CANICATTI’ 3° MEMORIAL PODISTICO “CLAUDIO GIUDICE”
5ª PROVA DEL GRAND PRIX REGIONALE DI CORSA 2019
Il diario della corsa
di Remigio Di Benedetto
Sono da poco passate le 9 e lungo il Viale della Vittoria di Canicattì c’è un brulicare di podisti in “fase di riscaldamento”. Mentre corriamo per riscaldare i nostri muscoli facciamo anche “salotto”; gli argomenti non mancano. C’è ancora lo strascico ai commenti dell’ultima gara di Grand Prix a Bagheria, dove c’è stata la “doccia” gratis per tutti, si parla poi del percorso che affronteremo oggi e che da molti è definito “facile”, si commentano anche i “contenuti” del pacco gara che abbiamo ricevuto in anticipo (voto per molti, 6). Insomma c’è di tutto e di più di cui parlare, ma oggi abbiamo aggiunto un argomento: “l’ansia da prestazione”, sembra uno scherzo ma non lo è, l’abbiamo in tanti! C’è l’ansia da prestazione quando si affronta un esame, c’è quella dei maschietti che non vogliono “sfigurare” con una femminuccia, e c’è quella per gli sportivi che alla vigilia di una grande competizione sono in ansia pensando al risultato che potranno ottenere. Oggi qui a Canicattì non siamo né alle Olimpiadi e né ai Mondiali, ma l’ansia pervade moltissimi podisti. C’è però una cura eccellente per questo tipo d’ansia e arriva alle 10 in punto: il colpo di pistola che dà il via alla gara, un poco insonorizzato ma efficacissimo: dopo 100 metri o anche meno, siamo talmente impegnati a “faticare” che l’ansia è già passata a tutti.
Lasciato il gonfiabile e i tappetini non ricamati ma magici della Mysdam alle nostre spalle, siamo lungo il Viale della Vittoria, un nome dal quale tutti i podisti vorrebbero trarre dei buoni auspici, ma toccherà solo a due in senso assoluto, una donna e un uomo. Al solito io sono “a caccia” di un compagno o meglio ancora di una compagna che mi aiutino a mantenere un buon “ritmo gara”. La strada è molto larga, c’è spazio abbondante e visibilità ottima anche verso le prime posizioni del gruppo. Vedo Giulio Caniglia (ASD Atletica Sicilia) qualche metro avanti a me, ma di questi tempi (e anche di quelli passati) ha un passo di una decina di secondi più veloce del mio, troppo. Poco più avanti vedo la mia “ancora di salvezza”, la Saitta una “Santa donna” (ASD Monti Rossi Nicolosi) che fa proprio al caso mio. Nella fase iniziale della gara si sta “esibendo” come sempre, in una “partenza sparata”, ma sono sicuro che tra poco rallenterà e procederà a un passo più moderato. Ed è proprio cosi, dopo il primo giro di boa siamo fianco a fianco. La strada è in leggera discesa e procediamo senza difficoltà, anzi mi sembra che Santa rallenti troppo. A questo punto Mika Iwaguchi (ASD Fiamma S. Gregorio) che ci ha fatto finora “compagnia”, si lancia lungo la discesa. Io incautamente cedo al fascino orientale degli occhi a mandorla di Mika e le vado dietro abbandonando la “Santa di Biancavilla”. Nel mentre incrociamo in risalita il gruppo di testa dove a condurre la gara c’è una splendida ragazza Burundiana, Elvanie Nimbona, (Caivano Runners), “scortata” da quattro maschietti. Siamo al secondo giro e fatico non poco a stare dietro alla mia guida made in Japan. Ma è al terzo giro che entro decisamente in crisi. Il mio Garmin” fa il suo dovere e dopo avermi segnalato un 4° km, complice la discesa, corso in 4’10” mi segnala che al 6° sono a 4’21” e al 7° con la salitella siamo a un “tragico” 4’48”. Naturalmente Mika è ormai lontana, mentre la Santa della quale non ho avuto fiducia, lentamente mi sta riagganciando. Capisco che al cedimento fisico non deve seguire quello mentale e conservo la calma: sono in testa agli “SM65” e il più immediato inseguitore, l’amico Salvatore Cammarata (ASD Atletica Sicilia), è a distanza di sicurezza. Sono al 9° km:, nel breve tratto in salita Santa mi agguanta e mi incita a reagire, lei mi supera con decisione e anche io ho un sussulto di reazione. Siamo al penultimo giro di boa dove tutti “rubiamo” un poco sul tracciato e inizia la discesa che mi aiuta a riprendere il fiato per il 10° e ultimo chilometro. Santa non è lontana, forse una decina di secondi, provo a starle dietro ma mi prende ancora qualche metro. Prima dell’ultima boa vedo la mia compagna di società Mika Iwaguchi, già in risalita con una spinta straordinaria. Finalmente anche per me c’è l’ultimissima boa, (qua non si può rubare), mancano 150m, ho la forza di produrmi quasi in uno sprint, sono sotto il gonfiabile e sopra i tappetini che raccolgono il segnale del mio microchip, è finita.
Da quasi 10 minuti Nimbona Elvanie, il bellissimo “chicco di caffè” in gara, si è aggiudicata la corsa al femminile con un infinito vantaggio su Maria Grazia Bilello (ASD Universitas PA), mentre Dario Longo (ASD Amatori Regalbuto), uno dei “ragazzi della scorta” di Elvanie, ha regolato tutti i maschietti in gara. Ma lo spettacolo di questo Memorial non termina qui: Giuseppe Marcellino la “voce” della corsa, annuncia l’arrivo di Elena Sciuto (ASD Ortigia Marcia), prima sulla distanza ridotta degli 8 km per le donne over 60 e gli uomini over 75 a loro volta regolati da Antonino Piscitello (ASD Universitas PA). L’annuncio doveroso anche per l’arrivo dei due splendidi over 85, Francesco De Trovato (ASD Marathon Altofonte) e Antonino Macaluso (ASD Sportamatori Partinico).
Ma l’applauso più grande scatta quando dopo 1 ora e 17 minuti che non è un tempo da record, giunge sotto il gonfiabile Adalgisa Maria Terranova (ASD Freecycles Crew) con un bellissimo “pancione” già al sesto mese di gravidanza, questo si è un record!
La premiazione chiude la giornata con l’assegnazione di piatti in ceramica che consentiranno ai migliori di completare nel futuro prossimo un “bel servizio da 6 o da 12” a seconda dei casi.
Ringraziamo tutta l’organizzazione per la bella giornata trascorsa; c’è stata anche la necessità di assistenza medica per qualche podista ed è stata perfetta.
L’appuntamento per gli “amanti” del Grand Prix è tra due settimane a San Giorgio di Gioiosa Marea, paese natale di Annarita Sidoti, dove ricorderemo la grande marciatrice.