Enrico Maccarrone, un 18 enne studente di un gruppo di destra (Spazio libero Cervantes) è stato aggredito e colpito con calci e pugni da almeno una ventina (qualcuno ipotizza forse 30) di appartenenti a centri antagonisti di sinistra davanti l’istituto scolastico De Felice di Catania mentre distribuiva volantini sul corteo promosso per domani per la Festa del Tricolore. La vittima, medicata nel pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi, ha riportato la frattura dello zigomo e danni a occhi e orecchie giudicati guaribili in 40 giorni. Sull’episodio indaga la Digos della Questura.
Il sindaco di Catania Salvo Pogliese in una nota esprime “profonda indignazione e amarezza” per l’aggressione avvenuta nei confronti dello studente di un gruppo di destra. “Mi auguro – dice – che si tratti di un fatto isolato e che non si ripetano atti di questo tipo che rischiano innescare pericolosissime escalation. Chi ha ordito e messo in atto l’azione criminale si è assunto una grave responsabilità e spero che gli inquirenti individuano i colpevoli di questo penoso episodio, tanto più grave perché avvenuto nei pressi di un istituto scolastico”. “Sono fatti che vanno condannati e ripudiati – ha aggiunto – perché alla violenza si deve sempre anteporre il rispettoso confronto delle idee e del dialogo. Evidentemente qualcuno è rimasto fermo a metodi e sistemi di azione politica che speravamo fossero stati per sempre cancellati”.
Non riportiamo altri commenti politici, se non quello di Pogliese espresso in qualità di sindaco della città. Certo essere costretti ad assistere quasi impotenti a un imbarbarimento dello scontro politico a livelli che si pensavano sepolti per sempre dopo gli anni ’70 preoccupa non poco. Certamente si sarà dato del “fascista” al ragazzino e dimostrarlo con venti o addirittura trenta finti pacifisti accaniti contro lui solo non aiuta nessuno. Nemmeno chi nel pacifismo, quello vero, crede come noi.