di Luigi Asero
Certamente è troppo presto per stabilire le cause del disastro aereo in Etiopia accaduto nella mattinata di domenica e costato la vita a 157 persone, fra cui otto italiani. Però suscita non poco allarme il fatto che pur essendo un aereo nuovissimo, la cui prima uscita ufficiale risale al 2017, è già costato la vita a 346 persone in due disastri aerei. Il 28 ottobre 2018 infatti un modello identico della compagnia indonesiana Lion Air precipitò trascinando con sé 189 persone, ieri un altro velivolo -questa volta della Ethiopian Airlines- è precipitato uccidendo 157 persone. Intanto i punti in comune fra i due incidenti. Stesso modello e versione di velivolo, entrambi in volo da pochissimi mesi, quello precipitato ieri appena dal mese di novembre, entrambi precipitati pochi minuti dopo il decollo (13 minuti quello della Lion Air e 6 minuti quello di ieri della Ethiopian Airlines), in entrambi i casi i comandanti hanno fatto in tempo a segnalare avaria non meglio definita con tendenza improvvisa a cadere giù in picchiata.
DIFFERENZE – Il Boeing 737 Max 8 si differenzia dai precedenti Boeing 737 per alcune differenze tecniche sostanziali: intanto la posizione dei motori è spostata in avanti e più in alto rispetto ai precedenti modelli 737, questo causerebbe un diverso assetto di stabilità dei velivoli che Boeing avrebbe corretto grazie all’utilizzo di un software denominato “Angle of Attack” (angolo d’attacco) che gestisce in autonomia la quota del velivolo. Queste modifiche tecniche hanno consentito a Boeing di fornire un aereo capace di risparmiare fino al 20% di carburante rispetto agli altri modelli esistenti, sbaragliando la concorrenza e creando non pochi problemi anche al consorzio dell’altro gigante dei cieli costruttore dell’AirBus A320. Infatti Boeing ha in portafoglio ordini per altri 4.500 737 Max 8 da consegnare nel prossimo biennio.
L’EVOLUZIONE DEL PROGETTO – Boeing ha speso gran parte del 2011 nel valutare due diversi diametri del turbofan CFM International LEAP-1B: 168 cm o 173 cm; entrambi comporterebbero cambiamenti al carrello di atterraggio per mantenere i 43 cm di distanza fra motore e suolo. L’amministratore delegato di Boeing Commercial Airplanes, Jim Albaugh, affermò che il motore più grande consuma meno carburante ma produce più resistenza e pesa di più, e occorrerebbero ulteriori, estesi cambiamenti alla cellula dell’aereo.
Entrambi i diametri delle ventole sono un incremento rispetto ai 157 cm del CFM56-7B montato sul Boeing 737 Next Generation. Nel novembre 2011, la Boeing ha annunciato la scelta del motore dal diametro di 173 cm (più grande). A causa della maggior larghezza del motore il carrello di atterraggio è stato allungato di 15–20 cm per mantenere la distanza motore-suolo. La configurazione definitiva del 737 MAX è stata svelata a fine 2013 e ha comportato un’ulteriore modifica al diametro della ventola, portandolo a 176 cm. Il diametro più grande della ventola è stato compensato con un più piccolo “core” del motore, in precedenza identificato come una criticità al design prima della configurazione finale pianificata per metà del 2013.
La prima modifica è l’utilizzo dei più grandi ed efficienti motori CFM International LEAP-1B. Anche l’avionica è stata leggermente modificata. Il primo volo per un 737 MAX (MAX 8, immatricolato N8701Q e chiamato “Spirit of Renton”) è stato effettuato il 29 gennaio 2016.
OGGI – Adesso molte cose potrebbero cambiare e se è troppo presto per decidere che il modello in questione sia altamente pericoloso è evidente come la paura serpeggi comunque nel mondo aeronautico. Non a caso le autorità di Etiopia, Indonesia e Cina hanno stamane deciso che le compagnie che possiedono questi velivoli dovranno, per adesso, lasciarli negli hangar in attesa di definire le cause del nuovo incidente di ieri.
Sono già un centinaio nel mondo le compagnie che ne hanno ordinato un cospicuo numero di esemplari, di cui una parte già operativi. si va dall’American Airlines, United e Southwest negli USA alla Air China e Lion Air in Asia, come Air Canada nel nord America fino ai primi tre di venti ordinati dalla nuova compagnia Air Italy.
L’EASA (Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea) afferma, probabilmente a ragione, che sia troppo presto per fornire indicazione alle compagnie europee e che sta “monitorando” con grande attenzione la situazione; intanto in Etiopia si sono recati esperti di molte delle nazioni coinvolte insieme a personale dell’Autorità per la Sicurezza Aerea degli USA e un esperto anche della Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo (Ansv) per l’Italia.
Ironia della sorte, la scatola nera del velivolo è stata recuperata, ma anch’essa sarebbe parzialmente danneggiata dal terribile schianto che ha distrutto l’aereo ieri quasi disintegrandolo (segno forse che sarebbe precipitato proprio in picchiata) e non è pertanto sicuro che se ne possano ricavare elementi sostanziali al fine di determinare le cause. Intanto l’indice è puntato sui nuovissimi 737 Max 8 e sarà difficile dimenticare quanto accaduto.
Nota: in foto un Boeing 737 MAX 8 in flotta alla compagnia USA Southwest
Aggiornamento 12/03/2019 – ENAC: stop da oggi ai voli in attesa di informazioni precise