[AdnKronos]
Rottamazione, pace fiscale, bonus bebè ed e-cig. Sono i temi relativi ad alcuni emendamenti al decreto legge collegato alla manovra approvati ieri dall’aula del Senato. L’ok al decreto fiscale che era previsto per ieri sera è slittato. L’aula riprenderà l’esame degli emendamenti oggi alle 9.30.
ROTTAMAZIONE – Chi aderisce alla rottamazione ter potrà saltare il suo debito con il fisco dividendo l’importo dovuto in 18 rate, da spalmare su 5 anni. L’aula del Senato ha approvato l’emendamento che modifica la norma contenuta nel decreto legge collegato alla manovra. La norma, arrivata a palazzo Madama, prevede il versamento, in un’unica rata, entro il 31 luglio 2019. La proposta di modifica consente, inoltre, anche di dividere il pagamento in quattro rate annuali, con la prima da versare sempre entro il 31 luglio 2019, la seconda entro il 30 novembre (ciascuna pari al 10% dell’importo dovuto), la terza entro il 29 febbraio e la quarta entro il 31 maggio. Inoltre, chi aderisce alla rottamazione potrà ricevere il Documento unico di regolarità contributiva. Ci sono poi cinque giorni di ‘tolleranza’ per pagare le rate della rottamazione ter. E’ stato infatti approvato un emendamento per evitare che l’adesione alla sanatoria venga cancellata a causa di piccoli ritardi nel versamento delle somme dovute al fisco.
PACE FISCALE – Aumentano gli sconti per chi è in lite con il fisco e vuole chiudere la partita. L’emendamento approvato punta ad aumentare la platea delle adesioni alla sanatoria. Lo sconto per chi ha vinto in primo grado passa dal 50% al 60% della somma dovuta (basterà quindi pagare il 40%, senza interessi e sanzioni). Per chi ha vinto in secondo grado dopo aver perso nel primo grado di giudizio lo sconto sale dall’80% all’85% e, di conseguenza, sarà sufficiente versare il 15% dell’importo chiesto dall’erario. Infine chi ha vinto entrambi i primi due gradi di giudizio e attende la Cassazione potrà chiudere la partita versando solo il 5% della somma. Anche chi non è ancora entrato in tribunale può aderire alla sanatoria, versando il 90% di quanto dovuto, quindi con uno sconto del 10%. Sanzioni e interessi sono cancellati in tutti i casi.
CONDONO TOMBALE – Addio al condono tombale. L’articolo 9 del decreto fiscale collegato alla manovra, che contiene la sanatoria, viene totalmente riscritto con un emendamento approvato dall’aula del Senato, che introduce diverse novità, a partire dalla regolarizzazione degli errori lievi fatti nelle dichiarazioni dei redditi, dell’Irap e dell’Iva. E’ previsto il pagamento di un forfait di 200 euro per ogni anno d’imposta, fino a un massimo di 5 anni.
BONUS BEBÈ – Arriva il bonus bebè, per un anno, pari a 960 euro che salgono fino a 1.152 euro dal secondo figlio. ”E’ riconosciuto per ogni figlio nato o adottato dal primo gennaio 2019 al 31 dicembre 2019” l’assegno di 80 euro ”corrisposto esclusivamente fino al compimento del primo anno di età ovvero al primo anno di ingresso nel nucleo familiare”. Dal secondo figlio in poi ”l’importo è aumentato del 20%”, che tradotto in soldi ammonta a 1.152 euro.
INTERPELLO – Scende la soglia di accesso all’interpello, che da 30 milioni passa a 20 milioni, consentendo così di all’allargare la platea si soggetti che può presentare l’istanza all’amministrazione finanziaria per avere una valutazione preventiva.
MALTEMPO – Mezzo miliardo di euro per costruire case, sistemare strade e piantare alberi, nelle zone che quest’anno sono state colpite dal maltempo. ”Al fine di far fronte alle esigenze derivanti dagli eventi calamitosi verificatesi nei mesi di settembre e ottobre dell’anno 2018 – si legge nella proposta approvata – è istituito un fondo con una dotazione iniziale di 474,6 milioni di euro per l’anno 2019 e 50 milioni per l’anno 2020”, per un totale di 524,6 milioni di euro nel biennio.
E-CIG – Le imposte sulle sigarette elettroniche passano dal 50% al 5%. Con la legge di bilancio 2018 è stata inserita una norma che introduceva il maxi tributo; con la proposta di modifica si rivede la misura riducendo drasticamente l’imposta.
MONEY TRANSFER – Arriva la ritenuta dell’1,5% sui money transfer, i trasferimenti in denaro che dall’Italia vanno fuori dall’Unione europea. E’ prevista una quota fissa minima di 10 euro. ”A decorrere dal primo gennaio 2019 – si legge nella proposta di modifica – è istituita un’imposta sui trasferimenti di danaro, ad esclusione delle transazioni commerciali, effettuati verso Paesi non appartenenti all’Unione europea”.