelevisivo “Biagio Agnes” per la terza ospitata ufficiale (oggi, ore 16.45 su Rai 1) delle gemelline siciliane Aurora e Giada Anfuso.
Certo, hanno le gambe meno lunghe, i capelli meno biondi, gli occhi non azzurri delle Gemelle Kessler (icona cui si ispirano), ma possiedono uguale bellezza, classe e carisma.
Nelle due precedenti puntate hanno letteralmente stregato il “pubblico Rai” con i loro balletti sincronizzati, le loro tenere canzoncine natalizie e quelle intrepide domande alle loro dive di riferimento: “Durante l’allestimento delle coreografie (e non solo), noi siamo come il cane e il gatto. Voi come eravate?”
Adesso che assieme all’Epifania tutte le feste son volate via, le piccole Kessler si mettono all’opera per diventare delle vere showgirls di professione.
Nella vita sono molto litigiose; è l’obiettivo comune che riesce però a unirle. Proprio come Alice ed Ellen hanno iniziato a frequentare la scuola di danza (classica e moderna) fin dall’età di 6 anni. Dal 2014 frequentano anche il corso di canto e di portamento (moda). Ma è dal 2016 che inizia il loro perfezionamento artistico (latino americano, duo synchro latin, ginnastica ritmica) grazie alla maestra Sabina Mazzeo del “Centro Studi Danza”.
Giada e Aurora, hanno solo 10 anni e vogliono fare sul serio. Sanno bene, per bocca del loro mito, che tra Il sabato italiano ed il sabato sera di Studio 1 passa una differenza di 20 milioni di audience (allora c’erano solo due canali, oggi la concorrenza della rete privata è spietata). A queste due stelle del sud, non resta allora che rimboccarsi le maniche e dire ogni sera: “Ciao luna, mi dai un pezzetto di fortuna?”
Per realizzare il loro sogno serve costanza, molto impegno e quella giusta dose di originalità che possa effettuare quel “rapimento mistico e sensuale” del telespettatore:
“Da-da-un-pa … Da-da-un-pa … Da-da-un-pa …”