Diario della corsa e non solo…
di Remigio Di Benedetto
È la Cittadella Universitaria di Catania a ospitare la grande festa dei Campionati di Società Master 2018. L’impianto sportivo della via Santa Sofia attrezzato di tutto punto dà spazio agli atleti per le corse, i salti e i lanci.
Quando alle 18 entro nell’impianto osservo gli spalti insolitamente gremiti, sono naturalmente amici e parenti degli atleti venuti come è naturale a “fare il tifo”. Qualcuno per fare sentire maggiormente il proprio calore è sceso perfino in campo ai margini della pista, contro ogni regola ovviamente, ma si sa che per i Master si può “chiudere un occhio”.
Sono in corso già alcune gare e c’è lo sparo che dà il via a una delle batterie dei 200 uomini. Io sono ancora nella parte alta dell’impianto ma nonostante la notevole distanza riconosco il caratteristico stile di corsa dell’amico Gianfranco Patanella (ASD Puntese S. Giov. La Punta), 66 primavere ma il suo è uno scatto bruciante, dai blocchi di partenza al rettilineo d’arrivo non dà spazio a nessuno e chiude con un ottimo 29.09”, complimenti a lui. Ma l’applauso più grande è sicuramente per Carmelo Testa (ASD Puntese S. Giov. La Punta), classe 1932 che di primavere ne ha sulle spalle 86 che scaglia il giavellotto oltre gli 11 metri dopo avere fatto già altrettanto bene con il disco. Ci sono poi le batterie degli 800m dove tra gli uomini un altro “ragazzino” over 70, Santi Caniglia, (ASD Atl. Militello) con la sua caratteristica andatura “trotterellante” ferma il cronometro a 2’47” con ben 632 punti per la società, ma non è soddisfatto.. Nel salto in lungo vedo “over 50” volare oltre i 4 metri e con un po’ di “gioventù” qualcuno vola anche oltre i 5 come Cataldo Riggi (ASD Track Club Master Caltanissetta) che atterra a 5 metri e 25 centimetri.
Sono le 18 e 30, si avvicina il momento della mia gara, ma prima c’è lo “spettacolo” della batteria femminile dei 3000m. Allo sparo che dà il via alla gara, scattano subito in testa Mika Iwaguchi e Suelen Spitaleri la prima della ASD Fiamma San Gregorio e la seconda della ASD SAL Catania, la prima con gli occhi a mandorla, la seconda no.. Con la premessa che le due atlete si sono incontrate in gara pochi giorni prima con la vittoria di un soffio della giapponese, c’è Suelen che cerca sicuramente la rivincita personale in questa manifestazione, al di là del Campionato di Società. Suelen inizia subito a “tirare” con energia, le altre atlete perdono terreno e resta solo Mika caparbiamente al suo fianco perdendo a tratti anche l’opportunità della corsa “alla corda”. Scorrono i giri e Mika mostra la volontà di procedere addirittura al sorpasso. Siamo ai 2500m e la situazione non cambia, ma quando suona la campana dell’ultimo giro Suelen allunga e per Mika non c’è nulla da fare; il passo di Suelen è un altro e negli ultimi 350m accumula un vantaggio che le consente di tagliare il traguardo con 12” di vantaggio su la Iwaguchi. Ma è la terza arrivata Rosaria Marcellino, categoria SF50, che chiude in 12’06” a portare il maggior punteggio alla sua società, la SAL Catania, ben 822 punti.
È il momento dei “5000”, la mia gara, ma la numerosa partecipazione impone la composizione di due batterie e io sarò nella seconda. Non avrò così il piacere di confrontarmi con Renato Lo Faro e Francesco Novello, entrambi dell’ASD Fortitudo CT, miei avversari di categoria. I due si fronteggiano per 4800 metri con Novello che “tira” e Renato che corre sulla sua scia. A 200 metri dall’arrivo però il repentino scatto di Lo Faro “lascia sul posto” Novello che in mezzo giro perde 1’23”, una vera debacle. Naturalmente la batteria se la aggiudica un “vero” giovane, Francesco Nastasi dell’ASD Ortigia Marcia in 16’14”.
