Lo sportello gestito dall’Associazione Vittime Aste e Prezzo Vile: un efficace aiuto nel rispetto della privacy dell’esecutato

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di Tania Dipietro

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Fermare un procedimento esecutivo è possibile” con questa consapevolezza a Vittoria, nei locali dell’ex Ferrotel in via Generale Diaz n°77,  l’Ass. Nazionale Vittime Aste e Prezzo Vile ha aperto uno sportello informativo gratuito al quale possono rivolgersi tutte le persone con problemi di sovraindebitamento nonché vittime di procedure esecutive già in corso.

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Ogni Mercoledì dalle 9.00 alle 12.00, i componenti della succitata Associazione saranno presenti a turno per ricevere quanti vorranno rivolgersi allo sportello ed avvalersi così del loro prezioso aiuto.

L’obiettivo primario è fare uno screening iniziale dei vari casi che si presentano per individuarne la gravità e scegliere di conseguenza le azioni  più idonee da intraprendere ed alle quali poter ricorrere nell’immediatezza.

Un importantissimo messaggio che l’Associazione vuole trasmettere è il massimo rispetto della privacy di chi si rivolge allo sportello e la gratuità della consulenza fornita.

Gianna Scrofani, uno dei soci fondatori, che assicura l’assoluto riserbo sull’identità di chi si rivolge allo sportello ci confessa: “L’ostacolo più grande sembra essere principalmente la paura di esporsi al giudizio sociale ed un infondato sentimento di vergogna che provano in tanti”.  Purtroppo si tratta di uno stato d’animo comune tra chi accusa una situazione di sovraindebitamento,  che coinvolge un numero fin troppo grande di persone se consideriamo che su 1800 procedimenti esecutivi che risultano essere in corso nella sola cittadina di Vittoria, ancora oggi le persone coinvolte sembrano mantenere una forte reticenza nel chiedere aiuto e quindi esporsi.

Dobbiamo abbattere anche quest’ottica comune e spingere le persone che hanno problemi a varcare la soglia del nostro sportello” continua Gianna. Emerge inoltre, a peggiorare tali situazioni, una chiara mancanza di conoscenza delle procedure esecutive che rende il debitore inevitabilmente incapace di valutare la gravità delle azioni poste in essere per il recupero del credito: “vi sono persone indebitate che non sanno spiegare se a chiedere loro di estinguere il debito sia un privato o un istituto bancario, che sembrano addirittura non conoscere tutti i creditori intervenuti ” ci viene spiegato.  Poi c’è chi sottovaluta il peso di un decreto ingiuntivo che gli viene notificato e finisce col riporlo in un cassetto, ignaro di avere a disposizione un termine di soli 40 giorni per opporsi prima che l’atto diventi efficace. Infine c’è chi, per timore di ulteriori spese da sostenere, sceglie semplicemente di non rivolgersi a nessun professionista scivolando così, rovinosamente, verso l’azione esecutiva.

Abbiamo quindi posto alla Sig.ra Scrofani alcune domande sul funzionamento dello sportello che ci auguriamo possano mostrare un quadro più nitido a quanti hanno bisogno di supporto ma non riescono a chiederlo.

Affinché possa ricevere un valido aiuto, la persona indebitata,  in quali fasi dell’azione esecutiva può ancora rivolgersi allo sportello?

In tutte le fasi, se parliamo di esecuzioni immobiliari anche a sgombero dell’immobile già avvenuto.  L’ideale sarebbe rivolgersi subito allo sportello, come nel caso ad esempio della prima richiesta di rientro delle somme per una scopertura da parte della banca. Bisogna prevenire il sovraindebitamento chiedendo assistenza anche per le richieste di rimborso del credito in via bonaria, prima si interviene e più possibilità abbiamo di gestire il problema. Possiamo evitare con una tempestiva richiesta d’aiuto che un decreto ingiuntivo  diventi esecutivo, senza contare il fatto che molti casi si risolvono in via stragiudiziale senza alcuna necessità di sostenere anche esosi onorari del legale.

