Difetti visivi di rifrazione. Intervista al dr. Antonio Randazzo

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di Nello Cristaudo

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Il dr. Antonio Randazzo

È sempre bello gustare delle immagini che ci circondano,  percepire le peculiarità di un oggetto o godere delle sfumature del colore di un fiore o delle gradazioni dell’arcobaleno: il tutto possibile  grazie agli occhi attraverso ai quali  abbiamo la visione di ogni cosa. Il processo visivo ha, infatti,  inizio con la formazione di un’immagine ottica del mondo esterno sui fotorecettori retinici. Poiché la formazione della figura ottica rappresenta il primo vero passo nella percezione visiva, ogni imperfezione dell’apparato ottico oculare ha la potenzialità di deteriorare profondamente la percezione visiva. Il sistema ottico dell’occhio umano è composto da tre componenti principali: la cornea, la pupilla ed il cristallino.

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In questo articolo ci soffermeremo sui difetti di refrazione, ovvero quei difetti che non consento ai raggi luminosi di andare a fuoco sulla retina e, attraverso tale deficienza, la messa a fuoco dell’occhio è imperfetta e le immagini appaiono sfocate o distorte. Ne abbiamo parlato con il dott. Antonio Randazzo di Catania, specialista in oftalmologia, in retina medica, in chirurgia  vitro retinica e microchirurgia oculare il quale ci spiega quali sono i difetti di refrazione e cosa fare.

Il dott. Randazzo ci dice che per meglio comprendere la natura dei più comuni difetti ottici dell’occhio – detti anche vizi o errori di refrazione – e la possibilità di correggerli con lenti o interventi chirurgici, occorre fare una breve premessa di ottica fisiologica. Una delle principali funzioni dell’occhio è quella appunto di rifrangere i raggi di luce in modo tale che vadano a fuoco sulla retina: il sistema ottico dell’occhio deve essere, quindi, molto potente per focalizzare i raggi di luce paralleli in breve spazio. In tutte le situazioni in cui i raggi luminosi, per svariati motivi, non sono focalizzati sulla retina si configura pertanto un errore di refrazione. In altre parole i vizi di refrazione sono difetti ottici dell’occhio per cui i raggi luminosi non vanno a fuoco sulla retina, ma davanti (miopia) o dietro (ipermetropia, presbiopia) oppure parte sulla retina e parte davanti o dietro (astigmatismo semplice) o ancora davanti e parte dietro alla retina (astigmatismo misto).

Dott. Randazzo cosa fare e ce curare questi difetti visivi?

Esistono metodi chirurgici con trattamenti laser (PRK o LASIK) e cristallini artificiali multifocali che ci consentono di eliminare i difetti visivi sia per la miopia, l’astigmatismo, l’ipermetropia e la presbiopia.

Ci può far comprendere meglio in cosa consistono i trattamenti laser?

Sostanzialmente essi sono tre : il PRK, il FEMTO-LASIK e SMILE. Il PRK (Photo Refractive Keratectomy) è una procedura eseguita mediante utilizzo di laser che consente un’ablazione del tessuto corneale al fine di variarne la curvatura. La durata del laser è complessivamente di pochi minuti. Il FEMTO-LASIK: è il laser in situ keratomileusis con laser a femto secodi, ed è una procedura che consiste nell’ablazione del tessuto corneale previa creazione di un lembo che alla fine del trattamento verrà riposiinato. Lo SMILE ( Small Incision Lenticule Extraction) è una tecnica innovativa che permette al laser a femto-secondi di incidere e creare un lenticolo di forma, spessore e diametro intracorneale senza che sia necessario la creazione di un’apertura o lembop corneale come le precedenti tecniche.

Il sistema laser, quindi è sempre realizzabile per la cura di tali difetti?

Non sempre, laddove il laser non può essere realizzabile si può ricorrere ai Lenta ICL fachica: una lente intraoculare che si aggiunge davanti al cristallino naturale. È come se rimpicciolissimo la lente dell’occhiale e la mettessimo dentro l’occhio.

È una nuova tecnologia che ci consente di risponde alle esigenze di quei soggetti “inoperabili” con il laser e, quindi, soddisfare un numero maggiore di pazienti, con ottimi risultati. Questa procedura è consigliata a tutte le età, compatibilmente con assenza imminente o prossima di cataratta. In quel caso è conveniente rimuovere il cristallino opacizzato o in via di opacizzazione e sostituirlo con un cristallino artificiale.

Per quanto riguarda l’utilizzo dei cristallini artificiali, invece, che ci dice Dottor Randazzo?

Con lo sviluppo della tecnologia e con lo stile di vita sempre più dinamico si ricorre all’esigenza di vedere bene in tutte le distanze a qualsiasi età. Per questo ci vengono in aiuto dei particolari cristallini artificiali di nuova generazione. Dipende il caso e dipende l’occhio esaminato si può scegliere tra:

Lente torica: lente intraoculare (IOL) che viene impiantata dopo rimozione del cristallino naturale (dopo la tecnica di facoemulsificazione, la stessa che si utilizza per l’intervento di cataratta) e che quindi lo sostituisce. Ha la funzione di correggere miopia o ipermetropia ed astigmatismo.

Lente multifocale: lente intraoculari di nuova generazione che permetta una visione nitida da lontano e da vicino, rendendo il soggetto quanto più indipendente possibile dall’occhiale. Utilizzati, quindi, per la correzione di miopia, ipermetropia, astigmatismo (nella versione torica multifocale) e presbiopia.

Ogni tecnica descritta è volta alla correzione dei difetti refrattivi, ma ognuna di essa, ha dei criteri di esclusione che si valutano al momento della visita pre- operatoria.

Concludiamo il nostro incontro con il Dott. Antonio Randazzo, ringraziandolo per averci resi edotti sulle nuove tecniche utilizzate in oculistica. In particolare per averci chiarito che esistono metodiche di chirurgia refrattiva  come il laser della lente ICL, rispondendo sempre più alle esigenze di quei pazienti  che prima non riuscivano a togliere il difetto visivo della miopia  perché troppo alta o perché incompatibili mentre oggi, hanno l’opportunità di curare la propria imperfezione visiva rimanendo in loco ed affidandosi a professionisti preparati come il dottor Randazzo.

 

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