Bilderberg: il “balletto” riservato dei poteri forti

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di Salvo Barbagallo

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Bilderberg: sono trascorsi decenni dalla sua fondazione, nei primi anni Cinquanta nato per iniziativa del banchiere statunitense David Rockefeller. Si era in piena “guerra fredda” e l’antiamericanismo era un fantasma che si aggirava a livello mondiale. Dalla data del primo incontro tenuto dal 29 al 31 maggio 1954 a Oosterbeek, Paesi Bassi, le teorie del “complottismo” hanno animato spesso le prime pagine dei giornali e arricchito le biblioteche con libri più o meno interessanti. L’alone di mistero che è costantemente aleggiato sui meeting periodici è derivato principalmente dall’estrema “riservatezza” che ha caratterizzato le riunioni del Gruppo e dalla partecipazione di personaggi di spicco della politica, dell’economia e dell’informazione. Una riservatezza nei contenuti delle tematiche affrontate che ha sfiorato il termine “segretezza” dei lavori. Tutto alla luce del sole – compresi i nomi dei partecipanti alle assisi – ma nulla riguardante le “conclusioni” o le eventuali e presunte direttive che dai vari meeting si sono, poi, spalmate sulle realtà quotidiane dei Paesi che i singoli personaggi hanno rappresentato. Alla fine, al Bilderberg viene affibbiata una etichetta che dice tanto o niente, a secondo dei punti di vista: il tink tank dei “poteri forti”. Una “etichetta” che, a nostro avviso, avrebbe potuto essere piuttosto significativa qualora questi “poteri forti” avessero mantenuto negli anni una loro specificità, ma che nelle riscontrabili (?) attuali trasversalità, nelle convergenze e nelle contrapposizioni all’interno dei cosiddetti “poteri forti” che si sono via via determinate, perdono d’identità nelle continue trasformazioni. Come dire: quali “poteri forti” dominano oggi le collettività “globali”? Un interrogativo al quale, consequenzialmente, segue una domanda: c’è un “potere” più forte che sovrasta ogni cosa?

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In questo quadro disarmante inevitabile chiedersi quale “finalità” e “valenza” possa avere al meeting del Bilderberg in corso a Montreux la presenza di tre figure “nazionali” come Matteo Renzi, Lilly Gruber e Stefano Feltri fra i 125 esponenti d’alto spessore della finanza, della politica e dell’industria? Possono considerarsi “strumenti” di un “disegno” del quale sono elementi più o meno consapevoli?

Giulia Giacobini fa notare nel suo articolo “Cos’è il Bilderberg” che il Gruppo è stato accusato tra l’altro di voler ridurre sempre di più la sovranità degli Stati (sarebbe l’ultima reincarnazione di un’oligarchia che gestisce le sorti dell’umanità), di avere intenzione di sottomettere i poveri fino a renderli schiavi e di aumentare i conflitti (…). In verità (si dice…) “dove c’è fumo c’è anche arrosto”, ma la cosa grave che al di là del “fumo” non si intravede nulla.

Domani sera questo 67° meeting chiuderà i battenti, il mondo esterno all’albergo in Svizzera dove è stato ospitato quest’ultimo incontro chiuderà i battenti non conoscerà cosa è stato discusso nelle grandi e piccole stanze e nelle riunioni allargate o ristrette che si sono tenute.

Renzi, Gruber e Feltri avranno acquisito soltanto diffidenza nei loro confronti, non certo “rispetto” per questa loro performance al di là delle Alpi. Una performance di sicuro diversa da quella di coloro (italiani) che li hanno preceduti.

Elenco dei partecipanti italiani agli incontri del gruppo Bilderberg dal 2000 ad oggi

2000, Bruxelles, Belgio

Giovanni Agnelli, Umberto Agnelli, Paolo Fresco (Gruppo Fiat – non servono presentazioni)
Ambrosetti Alfredo (Gruppo Ambrosetti – aveva partecipato anche nel 1994 e nel 1986 pare fosse anche tra gli organizzatori. Cit. dal loro sito: The European House Ambrosetti è un Gruppo professionale fondato nel 1965 che ha progressivamente sviluppato numerose attività in Italia, in Europa e nel mondo)
Franco Barnabè (banchiere, dirigente pubblico e privato – ENI, Telecom. L’anno prima era stato nominato da D’Alema rappresentate speciale del governo italiano per la ricostruzione del Kosovo)
Tommaso Padoa-Schioppa (Ministro delle Finanze nel Governo Prodi, dirigente del Fondo Monetario Internazionale, ha contribuito alla creazione della moneta unica, europeista convinto, morto nel 2010)
Gianni Riotta (noto giornalista italiano naturalizzato USA, redattore de La Stampa, Corriere della Sera, già Direttore TG1 e Sole 24 Ore, ora membro della Commissione Europea per la lotta alle FAKE NEWS autore egli stesso di fake news clamorose come quella dei cellulari sequestrati dalla polizia russa e dei troll dell’ambasciata)
Renato Ruggiero (Ministro Affari Esteri dal 2001 al 2002, in precedenza Ministro del Commercio e Direttore dell’Organizzazione Mondiale del Commercio)
Giulio Tremonti (l’anno dopo Ministro delle Finanze)

