di Mirco Arcangeli (Dr. Commercialista)
Ci eravamo preoccupati che l’agitazione politica degli ultimi giorni mettesse in crisi la manovra fiscale, invece per fortuna il condono resta salvo, mentre salta lo scudo penale e il rientro dei capitali dall’estero.
In particolare, ciò che viene definito dal Governo “pace fiscale” prevede quattro diverse opzioni di chiusura dei debiti fiscali:
Due opzioni rappresentano veri e propri condoni in quanto consentono un forte sconto fiscale rispetto a quanto dovuto in origine, oltre all’azzeramento di sanzioni ed interessi.
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Dichiarazione integrativa con imposta secca al 20%
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Azzeramento delle cartelle esattoriali di importo fino a mille euro.
Due opzioni rappresentano la riapertura di misure già conosciute dai contribuenti italiani, poiché fatte anche da governi precedenti, e si contraddistinguono per l’abbattimento di sanzioni ed interessi lasciando inalterato il peso delle imposte, le quali non subiscono sconti.
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“Rottamazione ter” delle cartelle esattoriali al 31/12/2017;
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“Definizione agevolata delle liti tributarie pendenti”;
Esaminiamo le misure in approvazione, anche se parliamo di decreto (che vedrà la sua pubblicazione la prossima settimana) e che sarà convertito in legge nei successivi 60 giorni.
Dichiarazione integrativa con imposta secca al 20%
Secondo il decreto sarebbe possibile presentare una dichiarazione integrativa, a valere sugli ultimi 5 anni compreso l’anno 2017 (ancora non dichiarato poiché scade il 31 ottobre prossimo). Con questa dichiarazione si potrà far emergere un reddito aggiuntivo del 30% rispetto a quanto dichiarato, fino ad un massimo di 100 mila euro, sul quale graverà un’imposta da condono del 20%.,
La misura appare vantaggiosa poiché permetterà il pagamento del 20% anzichè l’aliquota marginale irpef prevista che sarebbe potuta arrivare al 43%, ed in più si risparmieranno anche i contributi previdenziali che per molti contribuenti incidono attorno al 28% del reddito dichiarato.
Per redditi oltre i 75 mila il risparmio è notevole poiché è del 23% per Irpef, del 4,8% per irap, del 2% circa per comunali e regionali, e del 28% per contributi. Totale 58% circa. Per redditi più bassi si riduce ma sarà sempre molto interessante.
Se prendiamo il caso estremo di colui che dichiara un maggior reddito di 100 mila euro per 5 anni, questo soggetto potrebbe risparmiare (in estremo) fino ad un massimo di 290 mila euro, senza contributi a carico il risparmio scende a 150 mila euro (non male il poverello).
Inoltre viene stabilito che chi non aderirà, si vedrà incrementare gli anni di accertamento che passeranno da 5 a 8.
Quindi, da commercialista, consiglierei di esaminare bene questa opportunità, facendo magari un condono al minimo solo per impedire il prolungamento del periodo di accertamento.
Termine previsto per la dichiarazione 31-5-2019 con pagamento in 20 rate trimestrali.
Azzeramento delle cartelle esattoriali di importo fimo a mille euro.
E’ previsto l’annullamento automatico delle cartelle di importo minore di 1000 euro, notificate nel periodo compreso tra il 2000 e il 2010. Tutti i contribuenti che hanno ricevuto nel periodo 2000/2010, cartelle relative a tributi locali non pagati, ICI, IMU, TASI e TARI o relative a multe per violazione del codice della strada, o altri piccoli tributi o imposte, non ancora definite, non dovranno fare nulla, perchè le stesse cartelle verranno azzerate per legge.
“Rottamazione ter” delle cartelle esattoriali al 31/12/2017.
La “rottamazione” ter delle cartelle è molto simile alle due rottamazioni precedenti, poiché anche questa prevede di pagare l’intera pretesa al netto di sanzioni ed interessi. Si dovrà presentare apposita istanza ma il pagamento potrà essere rateizzato in 5 anni.
Anche questa misura è fortemente vantaggiosa, poiché sebbene viene richiesta l’intera pretesa tributaria, l’azzeramento di sanzioni ed interessi potrebbe ridurre la cartella di circa il 30-40%, ed il pagamento in 10 rate per 5 anni (ad interessi molto bassi) da maggior ossigeno per chiudere il debito.
Si potranno rottamare i debiti risultanti da cartelle affidate agli agenti della riscossione (Equitalia, ora Agenzia delle Entrate Riscossione e Riscossione Sicilia) tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2017.
Vedremo meglio nei prossimi giorni, con in mano il decreto, come potranno rientrare le rate non ancora scadute e/o non pagate, delle precedenti rottamazioni.
Termine di adesione 30-4-2019 con pagamenti rateali al 31-7 e 30-11 di ogni anno.
“Definizione agevolata delle liti tributarie pendenti” in fase di vittoria del contribuente.
Questa misura prevede la chiusura delle liti pendenti presso le commissioni tributarie con controparte l’Agenzia delle Entrate.
La definizione riguarda i contenzioni in essere e pendenti presso le commissioni tributarie che hanno visto la vittoria “temporanea” del contribuente.
Se il contribuente è nella fase di vittoria in Commissione Provinciale (1°) lo stesso potrà definire pagando il 50% della pretesa senza sanzioni e interessi. Se il contribuente è nella fase di vittoria in Commissione Regionale (2°) lo stesso potrà definire pagando il 20% della pretesa senza sanzioni e interessi.
Le condizioni sono che il contribuente abbia temporaneamente vinto il giudizio ma che lo stesso non si sia ancora concluso con pronuncia definitiva.
Questa misura è veramente frustrante, poiché il contribuente che ha vinto il giudizio deve pagare per non vedersi perseguitato dall’Agenzia delle Entrate nei giudizi successivi.
Con la legge a disposizione entreremo nei particolari delle disposizioni.