[AdnKronos]
Demolizione e ricostruzione di Ponte Morandi in 9 mesi. È quanto garantisce Autostrade per l’Italia nel progetto inviato al commissario Marco Bucci nei giorni scorsi. Aspi fornisce garanzie molto solide assumendo impegni contrattuali che prevedono – nel caso di ritardi – il pagamento di penali ben superiori a quelle previste dalla legge. Il nuovo viadotto Polcevera ha uno sviluppo longitudinale complessivo pari a 1054 m, suddivisi in 9 campate aventi le seguenti luci: 55 m + 110 m + 3×148 m +110 m + 55 m.
Il progetto è composto da 40 elaborati tecnici e strutturali, accompagnati da una relazione generale. Con l’invio del progetto al Commissario, Castellucci mantiene l’impegno che aveva assunto nel corso dell’audizione alla Camera dedicata al Decreto Genova. L’invio fa seguito inoltre alla consegna da parte di Castellucci a Toti e Bucci – avvenuta il 20 settembre scorso – di una serie di opzioni progettuali che prevedevano diverse soluzioni di demolizione e ricostruzione, con tempi complessivi compresi tra 9 e 16 mesi.
Nella lettera di accompagnamento del progetto inviata al Commissario, Aspi dichiara la più completa disponibilità anche a sviluppare su indicazione del Commissario anche altre opzioni progettuali (garantendone la realizzazione nei tempi più celeri possibili), oltre a quella già studiata di integrazione del progetto Aspi con il “progetto Piano”.
IL PROGETTO – Il nuovo ponte sarà sostenuto da un totale di otto pile di cui sei aventi forma a “V” e due verticali a “I”. Le prime hanno un interasse alla base di circa 10 m e si allargano fino a raggiungere i 40 m in corrispondenza dell’impalcato, diminuendo di fatto la luce di esercizio dell’impalcato. Trasversalmente i fusti delle due “V”, a sezione ellittica di altezza di 4.6 m e larghezza di 2.2 m, posti ad interasse 8.8 m sono collegati ai terzi da traversi, anch’essi ellittici, di altezza 2.5 m e larghezza 2 m.
Quanto ai rivestimenti – si legge nel progetto Aspi consegnato a Bucci – nella parte inferiore è prevista la carenatura metallica con pannelli in lamiera stirata che dona alla struttura una forma curva concavo-convessa. La carenatura è composta da pannelli curvati, ancorati ad una sottostruttura con fughe di minimo spessore tale ad assorbire le tolleranze di montaggio e le dilatazioni. Il disegno della carenatura si piega dietro i pannelli deflettori e risale coprendo lo spessore della soletta di impalcato.
L’opera prevede anche la realizzazione di barriere fonoisolanti, presenti su entrambi i lati dell’impalcato, ad un’altezza costante pari a 3 m dai marciapiedi laterali, che aumenta tramite un tratto di raccordo a 5 m in prossimità della spalla ovest lato galleria Coronata. Sono costituite da montanti metallici a sezione rastremata ed interasse 2 m, sigillati da pannelli trasparenti con trattamento di acidatura per i primi 2 m dalla base.
Alle barriere fonoisolanti si sovrappongono parzialmente i deflettori laterali che, montati all’esterno dell’impalcato e costituiti da una serie di pannelli curvi di lamiera metallica piena di forma quadrata, si interrompono solo in corrispondenza dei lampioni. I pannelli deflettori lato sud potranno accogliere anche dei pannelli fotovoltaici.
AUTOSTRADE DI NUOVO IN PISTA? M5S LO ESCLUDE – Secondo quanto prevede un emendamento al cosiddetto decreto Genova (il dl urgenze) presentato dai relatori, il leghista Alessandro Di Muro e il pentastellato Gianluca Rospi – approvato ieri all’ultimo momento nelle Commissioni Ambiente e Trasporti della Camera -, Autostrade per l’Italia potrà realizzare le ”opere propedeutiche” alla ricostruzione del Ponte Morandi. La chiave di volta è contenuta nella parola ”propedeutiche” che viene abolita consentendo così, di fatto, al concessionario di rimettersi in gioco e di poter, ad esempio, partecipare ai lavori di demolizione e rimozione delle macerie. L’emendamento (1.100) prevede al comma 7 dell’articolo 1, primo periodo, di ”sopprimere le parole: propedeutiche e”. In questo modo viene eliminato dall’articolato del governo il divieto per il commissario straordinario di affidare i lavori propedeutici alla realizzazione del ponte ad Autostrade, che ora potrà intervenire e ritornare in pista. Resta, invece, per Autostrade per l’Italia il divieto per la costruzione del ponte e delle opere connesse, come previsto dall’altro emendamento governativo varato sempre ieri dalle Commissioni Ambiente e Trasporti.
Dopo la presentazione dell’emendamento, arriva però il chiarimento del M5S: “Smentiamo categoricamente che in Parlamento si stia agendo per ammettere Autostrade per l’Italia ai lavori di ricostruzione di Ponte Morandi a Genova. L’attività di esame degli emendamenti, in corso in questi giorni alla Camera, ha semplicemente eliminato il riferimento alla locuzione ‘attività propedeutiche’ con l’obiettivo di rispondere a un’esigenza di natura giuridica, quella di tarare correttamente l’obiettivo di evitare un indebito vantaggio competitivo, contenuto nel dettato del decreto Emergenze. Insomma, individuiamo più nel dettaglio l’ambito a cui si applica l’esclusione di Aspi“, ha spiegato Rospi, relatore del decreto Emergenze in esame.
“Sarebbe infatti assurda – assicura Rospi – una marcia indietro su questa decisione, dopo che sia l’Autorità garante della concorrenza e del mercato e l’Autorità anticorruzione, per bocca dei suoi massimi vertici, ha ritenuto plausibile e fondata la decisione di escludere Autostrade. C’è anche un nuovo elemento a conferma del fatto che non abbiamo cambiato idea“.
“Sempre nell’ambito della rimodulazione dell’articolo 1 del decreto, si prevede che Autostrade per l’Italia debba consegnare immediatamente al Commissario straordinario, non soltanto il ponte Morandi, ma anche il tratto stradale che lo collega alla rete. L’opera e le tratte delle autostrade A7 e A10 che si connettono al resto della rete autostradale, dunque, dopo la conversione in legge del decreto dovranno essere immediatamente passare sotto il controllo del Commissario e Autostrade non avrà più alcun controllo su esse” conclude il deputato del M5S.
ALLEGATO: FILE PDF DEL PROGETTO DI ASpI