2001, Stenungsund, Svezia

Franco Bernabè (vedi 2000)
Mario Draghi (al tempo invitato in qualità di Presidente del Comitato economico e finanziario della UE, solo dopo diventerà ‘Mario Draghi’)
Gian Maria Gros-Pietro (Presidente del Consiglio di Amministrazione Intesa Sanpaolo e membro del Consiglio di Amministrazione dell’Università LUISS di Roma, al tempo aveva appena guidato la liquidazione dell’IRI ed era stato invitato in qualità di dirigente dell’ENI)
Mario Monti (in quell’anno ancora uno sconosciuto per il grande pubblico, non era altri che il Commissario europeo per la concorrenza)
Tommaso Padoa-Schioppa (vedi 2000)
Gianni Riotta (vedi 2000)

2002, Chantilly, Virginia, USA

Mario Draghi (vedi 2001)
Tommaso Padoa-Schioppa (vedi 2000 e 2001)

2003, Versailles, Francia

Alfredo Ambrosetti (vedi 2000)
Rodolfo De Benedetti (primogenito di Carlo De Benedetti, invitato formalmente in qualità di dirigente gruppo CIR, siede però anche nel consiglio di amministrazione del gruppo editoriale GEDI)
Franco Bernabè (vedi 2000 e 2001)
Mario Draghi (vedi 2001 e 2002)
Mario Monti (vedi 2001)
Marco Panara (giornalista de ‘La Repubblica’)
Tommaso Padoa-Schioppa (vedi 2000, 2001 e 2002)
Corrado Passera (al tempo dell’invito un banchiere, dirigeva Banca Intesa, poi diventerà Ministro dello Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti nel Governo Monti)
Roberto Poli (fino al 1998 professore di finanza aziendale all’Università del Sacro Cuore di Milano, nel 2002 nel Governo Berlusconi viene nominato Presidente dell’ENI. Attualmente è presidente, membro del consiglio di amministrazione o consigliere di una decina di attività tra cui Fininvest, Mondadori, Ospedale San Raffaele, Assonime. Cavaliere del lavoro dal 2008).
Paolo Scaroni (banchiere, dirigente sportivo, al tempo invitato come amministratore delegato Enel)

2004, Stresa, Italia (conferenza del 50.mo anniversario)

Alfredo Ambrosetti (vedi 2000 e 2003)
Rodolfo De Benedetti (vedi 2003)
Franco Bernabè (vedi 2000, 2001 e 2003)
Ferruccio De Bortoli (giornalista al tempo Direttore del Corriere della Sera. Poi Direttore del Sole 24 Ore, attualmente Presidente della casa editrice Longanesi)
Lucio Caracciolo (giornalista, accademico, politologo. Ha fondato la rivista Limes ed è membro del comitato scientifico della Fondazione Italia USA)
Mario Draghi (vedi 2001, 2002 e 2003)
Gabriele Galatieri di Genola (dirigente d’azienda, attualmente presidente di Assicurazioni Generali e Istituto Italiano di Tecnologia, in precedenza dirigente di Mediobanca e Telecom Italia. Ricopre un’altra decina di cariche come consigliere o membro di comitato in banche, enti fiera, istituti finanziari)
Francesco Giavazzi (cattedra di politica economica all’Università Bocconi di Milano. Al tempo era anche consigliere economico alla Presidenza della Commissione Europea. E’ notoriamente sostenitore del liberismo filoamericano, della scuola di Chicago e Milton Friedman. Una volta ha dichiarato che l’unico autentico sostenitore delle sue proposte economiche in Italia fosse il partito Radicale)
Cesare Merlini (Presidente del Comitato dei Garanti dell’Istituto Affari Internazionali, editorialista per La Repubblica, ha pubblicato libri come ‘Arab Society in Revolt: The West’s Mediterranean Challenge’)
Mario Monti (vedi 2001 e 2003)
Tommaso Padoa-Schioppa (vedi 2000, 2001, 2002 e 2003)
Corrado Passera (vedi 2003)
Gianni Riotta (vedi 2000 e 2001)
Paolo Scaroni (vedi 2003)
Domenico Siniscalco (Ministro dell’Economia dal 16 luglio 2004 al 22 settembre 2005. N.B: la riunione in quell’anno si tenne dal 3 al 6 giugno 2004)
Giulio Tremonti (vedi anno 2000)
Marco Tronchetti Provera (al tempo Presidente del gruppo Pirelli e anche Telecom Italia. Ha appoggiato e finanziato la campagna elettorale di Mario Monti insieme agli Agnelli, Montezemolo e Della Valle).
Ignazio Visco (al tempo della partecipazione un economista e Direttore economico di dipartimento dell’OSCE, dal 2011 è Governatore della Banca d’Italia)

