Lo scorso 4 aprile gli alunni della classe V della Scuola Primaria di Motta Camastra, relativamente al compito di realtà, si sono recati a visitare i reperti più antichi del proprio Comune, cioè la “chiesa dell’Annunziata”, la “chiesa Madre”, “ i ruderi del castello” e l’ “antico frantoio” adibito a museo dal Dott. Gaetano Consalvo dell’Istituto della Cultura Siciliana di cui è presidente della sede di Motta Camastra. Tutto ciò trova la sua motivazione nella necessità che ogni comunità avverte di recuperare la propria identità, attraverso lo studio e la conoscenza delle proprie radici e tradizioni.
L’obiettivo, che la scuola si propone, è quello di conservare e, là dove è necessario, recuperare l’ identità culturale nella e della nostra comunità.
L’evolversi della società ha determinato la dispersione del patrimonio storico, culturale, artistico ed ambientale del nostro territorio, ma attraverso la sua conoscenza e con lo studio delle radici e delle tradizioni locali, ci si propone di stimolare nei nostri alunni il senso di appartenenza alla comunità di origine, nonché un interesse costruttivo e positivo per i beni ed i servizi comuni ed il rispetto del proprio territorio. Solo suscitando, sin da piccoli, tali sentimenti potremo avere una comunità attiva, collaborativa e consapevole. Siamo certi che questo percorso possa contribuire, in modo determinante, a favorire la crescita delle capacità umane ed intellettuali dei nostri alunni. La scuola mira ad educare le nuove generazioni al recupero delle proprie radici e, nel contempo, li rende capaci di comprendere e di interagire con le differenze e le diversità.
Per questo motivo, la conoscenza delle realtà naturalistiche–archeologiche, artistiche e socio–culturali del territorio di Motta Camastra, rappresenta un momento importante per i giovani, in quanto si “ riappropriano” del proprio passato, attraverso la ricostruzione storica dei momenti che ne hanno segnato il divenire nel tempo.
La scolaresca di V, guidata con entusiasmo dal Dott. Gaetano Consalvo che si è vestito da cicerone del momento, ha ammirato i reperti custoditi presso il summenzionato frantoio-museo.
In questo luogo “suggestivo” vengono ben conservati dei pupi siciliani che, manovrati un tempo dai “pupari di piazza”, rievocano le vicende degli antichi poemi cavallereschi, ma in realtà ricordano il modo di vivere e di pensare siciliano.
Quest’anno a scuola sono stati invitati alcuni nonni che, con molta commozione e fervore, ci hanno ricordato antichi detti, proverbi e storie appartenenti alla cultura del paese che gli allievi, sotto la guida degli insegnanti, si apprestano a trascrivere in un opuscolo che sarà il prodotto del già citato compito di realtà.
Su Motta Camastra, c’è ancora tanto da scrivere, dalle celebrazioni di feste antiche a quelle recenti, pagane e religiose. Da non tralasciare le prelibatezze culinarie, praticate dalle donne “mottesi”, che, con le loro gustose pietanze, dilettano, i palati dei turisti, anche quelli più esigenti. Esse hanno fatto della loro abilità un lavoro redditizio finalizzato anche alla condivisione e socializzazione.
Rosita Romano
GALLERIA FOTOGRAFICA DELLA VISITA ALL’ANTICO FRANTOIO DI MOTTA CAMASTRA
ALCUNI MOMENTI DELL’INCONTRO CON I BAMBINI, LE SPIEGAZIONI DEL PRESIDENTE DELLA SEDE DI MOTTA CAMASTRA DELL’ISTITUTO PER LA CULTURA SICILIANA, DR. GAETANO CONSALVO