Il Consiglio dei Ministri presenta il Decreto Dignità

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di Luigi Asero

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Il Decreto Dignità è stato approvato nella serata di lunedì 2 luglio dal Consiglio dei Ministri. Contiene una serie di norme su contratti a termine, semplificazioni fiscali, in materia di delocalizzazioni, nonché norme per combattere precariato e ludopatia. La bozza del provvedimento (che alleghiamo in pdf alla fine dell’articolo) dovrà poi passare l’esame di Camera e Senato per la sua definitiva approvazione. Probabilmente saranno apportate delle modifiche anche perché il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ha chiarito che allo stato attuale il Governo da lui rappresentato non intende far ricorso al voto di fiducia.

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Le principali novità

La durata massima dei contratti a termine scende dagli attuali 36 mesi (previsti dal Job Act) a 24 mesi (12 più eventuali altri 12 inserendo nella proroga di contratto la causale che ne giustifichi l’esigenza). Sarà possibile stipulare sin da subito un contratto per un periodo superiore a 12 mesi (e comunque non oltre i 24 mesi totali) purché si inserisca la causale che ne richieda il superamento del periodo.

Aumenta la penalità per i datori di lavoro in caso di licenziamento illeggittimo: l’indennità minima passa infatti da 4 a 6 mensilità mentre l’indennità massima passa da 24 a 36 mensilità.

Nei contratti di lavoro subordinato non a tempo indeterminato aumenta dello 0,5% il contributo addizionale (che attualmente è fissato all’1,4% della retribuzione imponibile a fini previdenziali). Questa misura è volta a scoraggiare l’uso di contratti a termine per favorire invece una maggior adozione di contratti a tempo indeterminato.

Delocalizzazione. Al fine di contrastare la delocalizzazione, fenomeno per cui molte imprese dopo aver ricevuto ingenti contributi dallo Stato chiudono improvvisamente per trasferire all’estero la produzione è prevista una multa che può andare da 2 a 4 volte il contributo riscosso. Una differenziazione (multa ridotta) è prevista per le delocalizzazioni in ambito Ue rispetto alle delocalizzazioni verso Paesi in area non europea.  Ingenti multe, fino all’intero importo erogato, sono previste anche per quelle aziende che ricevono contributi statali promettendo posti di lavoro e poi, in seguito ad attività comunque attive preferiscono licenziare per aumentare ulteriormente gli utili. Nel caso di licenziamenti del personale oltre il 50% della forza lavoro assunta in forza del contributo ricevuto, il contributo stesso sarà integralmente revocato e andrà a costituire (insieme ai fondi rientrati a seguito di delocalizzazioni) un Fondo speciale per aiutare le imprese che invece vogliono produrre e assumere dipendenti nel territorio dello Stato.

Introdotto il divieto alla pubblicità per giochi e scommesse che possono causare ludopatia. Il divieto è immediato e dovrà essere eseguito entro dodici mesi. Questo vuol dire che le campagne pubblicitarie già commissionate continueranno a essere effettuate ma, a prescindere dalla durata dei contratti pubblicitari, entro il prossimo mese di luglio 2019 non sarà in alcun modo possibile pubblicizzare attività di giochi e scommesse di qualsiasi natura.

Per quanto riguarda l’ambito fiscale si sospende da subito l’efficacia del redditometro già a partire dall’anno fiscale 2016 (per i controlli non ancora iniziati; sarà inoltre rinviato al 28 febbraio 2019 l’invio dei dati relativi allo spesometro per il terzo trimestre corrente; stop inoltre allo split payment per i professionisti.


BOZZA IN FORMATO PDF DEL DECRETO DIGNITÀ


CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE A CURA DEL CANALE YOUTUBE DI PALAZZO CHIGI

 

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