Scritturapura Casa Editrice: la battaglia di una piccola casa editrice indipendente contro i colossi dell’editoria

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di Salvo Zappulla

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Scritturapura è una piccola casa editrice di Asti e come tutte le piccole case editrici fatica a trovare visibilità sul mercato, in particolar modo quando ci si prefigge di fare editoria di qualità puntando sulla ricerca di grandi autori stranieri da tradurre in Italia. Niente thriller! Niente romanzi rosa! Niente fantasy!  Niente libri che cavalcano mode estemporanee. Letteratura d’autore per un pubblico dai gusti raffinati. Ed è per questo che ha portato sul mercato italiano autori quali Sabahattin Ali con “La Madonna col cappotto di pelliccia”, romanzo degli anni Quaranta che in Turchia è un caso letterario e ha superato il milione di copie vendute; una storia d’amore poetica, una scrittura intimista, di grande impatto emotivo sui giovani, che avvince fino all’ultima pagina.  Perihan Magden con “Ali e Ramazan”, libri di forte impegno civile contro l’intolleranza omofoba, le ingiustizie, le restrizioni; libri che sono urla di dolore, di ribellione e ci fanno comprendere realtà diverse dalla nostra, dove la libertà di espressione è ancora una chimera. Feride  Cicekoglu, altra autrice turca, con “Non sparate agli aquiloni” la storia di un prigioniero politico che fa amicizia con un bambino.  Ma nel catalogo di questa particolare casa editrice piemontese figurano anche autori nordici di altissimo livello: Josefine Klougart, una delle voci danesi più famose, nominata per il Premio letterario del Nordic Council nel 2011. Altra chicca pubblicata è “Il libro bianco di Rafael Horzon, un autore estroso, originalissimo e ironico, fino al recentissimo “Una nuova epoca” di Ida Jessen, nuovo fiore all’occhiello della intraprendente casa editrice. Questo per citare le ultime uscite ma tanti altri autori di primissimo piano sono presenti nel catalogo, compresi alcuni italiani. E mentre il carrozzone dell’industria cartacea tutto metabolizza e tutto rigurgita, Scritturapura riesce a mantenere la propria identità.  Il business viene prima di tutto, in campo editoriale come negli altri settori, guai a intralciare certi ingranaggi di mercato della grande balena. La gente viene invogliata a comprare i libri propinati e imposti dai potenti mezzi di comunicazione, come tutti gli altri prodotti di consumo, i biscotti e i detersivi. Si costruiscono successi artificiali e tutti corrono nelle librerie a chiedere i titoli pubblicizzati in televisione. Regna il caos. Qualsiasi personaggio noto si sente autorizzato a pubblicare: politici, soubrette, fotomodelle, imbonitori vari e millantatori. Facce da video esposte nelle vetrine delle librerie invitano a entrare. Cosa sono diventate le librerie, un’appendice del varietà? Il trionfo dell’immagine? L’apoteosi del silicone? Qualsiasi titolo che serva a fare cassetta è ben accetto: raccolta di barzellette, aforismi, memorie a luci rosse di pornodive, romanzi da spiaggia, da fiume, da lago e da montagna. Troppa omologazione. Tutti pubblicano le stesse cose con l’occhio sempre attento al mercato, e ci sono ancora tantissimi grandi autori stranieri, passati e contemporanei, sconosciuti in Italia. Per trovare un libro non allineato, originale, fuori dai soliti contesti, si deve cercare nel catalogo di qualche piccolo editore che ha il coraggio di remare controcorrente.  Per questo le piccole realtà di eccellenza vanno salvaguardate, per garantire pluralismo, per garantire democrazia. Tornando alla casa editrice astigiana, ultimamente si è ritrovata, suo malgrado, al centro di una vicenda che ha interessato i giornali italiani. Dopo la visita del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan in Italia, i grossi editori hanno puntato l’attenzione sulla letteratura turca e Fazi si è accaparrato i diritti di pubblicazione di “La Madonna col cappotto di pelliccia” di Sabahattin Ali, già tradotto in Gran Bretagna e negli Stati Uniti.  Proprio l’autore scoperto e lanciato nella Penisola da Scritturapura, la quale afferma di possederne i diritti fino al 2019 e ha diffidato Fazi dal pubblicare il romanzo. Ne è nato un contenzioso legale e alla fine il Tribunale ha dato ragione a quelli di Scritturapura.

