[AdnKronos]
“Saremo intransigenti contro la violenza”. Il presidente francese Emmanuel Macron rompe il silenzio e si esprime così nel messaggio alla nazione dopo i disordini che hanno caratterizzato le manifestazioni organizzate dai gilet gialli nell’ultimo mese. “Gli eventi delle ultime settimane in Francia e all’estero hanno profondamente turbato la nazione – dice Macron in tv -. Si sono mischiate richiese legittime e una inaccettabile violenza. Voglio dirvi subito che non ci sarà clemenza verso tale violenza”.
“Abbiamo visto tutti il gioco di quegli opportunisti che hanno approfittato della sincera rabbia” di chi ha manifestato in maniera legittima. “Nessuna rabbia giustifica le aggressioni ai poliziotti, gli assalti ai negozi e i danni agli edifici pubblici. Quando si scatena la violenza, non c’è più libertà”, prosegue Macron, che promette: “D’ora in poi la pace e l’ordine repubblicano devono regnare”.
Il capo dello Stato francese fa poi mea culpa, assumersi “una parte della responsabilità”. “C’è rabbia – sottolinea Macron – c’è indignazione condivisa da molti francesi. Servono misure profonde”. Quindi lancia un appello “per lavorare tutti insieme alla costruzione di una nuova Francia”. Il presidente cerca quindi di voltare pagina: “Da un anno non siamo stati in gradi di rispondere alle richieste, mi assumo una parte della responsabilità. Forse ho ferito qualcuno di voi con le mie idee, ora voglio essere chiarissimo. Il malessere esiste anche in altri paesi, insieme troveremo il cammino per farcela. Dobbiamo creare nuove strade, per noi francesi”, rimarca ancora, consapevole di doversi confrontare con “uno stato d’urgenza economico e sociale”.
Macron annuncia poi diverse misure per il 2019: aumento del salario minimo, lavoro straordinario non tassato, stop al prelievo sulle pensioni inferiori ai 2.000 euro. “Chi percepisce un salario minimo potrà contare su 100 euro in più già dall’inizio dell’anno prossimo” promette. “E’ stato chiesto troppo”, sottolinea ancora Macron, orientato a chiedere alle aziende “che sono in grado di farlo” il versamento “di un bonus di fine anno ai dipendenti”. Un bonus, promette, che “sarà esentasse”. Il presidente, inoltre, intende sedersi a un tavolo con le grandi imprese che “saranno chiamate a contribuire allo sforzo”. “Le riunirò e prenderò le decisioni la prossima settimana”, annuncia.
Ora l’avvio di una nuova era deve passare attraverso “una riforma profonda dello stato”. Per questo, Macron si prepara a stimolare “un dibattito senza precedenti nelle nostre istituzioni, ad ogni livello: governo, assemblea nazionale, parti sociali e associazioni saranno chiamati a fare la propria parte”. Proponendosi come regista di una nuova operazione di cambiamento, il presidente francese annuncia che incontrerà “i sindaci del paese, regione per regione per costruire le basi della nostra nuova nazione. Non ripartiremo facendo finta che nulla sia cambiato. Ci troviamo in un momento storico: Siamo in un momento storico per il nostro paese. La mia unica preoccupazione siete voi – rimarca rivolgendosi ai concittadini -. La mia unica battaglia è per voi. La nostra unica battaglia è per la Francia. Lunga vita alla Repubblica, viva la Francia”, conclude.