[AdnKronos]
Nessuna patrimoniale in vista. Lo assicura il ministro dell’Economia Giovanni Tria parlando della manovra in audizione davanti alla commissione Bilancio in Parlamento. “E’ ovvio – sottolinea il responsabile del Tesoro – che non faremo una patrimoniale“. “Significherebbe secondo me – aggiunge – una specie di suicidio”. Tria ribadisce poi che “la manovra resta confermata nei suoi pilastri” principali. Sulla possibilità di un intervento di correzione dei conti, il ministro dell’Economia dice che “non ha senso discuterne” dal momento che “le manovre correttive si fanno se accade qualcosa”. “Non parliamo di situazioni greche” con deficit a due cifre. In caso servisse “gli aggiustamenti di spesa e altro possono essere tanti e” si possono fare “in modo puntuale – spiega – senza elementi di emergenza così eccessivi“.
Tria difende le scelte del governo nella legge di Bilancio di rialzare il deficit al 2,4% del Pil per spingere la crescita alla luce del rallentamento dell’economia: “Ci rendiamo conto – afferma – che i problemi richiederebbero una manovra ancor più incisiva” ma serviva “un corretto bilanciamento tra la stabilità finanziaria e quella sociale”. “Con questa manovra – fa notare – stiamo tentando di uscire dalla trappola della bassa crescita stimolando i consumi e gli investimenti e al tempo stesso tutelando le fasce più vulnerabili”.
C’è un “clima di incertezza e di percezione di pericolo e questo è un problema molto grave”, sottolinea. “Continuiamo a pensare che la definizione della manovra nelle sue parti non ancora definite possa chiarire la situazione”, spiega Tria, sottolineando che l’andamento dello spread “non dipende” dal rialzo del disavanzo al 2,4 per il 2019 indicato nella manovra. “Lo spread è un livello che preoccupa se mantenuto a lungo”, ammette poi il ministro dell’Economia, aggiungendo: “E’ chiaro che l’osservazione è costante”.
Parlando delle misure, il responsabile del Tesoro dice che l’attuazione del reddito di cittadinanza sarà regolato da interventi legislativi da predisporre “nelle prossime settimane che definiranno la platea e le modalità di erogazione, nel rispetto tetti di spesa fissati dalla manovra”. Il reddito di cittadinanza e la riforma delle pensioni entreranno in vigore ”il prima possibile – assicura -. E’ previsto un collegato ma anche che si possano utilizzare dei decreti legge per partire”. Le modifiche alla Legge Fornero con l’introduzione della quota 100“sono dirette a favorire il turnover che consentirà alle persone di uscire dal mercato del lavoro in anticipo”, ribadisce Tria, sottolineando la necessità di “accelerare il turn over con la staffetta generazionale che permetterà di affrontare le nuove sfide e ridurre la disoccupazione giovanile”.