Il sindaco di Francavilla risponde alle polemiche sul rinnovo delle concessioni funerarie

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di Nello Cristaudo

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Convenzione si, convenzione no… cimitero dei cachi! Parafrasando la famosa canzone di Elio e le Storie Tese, che ben si addice alla vicenda del rinnovo delle concessioni, provvedimento voluto dall’attuale Amministrazione comunale guidata dal sindaco Vincenzo Pulizzi. Le polemiche non si placano, anzi  incalzano sempre più,  tra i cittadini che mal digeriscono la decisione portata avanti dall’Ente di piazza Annunziata soprattutto per il prezzo ritenuto esoso, 1.300 euro a tomba, per il rinnovo della sepoltura in assegnazione.

Sull’argomento, con una nota dello staff del sindaco, si è espresso il primo cittadino con la sua maggioranza che ci fanno sapere quanto segue: «Come dispongono le leggi vigenti, le sentenze del Tar ed i nostri regolamenti comunali – scrive lo staff del sindaco Enzo Pulizzi – le concessioni cimiteriali hanno una durata ben precisa, che gli amministratori che ci hanno preceduto, purtroppo, non hanno mai fatto rispettare, preferendo invece, per rinvenire nuovi spazi di sepoltura, costruire un contiguo nuovo cimitero contaminando il pregevolissimo promontorio di contrada Cappuccini. Per quanto ci riguarda, siamo pienamente consapevoli che il cimitero monumentale di Francavilla di Sicilia fa parte del patrimonio artistico, storico e architettonico del nostro territorio, ma ci tocca anche fare i conti con le difficoltà nel dare una degna ed immediata sepoltura ai nostri defunti. In ogni caso, essendo esseri umani, sensibili alla cultura e consapevoli del glorioso passato di Francavilla, è nostra intenzione conciliare le due esigenze, ossia la conservazione della memoria storica locale e l’assicurare una degna sepoltura ai nostri concittadini che in futuro verranno a mancare. In questa operazione agiremo pertanto in stretto raccordo con la Soprintendenza ai Beni Culturali, concordando con essa ogni intervento nella zona del cimitero sottoposta a vincolo. E chi parla di un’operazione per “fare cassa” sappia che gli introiti derivanti dal rinnovo delle concessioni verranno impiegati per mettere in sicurezza il nostro cimitero monumentale che, proprio per il suo grande valore, non vorremmo mai veder cadere a pezzi».

Ma dove trova linfa vitale la rovente polemica – peraltro presa a cuore anche dal circolo di Legambiente di Taormina e Valle Alcantara  di cui abbiamo dato notizia in articoli precedenti – che ha infiammato gli animi dei francavillesi contrastando la tanto “pace eterna” dei propri cari estinti? Il tutto nasce dalla decisione dell’Amministrazione Comunale francavillese che  ha stabilito di far rinnovare, entro il prossimo 31 gennaio, le concessioni cimiteriali scadute (dopo 99 anni per le tombe a terra e dopo 50 anni per i loculi a muro) nell’intento di rinvenire nuovi spazi per le sepolture, ma anche come  dice qualcuno  di “fare cassa”. Ma l’aspetto più eclatante di tutta la vicenda è dovuto al fatto che, nel periodo di commemorazione dei defunti, parenti ed amici, andando a visitare i propri cari, hanno trovato i famosi “pizzini” sulle tombe ed un lungo elenco affisso in un pannello all’entrata del sacro luogo.

Da più parti viene fatto rilevare l’inusuale atto di notifica in netto contrasto con le norme della privacy e con le forme giuridiche previste per le notifiche, le quali prevedono tutta una serie di atti e procedure che non sono state rispettate da parte degli uffici o da chi, con tanta solerzia, ha provveduto a imbrattare il cimitero con i “pizzini” allocati pure sulle tombe monumentali dichiarate tali dalla Soprintendenza ai beni culturali. Ma un altro elemento che ha fatto allarmare i francavillesi, è dato dal prezzo che questi dovrebbero sborsare per il rinnovo delle concessioni, ossia mille e trecento euro a tomba, che secondo alcuni non trova basi giuridiche in nessun regolamento o norma giuridica. Tale cifra è dovuta per la sepoltura del defunto – almeno fino ad ora –  in un nuovo loculo, mentre per il rinnovo in tutti i cimiteri le somme da versare all’Ente proprietario  non sono che  più di un centinaio di euro, avendo già pagato allora quanto dovuto. Chiaramente,  forse un po’ di confusione è stata fatta a causa della delibera di Giunta comunale dell’11 luglio scorso, con la quale venivano ristabiliti i prezzi per le sepoltura con un aumento del 30% sulle tariffe fino a quel momento fissate, da cui ne deriva la cifra di 1-300 euro. Pertanto, viene rilevato che c’è differenza tra subentro, nuova sepoltura e rinnovo per il quale non è possibile sborsare una simile somma. Inoltre, viene fatto notare che mancano i cosiddetti ossuari che dovranno essere costruiti appositamente per destinare le ossa di chi verrà “sfrattato” dalla propria dimora. Infine, in tanti si chiedono ma non sarebbe opportuno costruire nuovi loculi nel nuovo cimitero, dove lo spazio c’è, o come ha scritto qualcuno sui social: “ Tra gli immortali personaggi di collodiana memoria, il gatto e la volpe sono proprio convinti che nel nuovo cimitero, invece di inumare i defunti, servirà per nascondere le monete di Pinocchio di Francavilla ? “. Ai posteri l’ardua sentenza.

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