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Stefano e Eva

Chiediamo direttamente a Eva Capirossi, responsabile della redazione, di saperne di più su questa delicata vicenda.

Cara Eva, ci puoi raccontare come stanno le cose sui diritti de “La Madonna col cappotto di pelliccia”?

Abbiamo i diritti in esclusiva per l’edizione italiana, dal 2015, quando li abbiamo comprati dal legittimo proprietario turco, e nessuno in Italia aveva idea di che cosa fosse questo romanzo e chi fosse il suo autore, nonostante si trattasse di un classico della letteratura turca e che durante la protesta dei ragazzi di piazza Taksim, nel 2013, fosse stato brandito come simbolo dell’identità del loro popolo e della loro libertà. Ma un piccolo editore indipendente, si sa, può avere fiuto nel trovare romanzi bellissimi da portare al lettore italiano, ma ha poca forza mediatica. Nel marzo 2017 all’improvviso un articolo a tutta pagina su Repubblica a firma Marco Ansaldo fa scoprire al pubblico questa perla: ma non dice che il romanzo è già pubblicato in Italia, tantomeno da chi. A questo punto gli addetti ai lavori, cioè gli editori, si mettono in moto, scoprono che il libro è in commercio e almeno in tre ci chiedono di cedere loro i diritti. Non lo facciamo perché siamo orgogliosi di questa nostra scoperta, però prendiamo in considerazione solo una proposta, da parte di Fazi Editore, perché è indipendente come noi, ma più grande e con maggiore forza di penetrazione sul mercato: a maggio gli facciamo la controproposta di una co-edition. Ma la trattativa non va in porto. A febbraio 2018 scopriamo che Fazi è in uscita col romanzo… in chiara violazione dei nostri diritti, di cui siamo ancora i detentori in esclusiva. Da lì la nostra gentile ma ferma diffida a bloccare l’uscita e a rettificare, ossia a dichiarare sui suoi social e sul suo sito che solo Scritturapura ha i diritti di pubblicare “La Madonna col cappotto di pelliccia”. L’uscita viene bloccata (anche se sul web l’offerta resta, generando dubbio e soprattutto tanta attesa, vista la preponderante forza mediatica di Fazi rispetto a quella di Scritturapura) ma la rettifica non arriva. Ci vediamo allora costretti a fare una causa con procedimento d’urgenza e a maggio 2018 otteniamo ragione perché il Tribunale ordina a Fazi di fare la rettifica sui suoi social e sul suo sito, cosa che ha fatto domenica 17 giugno, mantenendola per 30 gg. Ma si sa come funzionano i social: la news va subito “giù” sul sito la rettifica è nel menu “Eventi e news”, quindi stiamo chiedendo alla rete di aiutarci a rilanciarla per poter dare visibilità a questa storia, la storia di Davide contro Golia, e anche a questo bellissimo romanzo.

So che avete oltre sessanta libri in catalogo, quali sono quelli che vi hanno dato maggiori soddisfazioni?

“Olga la Rossa” di Ian Wolkers: un romanzo-bomba! il manifesto della liberazione sessuale degli anni sessanta in Olanda. Il titolo originale è “Turkish delight”, da cui è stato tratto anche l’omonimo film. Che orgoglio averlo pubblicato noi in esclusiva…

“Alì e Ramazan” di Perihan Magen è un altro straordinario romanzo turco: la storia di un amore politicamente scorretto nella Turchia in lotta per l’affermazione dei diritti negati, non solo quelli di libertà di stampa e di parola, ma anche quelli civili, come l’identità sessuale, la lotta contro la marginalità. Perhan Magden è una giornalista che ha dovuto smettere di fare la giornalista di denuncia per non finire in prigione ed è venuta a raccontarcelo al Salone di Torino quest’anno, ospite nostra e del Focus sulla Turchia organizzato dalla fiera.

Per non parlare dell’ultimo romanzo uscito, ancora una volta turco, “Capodanno a Istanbul” di Amet Umith. Questo scrittore è straordinario, scrive romanzi gialli dagli anni ’90, tutti a sfondo sociale: dietro al suo commissario Nezvat c’è la Istanbul della cementificazione, della lottizzazione da parte di Erdogan, c’è tutta la lacerazione della Turchia di oggi…

Ma come faccio a parlare di tutti i romanzi che sono usciti e che amiamo… andate sul sito e scopriteli voi. Non è vero che il libro ha vita breve o brevissima, come le regole del mercato in mano agli editori che fanno uscire centinaia di libri all’anno vogliono farci credere. Anche i libri di qualche anno fa hanno la dignità di una novità, se il lettore non li ha ancora scoperti.

