I vertici di Confcommercio Imprese per l’Italia – Terre dell’Etna e del Barocco Catania metropolitana – hanno incontrato il candidato sindaco del centrodestra Salvo Pogliese.
Al colloquio hanno preso parte anche i presidenti delle maggiori categorie del Sistema Confcommercio per presentare le varie problematiche dei rispettivi settori.
Un confronto che ha visto protagonista “la città che vorremmo” raccontata dagli imprenditori che ogni giorno si imbattono in difficoltà di tutti i tipi: dalla burocrazia per aprire un’azienda alla concorrenza dei centri commerciali e la piaga dell’abusivismo commerciale; dal traffico, carenza di parcheggi e problemi di mobilità alla mancanza di sicurezza, pulizia e ordine. All’unisono chiedono al sindaco che verrà una città più attrattiva, una Catania che possa tornare ad essere competitiva.
“Nulla da obiettare sul profilo del candidato – ha detto Riccardo Galimberti, presidente provinciale di Confcommercio, che ha rimarcato la vocazione turistica – commerciale di Catania – Auspichiamo grandi progetti sull’ospitalità, con un’unica cabina di regia capace di attingere a risorse mai trovate fino ad ora e di utilizzare i beni dell’amministrazione comunale, distinguendo tra quelli propri e quelli in locazione per portare a scelte di economia”.
Servizi e infrastrutture invoca Giovanni Saguto dirigente Confcommercio Catania metropolitana: “Il centro di Catania assiste a un progressivo svuotamento, tra saracinesche abbassate e angoli di vero degrado – ha lamentato Saguto – I centri commerciali hanno ridotto i flussi in città perché li i clienti trovano quello che la città non mette a disposizione: i parcheggi, principalmente, ma anche tutti quei servizi che incentivano l’aggregazione, e poi più ordine, pulizia, sicurezza, verde, illuminazione. Una situazione allettante sotto tutti i punti di vista, che purtroppo il centro di Catania, nonostante i bei palazzi e il barocco, non offre. Il nuovo sindaco – ha concluso Saguto – deve puntare sulla lotta alla sosta passiva e creare parcheggi, incentivare l’uso dei mezzi pubblici, ripristinare il BRT, completare la metropolitana, rivedere il piano di mobilità e il sistema viario”.
Presente all’incontro anche il vice presidente amministratore di Commercio Catania metropolitana Pietro Agen.
“Bisogna puntare a nuovi flussi da attirare in città, che non sono più quelli della nostra provincia ma sono i giovani della borghesia del Nord Africa o del Nord Europa che arrivano qui per studiare o fare formazione – ha suggerito Agen -. Per questo sarebbe utile creare campus universitari negli ospedali dismessi e mega parcheggi per sostenere la chiusura del centro alle auto, perché la chiusura al traffico va bene ma se fatta con intelligenza. E poi le infrastrutture: centro congressuale e fieristico per intercettare un altro segmento di turismo, creare una Università dei Sapori che non esiste nel meridione d’Italia per promuovere le eccellenze del territorio e la nostra enogastronomia. Puntare alla messa in sicurezza del territorio per far ripartire il settore delle costruzioni. A monte di tutto questo la vendita dell’aeroporto Fontanarossa per poter fare investimenti sul territorio non solo di Catania ma di tutta la Sicilia orientale”.
Fare sinergia, questo chiedono le categorie imprenditoriali al sindaco che verrà, essere ascoltati e coinvolti per la realizzazione dei grandi progetti. Per una Catania migliore e finalmente attrattiva.