[Adnkronos]
In Libia si combatte e gli scontri a sud di Tripoli e a Jufra, tra le forze dell’Esercito nazionale libico e le forze anti-Haftar, sono in aumento. Lo dicono all’AdnKronos fonti informate a Tripoli, che parlano “di un’escalation in queste ore delle operazioni militari: a dispetto degli appelli e delle pressioni della comunità internazionale, Haftar va avanti”.
Le stesse fonti smentiscono le notizie secondo cui gli uomini fedeli al generale della Cirenaica sarebbero rientrati nell’aeroporto internazionale di Tripoli, che “da 20 ore è tornato sotto il controllo delle forze del governo di accordo nazionale”, e prevedono che le prossime ore saranno decisive.
ONU – Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha chiesto alle forze dell’Esercito nazionale libico di “fermare tutti i movimenti militari“, ha detto l’ambasciatore tedesco all’Onu, Christoph Heusgen, presidente di turno per il mese di aprile del Consiglio; che chiede “a tutte le forze di bloccare l’escalation e di fermare le attività militari”. Perché, ha concluso Heusgen, “non ci può essere una soluzione militare al conflitto”.
Nel frattempo il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres avrebbe proposto a Serraj e Haftar un incontro a Ginevra per fermare l’escalation militare; incontro al quale, riferiscono fonti informate all’AdnKronos, il generale avrebbe acconsentito, rifiutando però la richiesta di fermare l’operazione per la ‘liberazione’ di Tripoli.
La conferenza nazionale prevista per metà aprile in Libia, informa l’inviato Onu Salamé, resta ancora in programma nonostante l’assalto lanciato dal generale Haftar: “Siamo determinati ad organizzare” questa conferenza interlibica “nella data prevista”, ovvero dal 14 al 16 aprile, “a meno che circostanze rilevanti non ci impediscano di farlo”.
CONTE – Sulla crisi libica, Conte ha avuto una conversazione telefonica con Guterres. Il presidente del Consiglio, riferisce una nota di palazzo Chigi, ha espresso la sua preoccupazione per gli ultimi sviluppi in Libia e ha ribadito il forte sostegno italiano al processo di transizione politica guidato dalle Nazioni Unite, considerato il percorso più efficace e sostenibile per giungere alla definitiva pacificazione e stabilizzazione del Paese a beneficio dell’intero popolo libico.
SALVINI – “La situazione in Libia sicuramente preoccupa” ha detto anche il vicepremier e ministro dell’Interno Salvini. “La stiamo seguendo ora per ora perché l’ultima cosa di cui c’è bisogno è una soluzione armata. E un conflitto che va risolto con il dialogo”.