Scritturapura pubblica anche una rivista culturale dedicata alla letteratura di area portoghese, di cosa si tratta esattamente?

“Submarino”, un altro esperimento coraggioso. È una rivista letteraria che ha l’obiettivo di avvicinare il prodigio della letteratura e della poesia portoghese al lettore italiano. Per ora sono usciti due numeri, monografie che recano sempre un parallelo tra l’Italia e il Portogallo: Pessoa e Pavese ad esempio. E ancora scrittori e poeti portoghesi contemporanei che scrivono leggeri come è leggera l’acqua che conduce racconti e versi…


Stefano Delmastro è il vicedirettore della casa editrice, a lui chiediamo: quali sono le  difficoltà  che una piccola casa editrice deve superare per trovare spazio nel mercato editoriale?

Innanzitutto deve avere un prodotto di qualità e poi deve convincere i lettori che vale la pena comprare i suoi libri. Ci vuole un ufficio stampa e un apparato mediatico attivo e forte, ma occorrono molte risorse per questo, soprattutto economiche. E le realtà editoriali piccole si scontrano con questo enorme problema… ma occorre anche una distribuzione attenta ai piccoli, e in Italia questo è un grande nodo da sciogliere.

 

Come siete distribuiti nel territorio nazionale?  Sembra quasi, a sentire la controparte, che la vostra presenza ostacoli la diffusione del romanzo di Sabahattin Ali. Io il libro l’ho trovato in una libreria siciliana, alla Gabò di Siracusa e ho visto che anche in altre librerie siciliane è presente. Una volta tanto la Sicilia fa da apripista.

Noi abbiamo una distribuzione nazionale, il che significa che, in teoria, se un libro nostro viene ordinato anche in una piccolissima libreria di un piccolissimo paese italiano, in pochi giorni arriva… ma non è proprio così. Gli inceppi per un piccolo editore poco conosciuto sono molti lungo questa via. La distribuzione tradizionale è a misura di grandi, questo è un dato di fatto. Bisogna riflettere a fondo sulla concentrazione editoriale, sulla preponderanza di pochi grandi marchi, sulla difficoltà a salvaguardare la bibliodiversità nel nostro paese.

Anche il lettore però ci deve mettere del suo: ad esempio frequentando le librerie indipendenti dove è più facile trovare libri indipendenti, o bazzicando sui siti degli editori indipendenti e scoprendo così chicche che difficilmente trova sul mercato fisico. Oppure, quando va alle fiere del libro, sostare più a lungo presso gli stand degli editori piccoli e indipendenti, che non avrà molte occasioni di incontrare dal vivo, altrimenti. E in Italia di fiere ce ne sono tante: non solo il Salone internazionale del libro di Torino o Piulibripiuliberi, la fiera romana della piccola editoria. Ad esempio c’è anche Book Pride, l’unica fiera italiana dell’editoria indipendente, a Milano e a Genova.

 

Quali progetti ci sono in programma per il futuro?

Scritturapura è impegnata nel progetto Wolo – Woman love without Violence con cui ha vinto il bando di traduzione letteraria dell’Unione Europea 2016-2018. Si tratta di quattro romanzi il cui focus è quello di altrettante donne che si trovano ad affrontare fasi e circostanze della vita, fisiologiche o straordinarie, alle quali reagiscono con una forza e con uno stile che le rende soggetto attivo e positivo nei confronti di se stesse e della comunità, sia familiare che sociale, nella quale vivono.

I romanzi sono due danesi, già usciti, “Solo uno di noi dorme” di Josefine Klougart  e “Una nuova Epoca” di Ida Jessen, entrambi danesi, e altri due che usciranno entro la fine dell’anno, ossia “Boy” di Wytske Versteeg, olandese, e “Stella non scappare più”, ancora di Perihan Magden, turco. La solitudine delle donne, gli eventi che le travolgono, l’essere figlie, l’essere compagne, l’essere madri, amore, morte, bullismo a quattro latitudini e a quattro punti cardinali: la donna sembra andare in crisi profonda ma reagire disinnescando sempre la tentazione della violenza.

Ma le uscite saranno anche altre. Seguiteci…

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