[AdnKronos]
Svegliato dal rumore di vetri infranti, è sceso al piano inferiore e ha sparato contro uno dei due uomini entrati nella sua ditta uccidendolo. E’ accaduto poco prima delle 4 di questa mattina a Monte San Savino (Arezzo). La vittima è un 29enne di origine moldava. Fredy Pacini, 57 anni, dopo aver subito 38 furti negli ultimi anni, da tempo aveva l’abitudine di dormire dentro il capannone della sua rivendita di gomme e bici, per difendere la sua proprietà e aveva raccontato anche in programmi televisivi la sua storia e i motivi della sua esasperazione. Ascoltato dal pm di turno della Procura di Arezzo il gommista, indagato per eccesso di legittima difesa, avrebbe spiegato che era nel pieno del sonno quando è stato svegliato dal rumore dei vetri di una finestra che erano stati infranti con una mazza. A quel punto sarebbe quindi sceso al piano di sotto del magazzino e avrebbe sparato d’istinto contro Vitalie Tonjoc, classe 1989, colpendolo agli arti inferiori. A chiamare i carabinieri sarebbe stato lo stesso Pacini.
Insieme alla vittima c’era un altro uomo a cui ora i carabinieri stanno dando la caccia in tutto il territorio della provincia di Arezzo. Secondo una prima ricostruzione fatta dai carabinieri, erano almeno due le persone entrate nell’area dell’azienda di Pacini, ma all’interno del capannone sarebbe poi riuscito a entrare solo il 29enne ucciso. Gli investigatori stanno anche visionando anche i filmati delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona artigianale e industriale in cui si trova la ditta di Pacini.
I colpi di pistola, 5 secondo quanto si è appreso, sarebbero stati esplosi quando il gommista avrebbe avuto la certezza di essere un’altra volta vittima di un raid da parte dei ladri. Dei 5 colpi, 3 sarebbero finiti contro il muro e 2 avrebbero raggiunto a una gamba il 29enne che, ferito, si sarebbe trascinato fuori dal capannone e avrebbe cercato di scappare ma è caduto a terra in strada, morendo dissanguato perché centrato a un’arteria femorale. Inutili i tentativi di soccorso da parte del 118. Sarebbero state viste due ferite d’arma da fuoco, una al ginocchio e l’altra alla coscia. La tragedia si è consumata in via della Costituzione, nella zona industriale di Monte San Savino. I carabinieri hanno rinvenuto all’ingresso del capannone del gommista la mazza adoperata dai ladri per spaccare il vetro e penetrare all’interno.
La vittima non risulterebbe con precedenti penali. E’ stato identificato dai carabinieri, che conducono le indagini, con il passaporto che aveva addosso. Il pm ha disposto una serie di accertamenti diagnostici e scientifici sulla salma, compreso il rilievo delle impronte digitali. Sarà disposta l’autopsia.
“Il fascicolo d’indagine serve anche per accertare se si versi di un caso di legittima difesa. Se si versa in un caso di legittima difesa lo potremo accertare solo dopo aver fatto le indagini”, ha detto ai microfoni del Tgr Rai della Toscana il procuratore di Arezzo, Roberto Rossi.
La vicenda di Fredy Pacini è apparsa più volte di recente nelle cronache nazionali e in tv. Da quattro anni, dopo i primi furti, si era trasferito dalla sua casa nel centro del paese nel capannone dove lavora: “Dormo qui perché voglio sorvegliare personalmente l’azienda dai ladri”, aveva detto il gommista. Il precedente tentativo di furto era stato lo scorso marzo: “Li ho visti con il maglione a collo alto e un cappellino calato sulla faccia. Quando hanno capito che c’ero io sono scappati ma sto vivendo in un incubo – raccontò allora Pacini – La mia vita è stata stravolta, sto qui dentro tutto l’anno, per me non esistono ferie, non esistono vacanze. Solo qui dentro. E’ dura per me e per la mia famiglia. Solo nel 2014 ho stimato furti per oltre 200mila euro, fra biciclette e gomme”.
”Dopo il Decreto Sicurezza, arriverà in Parlamento la nuova legge sulla Legittima Difesa. Io sto con chi si difende, entrare con la violenza in casa o nel negozio altrui, di giorno o di notte, legittima l’aggredito a difendere se stesso e la sua famiglia. La mia solidarietà al commerciante toscano, derubato 38 volte in pochi mesi: conti su di noi!”, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini.
“Capisco lo stato d’animo di Fredy Pacini, a cui va totale solidarietà e vicinanza. Esprimo questi sentimenti umani a lui e alla sua famiglia, per una drammatica vicenda in cui è stato messo a dura prova”, ha detto all’AdnKronos il sindaco di Monte San Savino (Arezzo), Margherita Scarpellini, che da tempo era al corrente dei ripetuti raid ladreschi di cui è stato vittima il gommista. “Sono rimasta molto dispiaciuta da questo dramma e posso immaginare come si sentisse e si senta il signor Pacini – ha aggiunto il sindaco – La nostra comunità è scossa da questa drammatica vicenda e tutti siamo vicini alla famiglia”. Il sindaco di Monte San Savino ha aggiunto: “Il signor Pacini era esacerbato e provato da tutta una serie di furti che avevano colpito la sua ditta. Un paio di anni fa siamo andati a trovarlo nella sua azienda e da allora ci siamo attivati come amministrazione comunale facendo quanto era possibile secondo le nostre competenze. La zona artigianale e industriale è ben illuminata e all’ingresso e all’uscita ci sono le telecamere di videosorveglianza. I ripetuti furti sono stato oggetto anche di un tavolo in prefettura sull’ordine e la sicurezza pubblica”.