Nel disastro aereo di stamane in Etiopia è rimasto vittima anche l’assessore regionale ai Beni culturali della Regione Siciliana, professore Sebastiano Tusa. Sono 149 i passeggeri, dei quali otto italiani, deceduti nello schianto con gli otto membri d’equipaggio. Il velivolo, un Boeing 737 dell’Ethiopian Airlines è precipitato dopo il decollo da Addis Abeba mentre era diretto a Nairobi. Il pilota del volo aveva comunicato difficoltà e chiesto il permesso di tornare indietro subito dopo il decollo: il pilota aveva avuto l’autorizzazione a rientrare nello scalo di Addis Abeba ma, evidentemente, i problemi (ancora non accertati, il Boeing 737-8 MAX, era un aereo nuovo, consegnato alla Ethiopian Airlines a metà novembre) evidentemente non erano di lieve entità, ed è precipitato alle 8.44 locali, 6 minuti dopo il decollo nei pressi della località di Bishoftud, a ottanta chilometri a sud della capitale etiope. Con il professore Tusa viaggiavano anche tre volontari (due uomini e una donna) appartenenti a una onlus di Bergamo diretti a Nairobi per la quarta sessione dell’assemblea dell’Onu sull’ambiente (Unea-4), che si apre domani. Costernazione per le vittime e per il professore Sebastiano Tusa, 67 anni, conosciuto non solo in ambito politico (Sovrintendente del Mare della Regione Siciliana, dall’11 aprile 2018 e assessore ai Beni Culturali) ma anche nel mondo accademico infatti dagli anni 2000 è stato docente di Archeologia Marina nel corso di laurea triennale in Biologia Marina, con sede a Trapani, dell’Università degli Studi di Palermo, docente di Paletnologia all’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, docente a alla Scuola di Lettere e Beni culturali dell’università degli studi di Bologna, Docente all’Università Philipps di Morburgo (Germania). Era apprezzato per le sue doti umane. Figlio del famoso archeologo Vincenzo Tusa, laureato in Paletnologia, già dirigente della Regione Siciliana, negli anni novanta è responsabile della sezione archeologica del Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro. Nel 2003 durante scavi da lui diretti a Pantelleria vengono trovati tre ritratti imperiali romani. Nel 2004 è nominato come primo Sovrintendente del Mare da parte dell’assessorato dei Beni culturali della Regione Siciliana, ha organizzato missioni archeologiche in Italia, Pakistan, Iran e Iraq. Nel 2005 ha guidato gli scavi a Mozia, riportando alla luce, sulla strada sommersa che conduce all’isola, delle strutture identificabili come banchine. Nel 2008 ha realizzato un film documentario con Folco Quilici sulla preistoria mediterranea a Pantelleria. Gli scavi da lui promossi, e condotti sul campo da Fabrizio Nicoletti e Maurizio Cattani, hanno anche confermato il ruolo di Pantelleria come “crocevia per i mercanti” in epoca antichissima.