Quali sono le fasi tramite cui si realizza l’azione esecutiva? Possiamo spiegare ai lettori i vari stadi che in ordine cronologico portano al pignoramento anche del patrimonio immobiliare?

Qualsiasi tipo di credito viene richiesto tramite la notifica di un decreto ingiuntivo, ad eccezione del mutuo ipotecario che bypassa questa fase e arriva direttamente al successivo atto di precetto. I passaggi che portano alla vendita esecutiva dell’immobile sono rispettivamente: Richiesta del Credito, Decreto Ingiuntivo, Atto di Precetto, Atto di Pignoramento Immobiliare che porta infine alla Vendita all’Asta dell’Immobile.  Al debitore deve essere chiaro che in tutte queste fasi possiamo comunque agire. L’ideale sarebbe opporsi nei termini di legge ma considerando che noi interveniamo nel merito del credito, valutandone la certezza e l’esigibilità, spesso anche a termini scaduti possiamo assistere l’esecutato.

Possiamo fare alcuni esempi di interventi nel caso di termini di legge scaduti?

Sono varie le strade che possiamo percorrere, ogni caso è qualcosa a sé stante. Un tipico esempio potrebbe essere la valutazione di possibile usura bancaria, in quel caso si agisce tramite una querela penale. Tuttavia ribadisco che in tante circostanze, come ad esempio nel caso in cui il soggetto indebitato abbia a disposizione nuove entrate monetarie,  riusciamo anche a valutare un accordo con l’Istituto bancario tramite la strada stragiudiziale.

Andremo ad incontrare gli Ordini degli Avvocati e dei Commercialisti per chiedere di affiancarci allo sportello” Luca Genovese, altro socio fondatore della no profit dedicata alle vittime delle aste, ci spiega che tra gli obiettivi imminenti vi è cercare di stabilire delle tariffe agevolate ed etiche in concerto con gli Ordini menzionati. Tariffe che  verranno adottate dai  professionisti  che coadiuveranno l’Associazione allo sportello informativo e ne seguiranno, qualora dovesse presentarsene la necessità,  determinati casi. Genovese afferma “noi, in quanto associazione di promozione sociale, garantiremo una supervisione sul lavoro dei vari tecnici che collaboreranno, volta al perseguimento di 2 importanti obiettivi:  assicurare l’onestà intellettuale del professionista che segue la vicenda ed adottare la risoluzione più conveniente per il soggetto indebitato“.  Lo sportello si prefigge dunque di indirizzare l’indebitato verso il percorso corretto, il più istituzionale possibile, mettendo a disposizione il lavoro di validi specialisti ma lasciando tuttavia  la persona libera di scegliere a chi affidarsi, senza alcun condizionamento.

“Noi vogliamo incontrare le Istituzioni e con esse dialogare, è nostro desiderio giungere ad una costruttiva comunicazione anche con il Presidente del Tribunale di Ragusa per trovare insieme delle proposte valide e pensare anche all’elaborazione di futuri disegni di legge” esprime così Luca Genovese il pensiero comune dell’Associazione Vittime delle Aste e Prezzo Vile.

In un’ottica in cui le imprese commerciali hanno potuto disporre finora di diversi strumenti di risoluzione previsti nelle procedure concorsuali (vedi il concordato preventivo, il concordato fallimentare ecc…) mentre il privato è stato esposto all’esecuzione senza godere di alcun vantaggio dalla stessa, oggi con la legge 3/2012  a tutti i debitori intesi come persone fisiche, aziende agricole e piccoli imprenditori che non sono fallibili si da la possibilità di ripartire mentre si adempie alle proprie obbligazioni con un piano di ristrutturazione del debito. “Ciò rappresenta una vera rivoluzione giuridica della quale è un peccato non usufruire” conclude Genovese.

E allora ci auguriamo anche noi che tutte le famiglie che in questo momento hanno bisogno di aiuto non restino chiuse nel loro silenzio per timore di un giudizio sicuramente ininfluente, ma che trovino la forza d’animo necessaria per non arrendersi e lasciarsi soccorrere da chi è in grado di farlo.

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