2005, Rottach-Egern, Germania

Franco Bernabè (vedi 2000, 2001, 2003 e 2004)
John Elkann (FIAT)
Mario Monti (vedi 2001, 2003 e 2004)
Tommaso Padoa-Schioppa (vedi 2000, 2001, 2002, 2003 e 2004)
Paolo Scaroni (vedi 2003 e 2004)
Domenico Siniscalco (al tempo sia Direttore Generale del Tesoro che Ministro delle Finanze)

2006, Ottawa, Canada

Franco Bernabè (vedi 2000, 2001, 2003, 2004 e 2005)
John Elkann (vedi 2005)
Mario Monti (vedi 2001, 2003, 2004 e 2005)
Tommaso Padoa-Schioppa (vedi 2000, 2001, 2002, 2003, 2004 e 2005)
Paolo Scaroni (vedi 2003, 2004 e 2005)
Giulio Tremonti (vedi anno 2000 e 2004)

2007, Istanbul, Turchia

Franco Bernabè (vedi 2000, 2001, 2003, 2004, 2005 e 2006)
John Elkann (vedi 2005 e 2006)
Mario Monti (vedi 2001, 2003, 2004, 2005 e 2006)
Tommaso Padoa-Schioppa (vedi 2000, 2001, 2002, 2003, 2004, 2005 e 2006)
Giulio Tremonti (vedi anno 2000 e 2004, 2005 e 2006)

2008, Chantilly, Virginia, USA

Franco Bernabè (vedi 2000, 2001, 2003, 2004, 2005, 2006 e 2007)
Mario Draghi (vedi 2001, 2002, 2003 e 2004)
John Elkann (vedi 2005, 2006 e 2007)
Mario Monti (vedi 2001, 2003, 2004, 2005, 2006 e 2007)
Tommaso Padoa-Schioppa (vedi 2000, 2001, 2002, 2003, 2004, 2005, 2006 e 2007)

2009, Atene, Grecia

Franco Bernabè (vedi 2000, 2001, 2003, 2004, 2005, 2006, 2007 e 2008)
Mario Draghi (vedi 2001, 2002, 2003, 2007 e 2008)
John Elkann (vedi 2005, 2006, 2007 e 2008)
Tommaso Padoa-Schioppa (vedi 2000, 2001, 2002, 2003, 2004, 2005, 2006, 2007 e 2008)
Romano Prodi (appena concluso il secondo mandato da Presidente del Consiglio)
Domenico Siniscalco (vedi 2005)
Mario Monti (vedi 2001, 2003, 2004, 2005, 2006, 2007 e 2008)

2010, Barcellona, Spagna

Franco Bernabè (vedi 2000, 2001, 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008 e 2009)
Mario Draghi (vedi 2001, 2002, 2003, 2007 2008 e 2009)
John Elkann (vedi 2005, 2006, 2007 2008 e 2009)
Tommaso Padoa-Schioppa (vedi 2000, 2001, 2002, 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008 e 2009)
Romano Prodi (vedi 2009)
Domenico Siniscalco (vedi 2005 e 2008)
Mario Monti (vedi 2001, 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008 e 2009)

2011, Saint-Moritz, Svizzera

Franco Bernabè (vedi 2000, 2001, 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009 e 2010)
John Elkann (vedi 2005, 2006, 2007, 2008, 2009 e 2010)
Mario Monti (vedi 2001, 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009 e 2010)
Paolo Scaroni (vedi 2003, 2004, 2005 e 2006)
Giulio Tremonti (vedi anno 2000 e 2004, 2005, 2006 e 2007)

2012, Chantilly, Virginia, USA

Franco Bernabè (vedi 2000, 2001, 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010 e 2011)
John Elkann (vedi 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010 e 2011)
Enrico Letta (diventerà Presidente del Consiglio l’anno dopo)
Lilly Gruber (conclusa nel 2008 l’esperienza da Parlamentare europeo è tornata al giornalismo conducendo Otto e Mezzo su La 7. In qualità di Parlamentare ha avuto l’incarico di Presidente della Delegazione per le relazioni con gli Stati del Golfo, compreso lo Yemen. Particolare che però non ha influito molto nella sua attività giornalistica dato che di quello che accade in Yemen pare se ne sia parlato pochino finora sui media)

