di Mirco Arcangeli*
La tanto sbandierata flat tax pare non sarà da fare. La certezza ci sarà solo con la pubblicazione del prossimo DEF prevista per fine mese, ma le espressioni politiche degli ultimi giorni non lasciano presagire nulla di diverso.
Ci hanno riempito la testa ed illuso per mesi, circa la volontà di avviare finalmente una tassazione basata su una aliquota sola e pure bassa, si parlava dal 15% al 20 %, ed ora nulla di tutto ciò.
Andiamo per gradi, ed esaminiamo i fatti, come i nostri maestri giornalisti ci insegnano.
La flat tax è una tassa piatta, calcolata con percentuale costante, ed è quindi proporzionale ma non progressiva. Cioè resta con la stessa percentuale su qualsiasi entità di imponibile fiscale.
Cosa ben diversa è l’attuale sistema fiscale in vigore, un sistema progressivo, cioè basato su più aliquote proporzionali crescenti per scaglione.
In poche parole con la flat tax, se l’aliquota è del 15%, significa che su un reddito ad esempio di 100.000 euro si sconterà una imposta irpef di euro 15.000.
Nel caso di sistema progressivo (oggi) le aliquota sono diverse:
ALIQUOTE IRPEF E SCAGLIONI DI REDDITO VIGENTI
-
SCAGLIONE REDDITO ANNUO
ALIQUOTA
Fino a 15.000 euro
23%
Da 15.000,01 a 28.000 euro
27%
Da 28.000,01 a 55.000 euro
38%
Da 55.000,01 a 75.000 euro
41%
Oltre
43,00%
Con l’attuale sistema impositivo, su 100.000 euro di reddito la tassazione è:
23% su 15000. 3.450
27% su 13000. 3.510
38% su 27000. 10.260
41% su 20000. 8.200
43% su 25000. 10.750
Per un totale complessivo di imposta Irpef di euro 36.170
Conclusione: su un reddito di 100.000 l’irpef progressiva totale sarà di 36.170, cioè 21.170 euro in più.
O meglio, secondo un altro punto di vista, con la flat tax il nostro contribuente risparmierebbe 21.170 euro.
Tutti noi speravamo di risparmiare tasse, tutti noi avevamo creduto in un cambiamento radicale del sistema fiscale. Tutti noi speravamo di risparmiare i 21,170 euro.
Invece, su cosa sta lavorando il nostro governo? Non su una modifica del sistema fiscale o delle aliquote irpef, ma solo sull’ampliamento della platea dei soggetti (partite iva individuali) rientranti nel sistema dell’imposta sostitutiva pari al 15%.
Limitatamente per coloro che raggiungono un fatturato annuo (sembrerebbe) inferiore a 65.000 euro.
Peraltro già oggi è in atto un sistema del genere (regime fiscale forfetario) con limite di fatturato variabile per attività fino ad un massimo di 50.000 euro.
Quindi si tratta di un intervento che non riguarda tutti i redditi ma solo quelli delle partite iva individuali. Cioè circa 3 milioni di soggetti, forse.
Non è possibile vendere un ampliamento di regime fiscale agevolato per partite iva individuali come se fosse un nuovo sistema fiscale a flat tax.
È veramente un insulto non agli addetti ai lavori quale posso essere io in quanto commercialista, ma all’intelligenza delle persone.
La montagna partorirà forse un topolino, o meglio . . . una flop tax, ringraziamo per aver confermato le promesse fatte, e meditiamo.
Sperando di essere smentito e di poter vedere una vera flat tax che mi permetterebbe di risparmiare “oltre 21.000” euro, attendiamo con impazienza il Governo alla prova del DEF.
Ci vedremo presto.
*Dr. Mirco Arcangeli
Commercialista – Catania