Nell’area “off limits” di Niscemi dove in forma stabile è stato realizzato l’impianto satellitare del MUOS, a quanto pare, i lavori sono “no stop” nell’indifferenza generale, se si escludono le proteste dei Comitati “No Muos”. E, fortunatamente, c’è qualcuno che vigila!
Solo una notizia flash da parte dell’Agenzia ANSA tratta da un comunicato/aggiornamento diramato proprio dal Comitato “No Muos”, notizia probabilmente ritenuta “marginale” dai mass media nazionali dal momento che è difficile trovarne un riscontro.
Ecco cosa viene segnalato: “Siamo recentemente venuti a conoscenza di una nuova richiesta di autorizzazioni da parte della marina USA tramite il Ministero della Difesa italiano, per la realizzazione di manutenzione straordinaria dentro la base. La richiesta, avanzata nel maggio scorso, è stata inoltrata agli uffici della Regione Siciliana e al Comune di Niscemi per le rispettive competenze. Esattamente come 11 anni fa, quando il Ministero della Difesa (italiano) inoltrò le richieste di autorizzazione delle parabole Muos alla Regione Siciliana e al Comune di Niscemi. Ed esattamente come allora i cittadini non sono stati informati dei progetti presentati. Un salto nel passato che riporta direttamente al 2008 quando si scoprì dell’intento di installare il MUOS solo in seguito a insistenti pressioni. I nuovi lavori riguarderanno il rifacimento di alcune tratte interne alla base, il consolidamento di un’antenna e la messa in sicurezza di un’area a rischio frana. Ricadono in zona A, in un’area di inedificabilità assoluta, tutelata da vincoli paesaggistici e ambientali (…) Se la richiesta, inoltrata a Maggio, è ascrivibile al governo Gentiloni (Ministro della difesa Roberta Pinotti – PD) l’inquietante silenzio dal Comune di Niscemi ha i colori del Centrodestra. La Regione Sicilia, guidata da Nello Musumeci, sarà chiamata ad autorizzare il cantiere e i lavori in progetto. Nonostante le richieste autorizzative siano partite dal precedente governo a guida PD, a pochi giorni dalla scadenza del proprio mandato, attualmente il ministero proponente (Ministero della Difesa) è retto da Elisabetta Trenta, in quota M5S. Ancora nessuna parola è stata spesa dal partito di Di Maio sul Muos, nonostante le promesse gridate in campagna elettorale di smantellamento immediato delle parabole e della base tutta (…).
Il Comitato “No Muos” si meraviglia anche del silenzio del nuovo Governo sulla delicata questione? Abbiamo già espresso (purtroppo) la nostra “opinione” in tante e tante circostanze che riguardano quella che non impropriamente definiamo “occupazione militare” della Sicilia da parte di forze armate straniere (quelle Statunitensi): nessuna protesta civile potrà porre fine a questa situazione permessa (o voluta?) da tutti i Governi nazionali e regionali che si sono succeduti dal dopoguerra in poi. Perché dovrebbe fare eccezione l’attuale Governo? Tutti (e dicasi tutti) sono stati “complici” degli “accordi” e dei “trattati” bilaterali con gli USA. Perché dovrebbe fare eccezione il Governo Conte? Beh, diciamola tutta: fin quando si tratta di questioni “affrontabili” (dai migranti al monopolio Autostrade), tutto sommato si può scendere in campo e animare lo “scontro” politico. Ma quando si tratta di porsi di traverso alla Potenza mondiale che porta la dicitura Stati Uniti d’America, allora il discorso cambia: non ci sono (e non ci saranno) Conte, Salvini, Di Maio, o il ministro della Difesa Elisabetta Trenta (figurarsi il presidente della Regione Nello Musumeci) a dare lo “stop” agli USA, e rimandare tutti (dicasi tutti) i militari “stranieri” residenti in Sicilia (ed anche in Italia) nelle loro case oltre Oceano.
Ogni Governo dal dopoguerra ad oggi ha adottato la “sua” politica (buona o brutta, a seconda dei punti di vista e dell’etichetta di appartenenza): tutti i Governi (ma come mai nessuno ha speso riflessioni in merito?) hanno mantenuto una “linea comune” e “invalicabile” nei confronti degli USA, cedendo in forma stabile “pezzi” di territorio nazionale in uso (prebellico?). Pertanto, tutti “complici” e nessuno escluso?
L’Italia ha stipulato“contratti” di sudditanza con gli USA? Se è così ogni cosa è secretata, ma non certo per i componenti di un Governo in carica. Dunque, da Conte alla Trenta la situazione siciliana deve essere necessariamente nota, tenuto conto, comunque, che a dare il “via libera” ai lavori degli “stranieri” statunitensi in Sicilia è pur sempre il Governo (nazionale e regionale). E infine (ciliegina…): a Matteo Salvini un suo stretto collaboratore Siciliano in tempi non sospetti donò un libro/dossier dove il “Caso militarizzazione Sicilia” era posto ben in evidenza. A quel che risulta, Salvini il libro/dossier lo ha letto…
Anche questa volta (purtroppo…) proteste e appelli del Comitato No Muos cadranno nel vuoto. I Siciliani, come sempre, si accontenteranno delle “pulizie” che i marines puntualmente fanno nei giardini pubblici o nei conventi delle cittadine provinciali…