I due atleti tagliano insieme il traguardo di via Sant’Anna a coronamento di un lungo “viaggio”
di 43 km che segna il successo dell’evento in netta crescita nel corso delle sue undici edizioni
dando senso al valore dell’amicizia, anima centrale del trail
di Anna Studiale
Un’assolata e calda domenica di primavera ha accolto più di 300 atleti a Castelbuono provenienti dalla Sicilia ma anche dal resto della Penisola per vivere le emozioni del “Vivinatura Marathon Trail”, seconda tappa del circuito “Trail Sicilia Challenge”, una tra le competizioni più attese di questo inizio stagione. Suggestiva la partenza nella cornice medievale di piazza Castello per una gara che quest’anno, giunta alla sua undicesima edizione, ha previsto, oltre alla “classica” distanza dei 23 km, alla partenza della quale si sono presentati 135 atleti e il walk di 10 a cui hanno preso parte 85 camminatori, quella molto più impegnativa dei 43 km, che ha visto 85 partecipanti, una vera e propria maratona all’interno della incantevole cornice del Parco Regionale delle Madonie, teatro unico per quello che, già dalle previsioni degli organizzatori, Nunzio La Scuola e Dario La Martina, era già stato preannunciato come un viaggio difficile e con notevoli difficoltà tecniche da superare.
Una edizione speciale anche per i due primi atleti della 43km (che dai 381 m slm ha svettato sui 1647 m slm), Pierpaolo Notaro (Termini Bike & Trail), già vincitore delle ultime tre edizioni di 23 km del “Vivinatura Trail”, e Francesco Mangano (Monti Rossi Nicolosi) che hanno condiviso non solo il loro arrivo in via Sant’Anna fermando il tempo a 4h 27’ 45’’, ma anche tutto il lungo e suggestivo “viaggio”. L’emozione di entrambi e la loro forte stretta di mano sulla linea del traguardo hanno suggellato il coronamento di un percorso che insieme hanno condiviso ed estremamente meritato per entrambi gli atleti. “E’ stata una gara fantastica rispetto alla 23 km che avevo già fatto nelle scorse edizioni; ho cercato di non andare mai in affaticamento per evitare di ridurre velocemente le risorse energetiche e per non rischiare di ritrovarmi a corto di forze alla fine. In Sicilia non si correva una 43 km da 8 anni, speravo di vincerla anche se non si può mai esserne certi un gare di questo tipo”, afferma Notaro pochi istanti dopo il suo arrivo aggiungendo inoltre, “posso dire di aver vissuto un vero trail, un viaggio in cui non ti rendi più conto dello scorrere del tempo; stasera a casa mi porto una grande soddisfazione, mia prima vittoria in una 43 km e trovo che la presenza di Francesco Mangano sia stata fondamentale, lo sport unisce e crea vincoli di amicizia, questo deve essere il messaggio fondamentale da far passare ”.
Alle sue parole si uniscono quelle di Francesco Mangano: “Si è trattato di una gara molto bella, molto tecnica e mi è piaciuto tanto incontrare un po’ tutte le condizioni atmosferiche, tutte le stagioni, dalla neve alla primavera fino ad arrivare al caldo estivo. Con Pierpaolo ci siamo divertiti tanto, ci siamo aiutati a vicenda e abbiamo sempre saputo che saremmo arrivati insieme al traguardo finale. Posso dire che in quattro ore con lui sia nato un legame speciale, questo è il regalo che mi porto a casa da questa maratona, a prescindere dalla vittoria”. Al terzo posto l’ottimo Giuseppe Pillitteri (Panormus Mtb e Trail) che ha fermato il tempo a 4h 33’ 48’’.
Il podio femminile della 42 km è andato, invece a Giorgia Pecoraro (Panormus Mtb & Trail) che ha tagliato per prima il traguardo dopo 5h38’58’’ di gara seguita da Lucia Modica (Eloro Running) e Lara La Pera (Marathon Misilmeri) attardate di quasi mezzora dalla prima.
Sul fronte della 23 km (il cui percorso di gara ha avuto la punta massima di altitudine pari a 1244 m slm) il primo posto quest’anno è di un giovane venticinquenne, Francesco Terranova (Special Biker Elios Code) che in 2h15’57’’ si è aggiudicato il primo successo a Castelbuono, “E’ la mia prima vittoria qui a Castelbuono, provengo dal ciclismo ma ho preferito in questi ultimi tempi fare anche un po’ di trail per cercare nuove emozioni, nuovi imput. Si è trattata della gara più difficile tra quelle a cui ho preso parte soprattutto per via delle salite molto impegnative presenti lungo il percorso e che hanno dato un decisivo contributo a fare la differenza e a permettermi di arrivare per primo al traguardo”.
Secondo posto a Filippo Porto (Pol. Pegaso Athletic) ad un minuto dal primo mentre con un distacco di 7’ è arrivato Giovanni Fascella (GS Eleutero Misilmeri).
Sul fronte femminile il podio della 23 km è andato a tre atlete ultramaratonete lombarde: Federica Vernò (Marciacaratesi), giunta in via Sant’Anna con un tempo di 3h03’45’’ alla quale si sono succedute Monica Casiraghi e Laura Cazzaniga (entrambe della Bergamo Stars) con un distacco rispettivo di 1’e 2’ dalla prima.
Parte attiva all’interno dell’organizzazione anche il “Gruppo Atletico Polisportivo Castelbuonese” che ha incluso la gara tra gli eventi presenti nel progetto europeo START che riguarda l’inclusione dei soggetti socialmente svantaggiati che sono stati attivamente coinvolti nell’organizzazione della gara.
Molto soddisfatto oltre che emozionato Nunzio La Scuola: “Sono contento di questa undicesima edizione, tutto è proceduto secondo le mie previsioni ed aspettative, gli atleti sono stati soddisfatti per il nostro lavoro abbastanza certosino svolto per segnare accuratamente i sentieri oltre alle bellezze paesaggistiche che abbiamo offerto lungo il percorso delle due gare. Si è trattata di una giornata per me molto emozionante, abbiamo avuto più di 300 partecipanti, mai come prima. Posso dire che la 43 km di quest’anno ha segnato il Vivinatura Marathon Trail facendo decisamente la differenza rispetto alle passate edizioni”.
Importante apporto per il sereno svolgimento della manifestazione l’opera dei tanti volontari che con serietà ed impegno hanno dato il loro apporto per la sicurezza della gara, un ruolo non marginale in un evento di una notevole portata e che da un contribuito importante per il turismo e la conoscenza del patrimonio boschivo del “Parco delle Madonie” oltre che una importante opera di sensibilizzazione verso la sua salvaguardia. Non meno importante, inoltre, il valore dell’amicizia che in uno sport come il trail rappresenta ancora oggi la sua anima vitale.