Preoccupazione a Francavilla per il trasferimento dei reperti archeologici verso la nuova sede

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Reperto archeologico

di Nello Cristaudo

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L’allestimento del nuovo museo archeologico nel settecentesco Palazzo Cagnone di Francavilla di Sicilia, con i reperti attualmente custoditi nell’antiquarium di via Liguria, sta destando molte preoccupazioni per le modalità di trasferimento dei beni stessi. Sembrerebbe che una apposita ditta abbia già smontato le teche contenenti i ritrovamenti degli scavi trovati nel territorio francavillese, peraltro dati in convenzione dal museo Paolo Orsi di Siracusa, scollegandole dall’allarme e  montandole nelle sale del primo piano dello storico edificio.

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Reperto archeologico

L’operazione, a prima vista, non parrebbe avere  nulla di eccezionale, ma in realtà non è così.  Essa è una manovra che richiede requisiti particolari al fine di salvaguardare al massimo i beni culturali che vengono trasferiti: reperti imballati in maniera adeguata, con l’utilizzo di  materiali idonei ed accorgimenti necessari per evitare qualsiasi tipo di danneggiamento; procedure di trasporto e di imballaggio progettate sulla base del tipo di materiale da trasportare e delle sue esigenze di conservazione e approvate, per quanto riguarda la corretta tutela, dalla competente Soprintendenza per i beni archeologici. Inoltre il trasferimento all’interno delle sale espositive degli oggetti imballati, deve essere sottoposto al continuo controllo di funzionari della Soprintendenza e di quelli del Comune curandone ogni dettaglio.

Reperto archeologico

Sicuramente gli uffici preposti si saranno mossi in tal senso, ma a quanto è dato sapere, sembra che nel nuovo luogo espositivo manchino alcuni requisiti di importanza fondamentale: i sistemi di allarme e di videosorveglianza, soprattutto per le teche contenenti i reperti,  collegati direttamente con le forze dell’ordine e le  porte anti intrusione,  avendo cura di proteggere l’intera area museale.

Ma anche il trasporto sembrerebbe avere delle lacune, poiché mancante di apposita polizza assicurativa che ne garantisca l’incolumità per eventuali danni provocati nel trasferimento o da incidente casuale, non si sa nemmeno se sono state previste delle penali da applicare al titolare del trasporto dei beni per eventuali deterioramenti dei reperti.

Palazzo Cagnone

Certamente, prima di attuare la nuova esposizione e durante i lavori di trasporto, saranno stati presi i dovuti accorgimenti  per una siffatta importante operazione garantendo in toto la salvaguardia dei preziosi reperti archeologici. Peccato che per un certo periodo i turisti, che visiteranno la cittadina dell’Alcantara, non potranno fruire della visione dei ritrovamenti  – come sino ad ora sono stati possibili gustare  nell’antiquarium –  che dimostrano le antichi radici del territorio francavillese su cui vi erano insediamenti umani  ed attività civiche e commerciali risalenti ad oltre due mila anni fa. Ci auguriamo che la nuova allocazione sia in grado di captare nuovi flussi turistici inserendosi maggiormente nei circuiti culturali museali.

 

Antiquarium

 

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