Nel libro “Cieli di Carta – Rosario Ponziano una vita” di Teresa Gammauta
Il ricordo di don Giuseppe Di Giovanni, scritto nella prefazione del libro “Cieli di Carta – Rosario Ponziano una vita”, volume dedicato a Rosario Ponziano, Alpino siciliano caduto in Afghanistan nell’adempimento del dovere il 15 ottobre del 2009, resterà nella memoria di tutti, ed in particolare dell’autrice la giornalista Teresa Gammauta.
La presentazione del libro si è svolta nel salone di rappresentanza del Circolo Ufficiali di Palermo, alla presenza, di autorità civili, militari (alcuni provenienti dal suo Reggimento Alpino), gremito di tanti amici e parenti. Relatori, Sergio Quartana Commissario Polizia Municipale di Palermo, Teresa Gammauta l’autrice del Libro, Paolo Caracausi Consigliere Comunale di Palermo e Carlo Guidotti giornalista ed editore. I lavori sono stati moderati dalla giornalista Marianna La Barbera. Presente inoltre una delegazione del Gruppo Alpini di Palermo, in rappresentanza della Sezione Alpini Sicilia, con il vessillo e l’inconfondibile cappello alpino.
Il libro, è nato grazie alla volontà della famiglia ed in particolare della sorella Concetta e della madre Gina, le quali hanno saputo coinvolgere gli amici di Rosario, hanno fissato i ricordi e dato mandato all’autrice Teresa Gammauta, per la realizzazione dell’opera.
La sorella Concetta ha ricordato brevemente la figura di Rosario: “Militare dal volto umano, religioso, grande sportivo e orgoglioso della sua divisa appartenente al 4° Reggimento Alpini di Bolzano: “Rosario vive sempre con noi, la città di Palermo gli ha intitolato una strada e oggi assieme a tutti voi lo abbiamo ricordato nel modo migliore, fissando in maniera indelebile la sua immagine in questo volume”.
Rosario è cresciuto nella parrocchia di S. Basilio Magno e il parroco di allora don Giuseppe Di Giovanni, lo ha voluto ricordare così:
La memoria viva di Rosario, un giovane parrocchiano, che con il suo sorriso disarmante e con la sua determinazione continua a seminare gioia contagiosa. Rosario ha lasciato la sua amata terra ed i suoi affetti familiari per svolgere una missione di pace, colmo di valori umani e cristiani e di ideali patriottici. Per il bene comune e con spirito di servizio allo Stato, da militare impegnato in Afganistan, ha dato la sua vita offrendo tutto se stesso per ridare dignità e speranza ad un popolo assetato di giustizia, di dignità e di libertà religiosa. Rosario non conosceva la rassegnazione ne la paura. Indomito, vivace, esuberante e intraprendente ha dedicato se stesso al lavoro e speso fino all’ultimo le sue energie giovanili nel dovere, morendo in un luogo aspro e lontano dalla amata mamma Gina e da Concetta, sua cara sorella. Proprio grazie ai suoi familiari ed ai tanti amici che lo hanno amato, Rosario è oggi vivo più che mai, anche grazie alla fede ed alla testimonianza cristiana che ancora offre alle nuove generazioni così bisognose di autentici punti di riferimento. Rosario nutriva una forte ma anche tenera devozione alla Vergine Maria di Fatima. Sia Lei ora ad abbracciarlo in paradiso e Rosario, dal cielo sorridendo, ci sproni ad essere sempre dei buoni cristiani e cittadini nel modo per un futuro di pace senza più guerra e violenza.