Sono le 19 e 28 e finalmente è il mio turno. Mi attendono 500.000 centimetri che detti così sembrano tanti, ma se tutto fila liscio, li esaurirò in poco più di venti minuti per poi “stravaccarmi” beato sul prato verde, fresco e morbido al centro della pista. Lo starter dà il via e in testa scatta subito Giuseppe Maria Cavallaro della Virtus Acireale, che appare subito come “lepre” predestinata per l’amico e compagno di società Giuseppe Pulvirenti. Io e Luciano Costarella anch’egli della Virtus Acireale, formiamo la prima coppia che si pone al loro inseguimento. Io non ho alcuna intenzione di fare la lepre a nessuno e dopo poco saluto l’amico Luciano, anche perché i due Giuseppe che conducono la gara non sembrano al momento tenere un ritmo esasperante e non sono lontanissimi. Dopo un paio di giri vengo superato da Umberto Stracuzzi della Fortitudo CT e a questo punto resto isolato: nessuno da potere raggiungere né qualcuno che mi faccia “compagnia”, Luciano è troppo indietro. I giri proseguono e non se ne perde il conto perché il giudice Granata, posizionato sulla linea di arrivo e forse promosso “colonnina segna giri” mostra ad ogni passaggio un “foglio-cartello” formato A4 con su stampato il numero dei giri mancanti 7, 6.. e così via. Il mio impegno è massimo, a bordo pista sono incitato dagli amici e soprattutto dai miei compagni di Società della Fiamma San Gregorio. Perfino l’impassibile giudice Michelangelo Granata, al mio passaggio, quasi sottovoce pronuncia le parole, forse vietate a un giudice, “forza Remigio”. Con qualche rapida occhiata al mio cronometro mi rendo conto che sto andando un po’ più piano di quanto sperassi, ma non mollo, ogni secondo in meno fa punteggio in più per la società. Finalmente sono all’ultimo chilometro e passa a doppiarmi l’amico Giuseppe Pulvirenti che forse oggi se l’è presa un po’ comoda, lui taglia il traguardo e per me è l’ultimo giro; leggo il cartello che mostra Michelangelo con su scritto 1 e capisco che mancano solo 400m. E’ quasi finita, ai duecento accelero, ai cento sprinto, mentre sul rettilineo finale Biagio, Francesco, Maurizio, Alfio e tutti gli altri della mia società gridano e si agitano.
La mia fatica termina, almeno così credo, ma un momento.. per me non c’è riposo, non c’è prato verde sul quale sdraiarmi, il defaticamento lo farò partecipando con le residue forze, ammesso che io ne abbia, alla staffetta 4X400.. della formazione della Fiamma San Gregorio. Certo l’attaccamento alla società è l’unica cosa che mi spinge.. altrimenti..
È così che esattamente 24 minuti dopo avere tagliato il traguardo dei 5000m, sono nuovamente sulla linea di partenza, in sesta corsia. Ancora una volta sono in attesa dello starter. Quando il giudice esplode il colpo di pistole le mie gambe mi parlano, sembrano dirmi che sono ancora in “apnea”, anzi forse vorrebbero rimanere in “anestesia”. Tutti i miei avversari in breve annullano l’apparente vantaggio che mi dà la sesta e ultima corsia: Salvatore Strano, Gianfranco Patanella e gli altri mi superano e ai miei occhi appaiono come dei siluri. Quando finalmente affido il testimone al mio compagno di squadra Alfio Di Francesco capisco che il suo compito e quello degli altri staffettisti della squadra sarà arduo. Ma Alfio tiene duro e recupera qualcosa su Salvatore Torre della seconda staffetta schierata dalla Fortitudo Ct; Maurizio fa il miracolo agganciando il terzo staffettista, Pietro Cacciatore, e Antonio Spadaro nostro ultimo staffettista, non ha difficoltà a “liquidare” Renato LoFaro, agguantando il quarto posto della batteria.
Questa volta la mia fatica e quella di tutti gli altri termina veramente. Ci sono le chiacchiere finali i momenti di relax e socializzazione che sono la cosa più importante.
I complimenti vanno alle società vincitrici, La Puntese di San Giovanni La Punta per i maschietti e la SAL Catania per le femminucce. Complimenti anche a Maria Roccamo (ASD Atletica Villafranca) che fra le donne ha realizzato il maggior punteggio (940) e a Franco Carpinteri (Mega Hobby sport) che ha fatto altrettanto fra gli uomini (994). Un abbraccio va anche a coloro che sono rimasti a “zero” punti, perché sicuramente si sono impegnati al massimo, si sono divertiti e hanno fatto sport come tutti, la prossima volta andrà meglio.
I ringraziamenti vanno al Comitato Regionale FIDAL Sicilia, alla società organizzatrice Atletica Fortitudo Catania del Presidente Salvatore Milotta Responsabile Organizzativo della manifestazione, ai giudici, al CUS Catania.