2013, Watford, Gran Bretagna

Franco Bernabè (vedi 2000, 2001, 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011 e 2012)
Lilly Gruber (vedi 2012)
Mario Monti (vedi 2001, 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010 e 2011)
Tommaso Cucchiani Enrico (banchiere e dirigente d’azienda, in quel periodo era Consigliere delegato e CEO di Intesa Sanpaolo)
Alberto Nagel (banchiere e manager, amministratore delegato di Mediobanca)
Gianfelice Rocca (imprenditore e dirigente d’azienda, presidente del gruppo Technit e dell’Istituto clinico Humanitas. Secondo Forbes l’8.vo uomo più ricco d’Italia con un patrimonio che supera i 5mld di dollari)

2014, Copenhagen, Danimarca

Franco Bernabè (vedi 2000, 2001, 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011 e 2012)
John Elkann (vedi 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011 e 2012)
Mario Monti (vedi 2001, 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010 e 2011)
Monica Maggioni (giornalista, l’anno dopo diverrà presidente della RAI)

2015, Telf-Buchen, Austria

Franco Bernabè (vedi 2000, 2001, 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012 e 2013)
John Elkann (vedi 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012 e 2014)
Lilly Gruber (vedi 2012 e 2013)
Mario Monti (vedi 2001, 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011 e 2014)
Gianfelice Rocca (vedi 2013)

2016, Dresda, Germania

Franco Bernabè (vedi dal 2000 sempre escluso il 2002)
John Elkann (vedi 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012, 2014 e 2015)
Lilly Gruber (vedi 2012, 2013 e 2015)
Carlo Ratti (Architetto e ingegnere, Carlo Ratti insegna presso il Massachusetts Institute of Technology di Boston, USA, dove dirige il MIT Senseable City Lab)
Marta Dussù (saggista e pollitica, Viceministro degli affari esteri nel Governo Monti, N.B: invitata in qualità di Senior Director dell’Istituto Aspen)

2017, Chantilly, Virginia, USA

John Elkann (vedi 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012, 2014, 2015 e 2016)
Lilly Gruber (vedi 2012, 2013, 2015 e 2016)
Gianotti Fabiola (Direttrice generale del CERN – Organizzazione europea per la ricerca nucleare)
Sandro Gozi (Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega agli affari europei dal 2014 al 2018)
Maurizio Molinari (giornalista, dal 1° gennaio 2016 Direttore de La Stampa)
Beppe Severgnini (giornalista, accademico e saggista, dal marzo 2017 e febbraio 2019 vicedirettore del Corriere della Sera e settimanale Sette. Insignito Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico del 2001 e Commendatore della Repubblica italiana nel 2011)

2018, Torino, Italia

John Elkann (vedi 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012, 2014, 2015, 2016 e 2017)
Lucio Caracciolo (vedi 2004)
Elena Cattaneo (farmacologa, biologa e senatrice)
Vittorio Colao (amministratore delegato di Vodafone)
Giampiero Massolo (funzionario e diplomatico, dal 2016 e Presidente di Fincantieri. N.B: è stato Direttore del Dipartimento delle informazioni per la Sicurezza)
Mariana Mazzucato (economista italiana con cittadinanza anche statunitense, Professoressa di Economia a Londra e autrice di opere come ‘Lo Stato innovatore’, ‘Ripensare il capitalismo’ e ‘Il valore di tutto. Chi lo produce e chi lo sottrae nell’economia globale’)
Salvatore Rossi (banchiere ed economista, Direttore della Banca d’Italia dal 2013)

Quest’anno la riunione si tiene a Montreux in Svizzera. È iniziata oggi e dura fino a lunedì 2 giugno. Si parlerà di cose che riguardano tutti noi. I temi saranno i seguenti: Un ordine strategico stabile, Cosa adesso per l’Europa?, Cambiamenti climatici e sostenibilità, Cina, Russia, Il futuro del capitalismo, Brexit, L’etica dell’intelligenza artificiale, I social media come arma, L’importanza dello spazio, Le minacce cyber. Matteo Renzi, Stefano Feltri e Lilly Gruber quindi i partecipanti per l’Italia. È ad inviti, non entri per concorso o perché hai qualcosa da proporre. Entrano quelli di cui si fidano. Perché nulla di ciò che si dice in quell’ambito deve trapelare. E mai è trapelato. Non c’è nessun complottismo. La Terra è sempre stata piatta.

 

 

 

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